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Giovanna dei disoccupati
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Theatre
Donnerstag, 15 Jan. 2026 20:30

Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Forum Via Roma 9, Bressanone, BZ
Zine Making Workshop mit Anna Tudos
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Formation
Freitag, 16 Jan. 2026 16:30-18:00 |

Workshop Zine Making mit Anna Tudos Freitag, 16. Januar 2026, 16:30–18:00 Uhr Lungomare, Bozen Ein Workshop zur Erkundung des Themas Grenzen durch die Praxis des Zine-Making, geleitet von der Künstlerin und Forscherin Anna Tudos. Tudos ist im Bereich Kunst und Sozialforschung tätig und arbeitet zu partizipativen Praktiken im Zusammenhang mit Wohlbefinden, ökologischen Systemen und der Gestaltung kreativer Räume. Eine Einladung, Grenzen kollektiv zu untersuchen und Kunst, Forschung und Partizipation miteinander zu verflechten. Info und Anmeldung: info@lungomare.org

Non c'è due senza tre
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Music
Freitag, 16 Jan. 2026 18:30

Trio Reinecke Bernardo Bertamini - Klarinette Elena Lorenzoni - Viola Samuele Masera - Klavier Die Entwicklung des Trios zwischen dem 18. und 20. Jahrhundert Werke von: W. Amadeus Mozart - Kegelstatt Trio K. 498 Robert Schumann - Märchenerzählungen Op. 132 Johan Amberg - Fantasiestücke Op. 12 Carl Reinecke - Trio Op. 264 Eintritt mit freiwilliger Spende

Akademie Meran, Villa San Marco Innerhoferstr. 1, Meran, BZ
Non c'è due senza tre
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Music
Freitag, 16 Jan. 2026 18:30-19:30 |

Trio Reinecke Bernardo Bertamini - Klarinette Elena Lorenzoni - Viola Samuele Masera - Klavier Die Entwicklung des Trios zwischen dem 18. und 20. Jahrhundert Werke von: W. Amadeus Mozart - Kegelstatt Trio K. 498 Robert Schumann - Märchenerzählungen Op. 132 Johan Amberg - Fantasiestücke Op. 12 Carl Reinecke - Trio Op. 264 Eintritt mit freiwilliger Spende

Akademie Meran, Villa San Marco Innerhoferstr. 1, Meran, BZ
Doppelabend: DUO IT meets GOTA
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Theatre
Freitag, 16 Jan. 2026 20:00

Two Gather - Circus Artistry meets Ladin Ethno Music Zwei Welten, ein Abend: Das Münchner Akrobatik-Duo DUO IT eröffnet mit TWO GATHER. Daniela Maier, Absolventin der „Academy of Circus and Performance Art“, und Jakob Vöckler, der letzte „Wettkönig“ von „Wetten, dass..?“ und Absolvent von „Codarts Circus Arts“, bringen Artistik zwischen Eleganz und Kraft auf die Bühne. Eine Stunde Zirkus, Theater, Humor und Körperkunst über Nähe, Distanz und das Miteinander. Danach GOTA: Katia und Jan Moling aus dem Gadertal, die Handpan, Didgeridoo, Geige und Stimme zu meditativen, wie weiten Klanglandschaften verweben. Verträumt, rhythmisch, erdig – Musik, die atmet wie die Berge, aus denen sie kommt. In der Mitte wagen beide Formationen ein Experiment: ein improvisierter Jam, bei dem Akrobatik und Musik, Stadt und Berge, Körper und Klang verschmelzen. DUO IT steigt in die Höhe, GOTA bringt Tiefe: Gemeinsam bestreiten sie ein besonderes Experiment. DUO IT: Daniela Maier, Jakob Vöckler GOTA: Katia und Jan Moling

Dekadenz Obere Schutzengelgasse 3A, Bressanone, BZ
Giovanna dei disoccupati
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Theatre
Freitag, 16 Jan. 2026 20:30

Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Teatro Comunale Piazza Johann Wolfgang von Goethe 1, Vipiteno, BZ
ALL THAT MUSIC – DRAWBARS: ZANELLA PERAZZO PATTON (I)
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Music
Freitag, 16 Jan. 2026 21:30-23:00 |

