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Antichi Egizi: maestri dell'arte
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Exhibitions
Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-13:00 | 14:00 - 18:00
L'evento si tiene dal 22 Set 2023 al 10 Dic 2023

Antichi Egizi, Maestri dell’arte sarà il primo appuntamento di un percorso pluriennale sostenuto dall’Assessorato alla Cultura italiana dal titolo Storie dell’arte con i grandi musei: un’iniziativa che intende promuovere una didattica dell’arte pensata per un vasto pubblico e per le scuole. L’evento è particolarmente importante perché vede una collaborazione con il Museo Egizio di Torino che per l’occasione metterà a disposizione una serie di opere inedite provenienti dai depositi. La mostra si svolgerà dal 21 settembre 2023 al 10 dicembre 2023 presso il Centro Trevi/TreviLab di Bozano. Protagonisti dell'esposizione sono 18 reperti, che coprono un arco temporale che va dall’Epoca Predinastica (3600?3200 a.C.) all’Epoca Greco-romana (330 a.C.?642 d.C.), un viaggio attraverso i diversi stili e materiali dei manufatti. Conservati a Torino, nei magazzini del Museo Egizio, molti di questi oggetti vengono esposti per la prima volta. Dai vasi ai bassorilievi, dagli amuleti alle stele, dalla ceramica all'alabastro la mostra indaga l'arte dell'antico Egitto e la sua evoluzione. Faranno da filo conduttore dell’esposizione le maestranze che, con le loro opere, hanno reso la civiltà Egizia celebre in tutto il Mondo. A corredo dei reperti verrà inoltre esposta una riproduzione in vetroresina della celebre statua di Ramesse II, che il padre dell’egittologia moderna, Jean-François Champollion, elevò a modello di bellezza assoluto per l’arte Egizia. Il percorso comprende, infine, alcune postazioni multimediali per approfondire le ultime scoperte scientifiche che gettano nuova luce sulle tecniche di lavorazione di alcuni oggetti appartenenti alla millenaria civiltà faraonica.

TreviLab Via Cappuccini 28, Bolzano, BZ
ADOLF VALLAZZA. UN SECOLO D’ARTE
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Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 22 Set 2023 al 30 Mar 2024

Adolf Vallazza (Ortisei, 1924) è il protagonista di questa mostra antologica. Essa, infatti, è riservata ad una selezione delle opere più significative del lungo percorso artistico dell’artista. La mostra intende mettere in luce la poliedricità e l’originalità di Adolf Vallazza, ripercorrendo le tappe essenziali e decisive che lo hanno reso uno degli artisti più apprezzati nel panorama artistico contemporaneo italiano. In mostra è possibile ammirare opere che sono state realizzate nell’arco di tempo compreso tra il 1970 e il 2014. Un lasso di tempo importante che dà modo allo spettatore di osservare come l’arte dell’artista gardenese si sia evoluta nel tempo. Curata da Sara Alberti

Museo Eccel Kreuzer Via Argentieri 10, Bolzano, BZ
HOPE
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Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 30 Set 2023 al 25 Feb 2024

