Passando da Danima a Straight Flash
Due gruppi e cinque musicisti raccontati dal chitarrista Daniele Bordato

Il chitarrista, cantante e songwriter meranese Daniele Bordato, ormai da oltre un decennio è alla guida del gruppo Danima, un nome invitante che deriva dagli acronimi dei tre componenti (gli altri sono Nico Platter al cajon e alle tastiere e Manuel Pircher alla chitarra), partito come “remake band” di classici del rock’n’roll ed evolutosi parallelamente in una realtà dotata di composizioni originali in inglese, di due membri aggiuntivi e di un nuovo nome: Straight Flash.
Se presto vedremo pubblicate su disco le canzoni del quintetto, non può essere sottovalutato come il trio arrivi ad assommare, tra location storiche, eventi privati, feste cittadine, locali e alberghi, qualcosa come cento concerti l’anno e senza fare una grande pubblicità al riguardo. Ci proviamo allora noi, ricordando per i Damina la data dell’11 agosto a Tirolo per il Lunedì Lungo e, per gli Straight Flash, la Genussfest di Plaus il giorno prima (10 agosto).
Hai iniziato relativamente tardi a suonare: cosa ti ha convinto a farlo?
Giocavo a calcio nell’Alto Adige e a 21 anni mi sono rotto il crociato. Operato, dopo otto mesi ero già in campo, un recupero lampo tanto che mi sono subito rotto di nuovo e dopo un anno e mezzo alla prima partita ancora una volta: ho pensato fosse destino. Smesso di giocare, a 23 anni non sapevo cosa fare e mio padre mi ha portato una chitarra dicendomi che lui non era riuscito a cavarci nulla di buono e forse l’avrei fatto io. Poi tra tutorial di YouTube e le mie sorelle che ritenevano avessi una bella voce bassa, con Manuel Pircher che suona l’acustica ed è un punto fisso di entrambe i gruppi attuali, ci siamo lanciati dapprima in duo, poi in trio con tre o quattro musicisti che si sono avvicendati, fino a che per bisogno di ritmo siamo arrivati al batterista Nico Platter e al suo cajon, scoprendo che sapeva suonare insieme anche il piano con l’altra mano e poteva fare le seconde voci. È allora che è cambiata la nostra musica...
Invece con il gruppo allargato cosa cambia?
Nico suona la batteria completa e cura le seconde voci, alle chitarre dopo alcune prove con altri si è aggiunto a me e a Manfred il maestro di musica Andreas Unterholzner, che suona classica ed elettrica risultando con i suoi 49 anni il membro “anziano” del gruppo, oltre al bassista Josef Kiem.
Strano che così giovani vi siate specializzati nei classici del rock’n’roll, del rock e del country: da quali ascolti sei partito?
Ascoltavo il pop punk dei californiani Blink-182, i Green Day, i Nickelback o i Coldplay. Grazie alla radio mi sono poi affezionato agli oldies, anche perché molti gruppi che ho citato rimangono grandi ma dal 2000 non fanno più rock. Per fortuna ci sono ancora i Guns N’ Roses, mentre i Måneskin, che non dicono niente, sono costruiti dalla televisione e suonano con Iggy Pop infarciti di pubblicità gratuita: avevo previsto che in un paio d’anni non si sarebbero più sentiti e cos’è successo? Comunque oggi vedo un sacco di gruppi giovani che fanno rock’n’roll: è proprio vero che non morirà mai…
Privilegiando una proposta unplugged, va da sé che Danima non sia esattamente la cover band che tutti annunciano in cartellone, quanto piuttosto un gruppo che rielabora i classici: sei d’accordo?
Sicuramente, a maggior ragione essendo io autodidatta. Per fare un pezzo dei Pink Floyd in modo esegetico dovrei studiarmi le tablature in Internet: ma perché poi? Il brano l’hanno già fatto loro e tutti lo conoscono in quella versione.
Belle le riproposizioni, però ora avete fatto l’upgrade e suonate anche cose vostre: vi sarà più difficile vendere questo repertorio a chi organizza serate?
Già nel 2018 con Nico Platter abbiamo pubblicato su YouTube il video di Hey Lover, un brano nostro che veniva trasmesso anche in radio. Più recentemente ho scritto in italiano la canzone Luna che presto registreremo ancora noi due e i dodici pezzi in inglese degli Straight Flash, il cui album è già assemblato e presto sarà pubblicato. Compongo in italiano quando voglio dire nel modo giusto le cose che ho dentro e anche perché il tedesco, pur parlandolo quasi meglio dell’italiano, non voglio cantarlo. Le difficoltà nel farsi accettare con un repertorio originale dipendono poi dalle location: a Merano puoi farlo all’Ost West Club, al Country Club o al Centro Giovani Jungle. Negli alberghi invece è il contrario ma almeno Hey Lover riusciamo sempre a infilarla dentro.
[Daniele Barina]
















































































































































