Niccolò Zanella: tenor sax Tommaso Prezzo: hammond organ Daniele Patton: drums Art Directors: Michael Lösch & Helga Plankensteiner Die Drawbars sind ein neues Instrumentaltrio, das eine Vielzahl von Jazzklängen erforscht und Elemente aus Swing, Funk, Modern Jazz und Samba kombiniert. Die neue CD „Saturday's Vibe“ stellt eine Synthese zwischen dem Respekt vor den Wurzeln des Jazz und dem Willen dar, neue musikalische Richtungen zu erkunden, eine neue Art, den historischen Sound des Hammond-Trios zu interpretieren. Das Konzert beginnt um 21:30 Uhr in der Laurin Bar. 12 Euro Aufpreis auf das erste Getränk ab 21:00 Uhr. Info und Tischreservierungen: Laurin Bar, T 0471 311 570

Laurin Bar & Bistro Laurin Straße, 4, 39100 Bozen, Bozen, BZ
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Art & Culture
Samstag, 17 Jan. 2026 10:00-13:00 |

Geführte Besichtigung Samstag, 17. Januar 2026, 10:00–13:00 Uhr Start am Siegesdenkmal, Bozen. Ein Parcours durch Museen und öffentliche Räume erkundet die Grenze als Ort der Überquerung, Erinnerung und Transformation. Die Werke von acht internationale:n Künstler:innen: Pamela Dodds, Esra Ersen, Boris Missirkov & Georgi Bogdanov, Ivan Moudov, Karin Schmuck, Zorka Wollny und ZimmerFrei (Anna de Manincor) thematisieren Migration, Identität und Landschaft. Die Besichtigung, in Begleitung des Kollektivs Rotte Balcaniche (Balkanrouten), verwebt Kunst und Aktivismus, um über Grenzen als Räume der Gewalt, Solidarität und des Widerstands zu reflektieren.

Blutbuch
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Theatre
Samstag, 17 Jan. 2026 19:30-
Es gibt Termine vom 17 Jan. 2026 bis 31 Jan. 2026

von Kim de l’Horizon Die Erzählfigur in „Blutbuch“ identifiziert sich weder als Mann noch als Frau. Als die Großmutter – im Schwyzerdütsch Großmeer – an Demenz erkrankt, erinnert sich das Ich an seine Kindheit in einem Schweizer Vorort und begibt sich auf die Suche nach seinen Wurzeln. Wie schreibt sich unsere Herkunft in unsere Körper ein? Welche Rolle spielt dabei die Muttersprache und wie kann man sich von ihr befreien? Die Erzählfigur taucht in die Vergangenheit ein, sucht nach der Geschichte der Blutbuche, die so wichtig war in ihrer Kindheit und forscht nach der nicht tradierten weiblichen Blutlinie. Sie schreibt Briefe an ihre Großmeer, bricht das Schweigen und verwandelt auf diese Weise Scham in das Gefühl, sich im eigenen, nonbinären Körper wohl zu fühlen. Kim de l’Horizon ist eine nicht binäre Person aus der Schweiz, die 2022 für den autofiktionalen Roman „Blutbuch“ mit dem Deutschen sowie dem Schweizer Buchpreis ausgezeichnet wurde. De l’Horizon versteht Schreiben als kollektiven Heilprozess, hinterfragt Geschlechterzuschreibungen und versucht Identität neu zu lesen. Die berührende und vielschichtige Generationenerzählung kommt in Bozen in einer Fassung von Anna Stiepani auf die Bühne. Die erfolgreiche Regisseurin wird die Grenzen zwischen Text und Körper mit ihrem Ensemble und unterschiedlichen Erzählformen ausloten und aufbrechen. mit Svetlana Belesova Patrice Grießmeier Doris Pigneter Felix Rank Anna Starzinger Regie & Bühnenfassung Anna Stiepani Bühne & Kostüme Jenny Schleif Licht N. N. Dramaturgie Elisabeth Thaler Regieassistenz & Inspizienz Ambra Zattoni

Stadttheater Verdiplatz 40, Bolzano, BZ
Giovanna dei disoccupati
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Theatre
Samstag, 17 Jan. 2026 20:30

Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Teatro Puccini Piazza Teatro 2, Merano, BZ
La rosa
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Theatre
Sonntag, 18 Jan. 2026 16:30

Filodrammatica “I Simpatici APS“ Roverè della Luna (TN) Presenta “LA ROSA” Commedia divertente ed intrigante in dialetto trentino di Camillo Vittici (versione dialettale di Simone Degasperi) - Regia di Claudia Tomasini e Simone Degasperi