A cura di Bart van der Heide e Leonie Radine in collaborazione con DeForrest Brown, Jr. HOPE è il terzo capitolo di TECHNO HUMANITIES con un gruppo di ricerca internazionale di cui fanno parte Bart van der Heide, Leonie Radine, DeForrest Brown, Jr. e Gruppo Museion Passage Exhibition design: Diogo Passarinho Studio Dalla sua inaugurazione, esattamente 15 anni fa, l’edificio di Museion è stato spesso descritto come un’architettura extraterrestre, come un UFO atterrato nel centro di Bolzano. HOPE sottolinea questa immagine simbolica del museo come un’astronave, una capsula del tempo, un portale verso un’altra dimensione. Museion si trasforma così in un luogo di produzione di meraviglia, in cui scienza e finzione si fondono per affermare la speranza come pratica critica attiva. Come scrisse il filosofo Ernst Bloch nella prefazione al suo libro Das Prinzip Hoffnung, 1954 (Il Principio speranza): “Si ha bisogno del cannocchiale più potente, quello della coscienza utopica levigata” per penetrare l’oscurità. HOPE invita il pubblico a muoversi tra spazi e tempi reali e immaginari, per esplorare punti di vista alternativi. L’architettura della mostra conduce prima al quarto piano, fuori dal percorso abituale, in un osservatorio dove, attraverso diverse capsule temporali artistiche si aprono nuove prospettive su sfere terrestri e celesti. Il percorso, attraverso cosmologie artistiche individuali e collettive, offre l’opportunità di esplorare il Sé e l’Altro al di là di una visione antropocentrica del mondo. Le installazioni video, le sculture, i costumi, i dipinti e i disegni creano un’atmosfera fantascientifica tra apocalisse e nuovi inizi, in cui scienze umane, tecnologia, ecologia ed economia si incontrano. Gli artisti e le artiste che espongono al terzo piano utilizzano talvolta nuovi strumenti di costruzione del mondo nell’era dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale. Con le loro installazioni, che ricordano i videogiochi, creano spazi immersivi tra il virtuale e il reale, la memoria e l’oblio. Il secondo piano ospita l’archivio del mito afrofuturista Drexciya. Qui prendono forma nello spazio le approfondite ricerche che DeForrest Brown, Jr. ha intrapreso sulla storia della techno per il suo libro Assembling a Black Counter Culture (2022). A Museion, Brown predispone, in dialogo con i dipinti digitali di AbuQadim Haqq, numerosi album techno provenienti dalla scena musicale di Detroit lungo mappe e linee del tempo. Parallelamente viene sviluppata una storia sonora con il suo album Techxodus (2023), i suoi mix The Myth of Drexciya (2023) e Stereomodernism (2020). Grazie al dialogo pluriennale tra Brown e Haqq e la collezione di dischi di Dj Veloziped / Walter Garber di Bolzano è stato possibile rendere tangibile, per la prima volta in un museo, questa forma artistica di scrittura della storia e di costruzione del mondo, finora altrimenti trascurata. Seguendo la logica di un tunnel spazio-temporale – rappresentato anche nel dipinto di Haqq sul poster della mostra – al piano terra viene creato un passaggio che invita a velocissimi viaggi tra punti distanti nello spazio-tempo. L’accostamento tra opere della Collezione riattivate e nuovi progetti crea un ponte tra la storia passata e il futuro di Museion come istituzione che colleziona l’arte. Allo stesso tempo, si apre uno spazio per l’ascolto e la discussione sulle domande centrali poste dalla mostra HOPE: da dove veniamo e dove vogliamo andare? La mostra include opere di Almare, Sophia Al-Maria, Ei Arakawa, Trisha Baga, Neïl Beloufa, Black Quantum Futurism, Tony Cokes, Irene Fenara, Michael Fliri, Petrit Halilaj, Matthew Angelo Harrison, AbuQadim Haqq, Andrei Koschmieder, Maggie Lee, Lawrence Lek, Nicola L., Linda Jasmin Mayer, Beatrice Marchi, Bojan Šar?evi?, Marina Sula, Suzanne Treister, Ilaria Vinci, LuYang, e opere dalla Collezione Museion di Allora & Calzadilla, Sh?saku Arakawa, Ulrike Bernard & Caroline Profanter, Shu Lea Cheang, Tacita Dean, Sonia Leimer, Ana Lupa? e Riccardo Previdi. HOPE è più di una mostra: in collaborazione con Transart, il programma include anche la prima italiana di una performance del coreografo e danzatore Trajal Harrell con l’ensemble della Schauspielhaus di Zurigo, oltre a una mostra dell’artista Thomas Feuerstein, supportata da NOI Techpark, presso cui si svolge, e diversi eventi di Museion Art Club. Un ampio programma di mediazione coinvolge attivamente il pubblico nella negoziazione di “spazi di speranza”.

