Il dolce cuore di Karamela
Sigrid Seberich e la poetica dietro al naso rosso

Sigrid Seberich, in arte Karamela, è uno dei clown più amati dell’Alto Adige. Ideatrice del Kinderfestival e volto storico di Karamela Kindersendung su Rai Südtirol, intreccia arte, pedagogia e meraviglia.
Perché è proprio lo stupore negli occhi dei bambini ad alimentare la sua passione per il naso rosso, oggi come 30 anni fa.
Sigrid, come inizia il tuo percorso nella clownerie?
Negli anni ‘80 studiavo educazione ritmica musicale a Vienna e in un gruppo teatrale mi assegnarono un ruolo da clown. Avevo pochi strumenti a disposizione, giusto dei colori, del sale e poco più. Così con i bimbi inventai la magia del niente: tutti loro con gli occhi spalancati alzavano le mani per afferrare qualcosa che non c’era. Lì ho capito che nella clownerie c’era della magia. Da allora ho seguito corsi ovunque, soprattutto in Francia dove ho superato limiti emotivi e fisici.
Quando nasce Karamela?
Vivevo ad Antalya, Turchia, dove mi ero trasferita con il mio compagno (ndr Ahmet Avkiran). Un’amica ci chiese di partecipare ad un programma televisivo locale dal titolo “Karamela”: mi sono innamorata di questo nome, l’ho fatto mio e così ho chiamato Ahmet... Schokola. Alle riprese partecipava anche nostra figlia, che scelse per sé il nome Parmak Çocuk (pollicino). A metà anni ‘90 torniamo a Bolzano e fortuna vuole che Rai Südtirol stesse allestendo un programma che sembrava fatto su misura per noi. Così dal 1997 nasce Karamela Kindersendung, in onda ancora oggi.
Dopo la Kindersendung è arrivato il Kinderfestival...
Era il 2004 e con la Fondazione Cassa di Risparmio ci è venuta l’idea di creare una manifestazione specifica per bambini e genitori. Da un piccolo evento organizzato nel giardino della Fondazione, si è sviluppato anno dopo anno lungo tutte le passeggiate del Talvera, abbinando teatro di strada, musica, atelier creativi e coinvolgendo tanti partecipanti, sia a livello organizzativo che come pubblico. Siamo arrivati a 20 edizioni. Per me è motivo di grande gioia vedere lo spirito di comunità e allegria che si respira nei giorni del festival. Poi ci sono sempre gli occhi brillanti dei bimbi: la stessa scintilla che vidi tanti anni fa con la magia del niente.
Perché la clownerie è così potente con i bambini?
Perché il clown fallisce, sbaglia, ci riprova. Il bambino diventa suo alleato, vuole che trionfi nella sua missione, lo sostiene, lo accompagna con lo sguardo. Il clown crea mondi col nulla: la sedia diventa un razzo, le stelle cadono davvero. È un linguaggio che non ha bisogno di parole e che riaccende immaginazione ed empatia. Probabilmente, il clown è il più umano tra gli esseri umani e questo i bambini lo percepiscono.
Oltre a grandi risate, i tuoi spettacoli garantiscono apprendimento. Come bilanci divertimento e messaggio?
Sono inseparabili. Alcuni spettacoli nascono da temi didattici, altri dal puro gioco. Cerco sempre di includere entrambi e li metto sullo stesso livello perché l’uno nutre l’altro. Quando ci si diverte, si impara meglio.
In cosa Sigrid e Karamela si incontrano e in cosa differiscono?
Karamela è più agile, giovane e fantasiosa di me. Ma allo stesso tempo mi rende più me stessa. Il clown libera dalle convenzioni: prende le debolezze, i talenti, li trasforma e li amplifica. Ci ho messo vent’anni a diventare “un po’ brava” come clown. È un’arte che richiede coraggio e sincerità. A Sigrid non mancano, ma mi ha dato una grande mano anche Ahmet.
Quali progetti vi attendono nel 2026?
Per Karamela sono in programma 5 nuovi episodi della Kindersendung oltre alla nuova edizione del Kinderfestival. A queste si aggiungono altre attività di laboratorio e presso gli ospedali. Sigrid porta avanti i corsi sul rafforzamento del pavimento pelvico, postura e la formazione in biodinamica craniosacrale. Inoltre, il 24 gennaio sostengo e partecipo ad un evento che eleggerà la miglior Drag Queen regionale. Nei panni di Sigrid o Karamela? Si vedrà! (ride)
[Fabian Daum]

