Teatro delle Muse Via Dolomiti 23, Laives, BZ
AnnPhie Fritz: Shanti Schatzi
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Theatre
Sonntag, 18 Jan. 2026 18:00

„Was für ein Theater!“ – Falter Einatmen, ausatmen. Wir leben in einer aufregenden Zeit. So viele Möglichkeiten! Du kannst gegen Schönheitsideale sein und trotzdem ideal schön sein wollen, kannst Atheistin sein und dir jemand anderes Religion ausborgen für den Morgensport. Du kannst queer flirten und dir sicher sein, dass sich ein Hetero-Typ angesprochen fühlt. Genauso sicher, wie dass einer dir auf die Brüste starrt, selbst wenn du als Herbert Prohaska vor die Tür gehst. Wenn diese Brüste sprechen könnten … Naja, zum Glück ist das Patriarchat eh vorbei, oder? Weiß gar nicht, warum ich immer so müde bin. „Fritz bringt in ihrem ersten Solo-Programm etwas auf die Kabarettbühne, was man dort nicht oft zu sehen bekommt: weibliche Lebensrealität! Scharfsinnig und selbstironisch…“ – Kulturknistern „was für eine grandiose Idee (…) Das Publikum spendet nicht enden wollenden Applaus.“ – Haller Tagblatt Text, Inszenierung und Spiel: AnnPhie Fritz Outside Eye: Friederike Förster

Dekadenz Obere Schutzengelgasse 3A, Bressanone, BZ
Vom halbherzigen Ja zum positiven Nein
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Formation
Dienstag, 20 Jan. 2026 09:00-12:00 |
Es gibt Termine vom 20 Jan. 2026 bis 22 Jan. 2026

Ziel und Inhalt: „Ja sagen“ macht beliebt! Ein „Nein“ hingegen wirkt oft sperrig und unkooperativ. Doch wer zu allem Ja sagt und keine Grenzen setzt, läuft Gefahr, seine Energie zu verlieren, nicht mehr leistungsfähig zu sein, krank zu werden. Tagtäglich sind wir mit der Herausforderung konfrontiert, viele große und kleine Entscheidungen zu treffen. Doch wie kann ich meine eigenen Standpunkte erspüren und vertreten? Was hilft mir, gute Entscheidungen zu treffen und mich klar und fair zu positionieren? Wie zeige ich mich als gute*r Partner*in in Absprachen und Verhandlungen? Wie gelingt es mir, nicht nur ein „Ja“ sondern auch ein „Nein“ zu vertreten, ohne Arbeits- und private Beziehungen zu gefährden? Zielgruppe: Mitarbeiter*innen der Kinder- und Jugendarbeit, Erzieher*innen, (Sozial)Pädagog*innen, Sozialassistent*innen, Lehrpersonen, Fachkräfte im Kindergarten, Multiplikator*innen aus pädagogischen und sozialen Berufen, Eltern und Interessierte Teilnehmerzahl: 8 - 14 Ort: Online – über PC / Laptop von Ihrem Standort aus Beitrag: 198,00 € inkl. 22% Mwst. Referent*in: Barbara Hülmeyer, Schongau (D). Dipl. Sozialpädagogin, Systemisches Coaching (SG), Psychotherapie (HPG), Achtsamkeitspraxis Anmeldeschluss: 13.01.2026

Bildungshaus Jukas Brunogasse 2, Bressanone, BZ
Konzert des Haydn Orchesters - Dir: Glass Marcano
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Music
Dienstag, 20 Jan. 2026 20:00

Die argentinische Pampa sei „nicht nur eine physische Umgebung, sondern eine Lebensform”, stellt der Philosoph Carlos Astrada 1948 in seinem Buch „El mito Gaucho” fest. In zwei Werken für Violoncello und Klavier (Pampanea Nr. 1 und Nr. 2) und in einer sinfonischen Pastorale (Pampanea Nr. 3) setzt sich – fast zeitgleich – auch der argentinische Komponist Alberto Ginastero mit dem Leben in der baumlosen Graslandschaft auseinander. 1941 beauftragt ihn der Impresario Lincoln Kirstein mit der Komposition eines Ballett-Einakters in fünf Szenen für seine Compagnie „American Ballet Caravan“, die sich allerdings schon ein Jahr später auflöst. Dennoch wird Ginestras 1943 im Teatro Colón in Buenos Aires uraufgeführte und eng mit dem Gaucho-Alltag verbundene Musik – als viersätzige Suite für den Konzertsaal – ein Welterfolg. Von der „spirituellen” Pampa zum „Sturm und Drang” des europäischen 18. Jahrhunderts: Das Divertimento K 136 komponiert der 16-jährige Mozart im Frühjahr 1772 für den Salzburger Fürsterzbischof. Mit seiner galanten 29. Sinfonie entfernt er sich zwei Jahre später, mit der Überwindung des Dekorativen durch eine „kammermusikalische Feinheit“, die alles Konventionelle und Abgegriffene scheut, von italienischen Vorbildern, bemerkt der Mozartforscher Albert Einstein. Vieles klingt hier frisch und neu. Ein junges Genie macht sich auf den Weg zu seinem einzigartigen Stil.