Museion Piazza Piero Siena 1, Bolzano, BZ
incontrare Christian Martinelli begegnen
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Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 06 Ott 2023 al 28 Gen 2024

Merano Arte dedica una mostra personale all’artista e fotografo Christian Martinelli (Merano, 1970 – Innsbruck, 2022). La personale, a cura di Ursula Schnitzer e Anna Zinelli, è integrata dallo spazio La possibilità d’azione di un lascito d’artista a cura di BAU - Istituto per l’arte contemporanea e l’ecologia (Simone Mair e Lisa Mazza). La mostra propone un’ampia selezione dei suoi progetti artistico-fotografici, spesso esito di processi protrattisi per diversi anni, affiancandoli ad oggetti personali, molti dei quali progettati dall’artista stesso e oggetto dei suoi scatti. Questa particolare forma espositiva si ispira a “Villa Dolores”, che è stata sia l’abitazione sia lo studio dell’artista nella periferia di Merano. Per molti anni, non solo ha lavorato e sperimentato diverse tecniche fotografiche all’interno della villa e nel giardino, ma ha anche trasformato questi spazi in un punto nevralgico di incontri e scambi sull’arte e la fotografia, costituendovi anche l’associazione 00A. Nel 2022 anche il team di Merano Arte era stato invitato per un incontro che tuttavia, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, non ha mai potuto concretizzarsi. Nella primavera del 2023, prima che lo spazio venisse lasciato e le opere ricollocate, le due curatrici hanno avuto modo di visitarlo e di visionare questi materiali, costituiti sia da progetti noti sia da materiali ancora inediti, e di selezionarne per la mostra assieme a una serie di oggetti particolarmente significativi. In mostra sarà proposto, nella sua variante appositamente pensata a fini espositivi, anche il “Cubo”. Ideato nel 2009 (in collaborazione con Andrea Pizzini e Andrea Salvà) è di fatto un’enorme macchina fotografica dalle pareti specchianti (2x2x2 m) capace di produrre immagini direttamente in positivo – quindi pezzi unici – di altissima qualità. Con questo particolare strumento Martinelli ha percorso tutto il periplo delle coste italiane raccontandone poeticamente i “confini” in una serie ampiamente proposta in mostra. L’allestimento di una camera oscura ricorda la grande importanza che Martinelli attribuiva alla dimensione laboratoriale e alla trasmissione delle sue conoscenze fotografiche; al contempo, questa parte della mostra si pone anche come spazio espositivo intimo e introspettivo in cui trovano spazio alcuni degli ultimi progetti a cui sti stava dedicando, affiancati a sue strumentazioni come ingranditori, macchine fotografiche, obiettivi, esposimetri e carte fotografiche. Inoltre, al terzo piano di Merano Arte, sarà possibile immergersi in uno spazio di riflessione che invita i visitatori a interrogarsi sul tema di un lascito artistico. Cosa si intende con questa espressione? E come si può prendersene cura? Queste tematiche saranno esplorate ne “La possibilità d’azione di un lascito d’artista” attraverso una selezione di opere, materiali di lavoro e pubblicazioni provenienti dal lascito dell’artista e fotografo Christian Martinelli, nonché attraverso una serie di eventi pubblici. Questo spazio è curato da BAU, Istituto per l'arte contemporanea e l'ecologia (Simone Mair e Lisa Mazza). Al centro del programma autunnale e invernale della Kunsthaus sarà proposto un ricco programma di workshop sulla fotografia analogica e sull’esperienza nella camera oscura. Inoltre, la serie di laboratori curati da Silbersalz Fine Art Photography “Alla ricerca di tracce” vedrà la riattivazione del Gallery Van, la piccola roulotte di Martinelli utilizzata per corsi e esposizioni fotografiche proposte nei contesti più disparati, come ad esempio tra i pastori sardi. Portata a Vipiteno, San Candido e Malles, nel corso della mostra tornerà ad attivarsi come luogo di corsi fotografici, camera oscura e piccolo spazio espositivo. Parallelamente alla mostra, tra il 12 e il 27 ottobre, il festival di musica contemporanea SONORA 706 con il titolo “orizzonti” dedica la sua settima edizione alla figura di Christian Martinelli. Oltre ad alcuni brani posti in diretta relazione con le opere dell'artista presenti nella prima serata del programma, il festival si dipana attraverso i 5 appuntamenti, indagando alcuni possibili orizzonti tra gli infiniti potenzialmente offerti all'esperienza di ciascun individuo.