Konzerthaus Dantestraße 15, Bozen, BZ
CENERENTOLA - Balletto di Milano
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Theatre
Dienstag, 20 Jan. 2026 20:30

L’esclusiva versione creata da Giorgio Madia per il Balletto di Milano è in scena con grande successo dal 2011. Produzione che ha vinto importanti riconoscimenti internazionali tra cui il prestigioso Gold Critics Award, Cenerentola ha conquistato migliaia di spettatori soprattutto per la genialità della messinscena: dal controluce iniziale che spiega come Cenerentola si ritrovi a vivere con matrigna e sorellastre, alla tappezzeria della casa identica agli abiti di Cenerentola per sottolinearne lo status all’interno della famiglia, alla carrozza con i suoi cavalli danzanti, alla fata sbadata e sensuale, fino al principe, naturalmente azzurro. Spassosissimo il trio en travesti matrigna/sorellastre: incredibili gag si susseguono dall’inizio alla fine trascinando il pubblico in immancabili applausi a scena aperta. Estrosa ed in linea con lo spettacolo anche la scelta musicale che preferisce Rossini alla consueta partitura di Prokof’ev: il compositore pesarese con la sua musica frizzante, ironica e spiritosa è perfetto per rappresentare una fiaba fatta di carrozze, cavalli e scarpette di perraultiana memoria. Balletto di Milano CENERENTOLA Direzione artistica Carlo Pesta Regia e coreografia Giorgio Madia Musica Gioacchino Rossini Scenografie e costumi Cordelia Matthes

Teatro Comunale Piazza G. Verdi 40, Bolzano, BZ
La Tempesta
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Theatre
Mittwoch, 21 Jan. 2026 20:30
Es gibt Termine vom 21 Jan. 2026 bis 22 Jan. 2026

STUDIO TEATRALE ISPIRATO A “THE TEMPEST” DI W. SHAKESPEARE Attenzione posti limitati: pubblico sul palco durata: 80' In quell’esilio forzato a cui sono costretti i personaggi di Shakespeare sull’Isola, per vivere si inventano un mondo tutto loro, un teatro nel teatro, dove la finzione è esplicita e i trucchi teatrali esposti allo sguardo dello spettatore. Su quest’Isola Prospero è il drammaturgo, è il regista, che fa vivere e muove situazioni e personaggi a suo piacere, un padre e un tiranno; Ariel è un attore padrone molto capace, sicuro dei suoi strumenti, è mimo, cantante, affabulatore; Calibano, prigioniero del ruolo che gli è stato affidato da Prospero, lotta con tutte le sue forze, quelle naturali e quelle che lo stesso Prospero gli ha insegnato, per riprendersi la sua libertà, per diventare uomo libero. Tutti i personaggi sembra che siano in cerca di una vita diversa da quella che stanno vivendo. L’Isola (il palcoscenico) è piena di suoni, rumori e musiche che costruiscono un tappeto sonoro fatto per sorprendere, incantare e stupire. C’è del magico in tutto questo. - scene e regia Antonio Viganò - coreografie Eleonora Chiocchini - colonna sonora a cura di Paola Guerra - collaborazione drammaturgia e formazione Paolo Grossi e Paola Guerra - una produzione Teatro la Ribalta - in coproduzione con Residenze artistiche Teatro Cristallo, Residenza artistica Olinda - Teatro la Cucina, Festival “Da vicino nessuno è normale”, Scarti - centro di produzione teatrale CORPI ERETICI Teatro la Ribalta - Kunst der Vielfalt

Teatro Cristallo Via Dalmazia, 30, Bolzano, BZ
La gatta sul tetto che scotta
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Theatre
Donnerstag, 22 Jan. 2026 20:30-
Es gibt Termine vom 22 Jan. 2026 bis 25 Jan. 2026

La gatta sul tetto che scotta è un’opera scritta nel 1955 dal grande drammaturgo statunitense Tennessee Williams, che con questo testo vinse il suo secondo Premio Pulitzer. Racconta la storia dei Pollitt, una ricca famiglia del Sud degli Stati Uniti che vive una profonda crisi di fronte all’imminente morte del padre, Big Daddy. La famiglia si è riunita nell’immensa proprietà terriera del patriarca per festeggiare il suo compleanno. In questo contesto emergono l’avidità e la debolezza dei figli, Gooper e Brick, e in particolare la situazione di quest’ultimo e di sua moglie Margaret. I due vivono un matrimonio senza intimità. Maggie è profondamente innamorata, ma Brick è distante: è da tempo un alcolizzato e non la degna di considerazione. Durante un conflitto con Brick, Maggie dice di sentirsi come “una gatta su un tetto che scotta”, decisa a non cadere giù: ha, infatti, conquistato con fatica una posizione sociale. Leonardo Lidi rilegge questo testo mettendo in luce il filo rosso che parte da Anton Čechov, passa da Tennessee Williams e si conclude con alcuni film di Woody Allen. «La società raccontata tramite la famiglia e le proprie contraddizioni, le tantissime, le tonnellate di storie d’amore, le battute che tornano e che si rincorrono tra un autore e l’altro» scrive il regista residente del Teatro Stabile di Torino. «Torno a Williams perché credo che sia l’autore più utile a comprendere l’importanza dell’analisi della società attraverso la lente famigliare. Williams utilizza il ridicolo per raccontare la tradizionale famiglia americana del Sud, la sua incapacità di avanzare, ferma in un ricordo, pronta a distruggere pulsioni sessuali “nocive” e a nascondere tutta la polvere della società occidentale sotto il tappeto». di Tennessee Williams traduzione Monica Capuani regia Leonardo Lidi con Valentina Picello, Fausto Cabra, Orietta Notari, Nicola Pannelli, Giuliana Vigogna, Giordano Agrusta, Riccardo Micheletti, Greta Petronillo, Nicolò Tomassini scene e luci Nicolas Bovey costumi Aurora Damanti suono Claudio Tortorici assistente regia Alba Maria Porto produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, TSV - Teatro Nazionale La gatta sul tetto che scotta viene presentato per gentile concessione de la University of the South, Sewanee, Tennesee. durata: 105 minuti Spettacolo con luci stroboscopiche

Teatro Comunale Piazza G. Verdi 40, Bolzano, BZ
Rhobinson Khoury (FR): MŸA
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Music
Donnerstag, 22 Jan. 2026 20:00

Robinson Khoury ist ein junger, vielseitiger Posaunist und Komponist, der in Frankreich gerade zu den spannendsten Stimmen seiner Generation zählt. Bekannt wurde er an der Seite von Ibrahim Maalouf und Natacha Atlas, prägte den Sound der Gruppe SARAB mit und erhielt für sein Album „Broken Lines“ eine besondere Erwähnung der Académie Charles Cros. Er war Solist beim Metropole Orkest und spielte bereits mit Größen wie Lew Soloff, Mark Turner – und 2019 im Orchester von Quincy Jones. Mit seiner neuen Band MŸA schlägt Khoury eine Brücke zwischen Jazz, Elektronik und nahöstlichen Klängen. Der warme Posaunensound trifft auf modularen Synthesizer, Perkussionen und die wortlosen Gesänge der Mitmusiker:innen. So entsteht eine Musik, die archaisch und modern zugleich klingt – voller Groove, Atmosphäre und Spielfreude. Im März 2025 wurde Robinson Khoury mit dem wichtigsten Jazzpreis Frankreichs ausgezeichnet, dem Django-Reinhardt-Preis als Jazzmusiker des Jahres. Robinson Khoury: Posaune, Stimme, Effekte Anissa Nehary: Perkussionen, Stimme Léo Jassef: Piano, Synthesizer, Stimme

Dekadenz Obere Schutzengelgasse, 3A, Brixen, BZ
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INSIDE EVENTS & CULTURE

Magazine mensile gratuito di cultura, eventi e manifestazioni in Alto Adige-Südtirol, Trentino e Tirolo.
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