Merano Arte Portici, 163, Merano, BZ
Astra Psych

Eventi

Incontri di viaggio
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Venerdì, 01 Dic 2023
L'evento si tiene dal 01 Giu 2023 al 31 Dic 2023

La storia turistica altoatesina raccontata dai testimoni Per i suoi 20 anni, il Touriseum chiama il pubblico fuori dalle mura di Castel Trauttmansdorff: anziché al museo, il compito di veicolare la storia del turismo regionale sarà affidato a dieci punti informativi localizzati in altrettante località dell’Alto Adige. Ognuna delle stazioni permetterà di incontrare un personaggio del passato che fu testimone dell’evoluzione turistica regionale. I visitatori potranno così conoscere figure di spicco come Theodor Christomannos, personaggi minori come Lidia Arvai, che per 20 anni lavorò come cuoca al Kurhaus di Merano, viaggiatori di passaggio come il giornalista tedesco Otto Julius Bierbaum e la leggenda vivente Emilio Comici, detto l’ “angelo delle Dolomiti”. Le loro storie, affidate a immagini d’epoca e podcast, trasmetteranno ai visitatori il punto di vista e le aspettative per il futuro di chi ha vissuto una pagina della storia turistica altoatesina, e li stimoleranno a guardare al presente con occhi nuovi. A ospitare gli “Incontri di viaggio”, stazioni, fermate degli autobus e altri luoghi di sosta. I dieci ritratti saranno segnalati da una valigia azzurra, emblema del Touriseum. L’iniziativa “Incontri di viaggio” per i 20 anni del Touriseum partirà a giungo e si concluderà a dicembre. Ecco dove saranno localizzate le dieci stazioni degli “Incontri di viaggio”: - Trafoi (vicino Hotel Bella Vista) - Stazione ferroviaria di Spondigna - Stazione ferroviaria di Merano - Stazione ferroviaria di Ponte d'Adige - Stazione ferroviaria di Bolzano - Stazione di valle Cabinovia Alpe di Siusi - Stazione di valle Dantercepies Selva di Val Gardena - Stazione ferroviaria di Colle Isarco - Stazione ferroviaria del Brennero - Stazione ferroviaria di Dobbiaco

BALDESSARINI - VOYAGE MÉDITERRANÉE
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Venerdì, 01 Dic 2023
L'evento si tiene dal 07 Nov 2023 al 28 Gen 2024

L'arte di un viaggiatore. Baldessarini amava viaggiare e nel corso degli anni ha creato un ampio ciclo di opere con impressioni uniche dall'intera regione mediterranea. Dall'Italia, attraverso la Grecia e la Turchia, fino al Marocco, alla Spagna e al Portogallo, l'artista ha realizzato opere en plein air. La mostra offre così una visione unica del lavoro artistico di un viaggiatore.

Galleria Denny Staschitz Via delle Corse 18, Merano, BZ
HOME breaking boundaries by Patrizia Bertolini & Art
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Venerdì, 01 Dic 2023
L'evento si tiene dal 21 Nov 2023 al 30 Dic 2023

Design e Arte sono protagonisti della mostra che vede trasformarsi lo spazio della Galleria Antonella Cattani in HOME. Come recita il titolo è un invito a rompere i confini tra le due discipline ed esplorare il design e l’arte contemporanea come strumenti per creare connessioni sensibili, nell’ottica dei cambiamenti di un life style, radicato nella reciproca cura. La mostra sancisce l'idea del progetto di interni che si confronta con l’opera d’arte, indicando questo dialogo come metodo per la scoperta di linguaggi nuovi. Un processo che porta ad una visione di spazio integrato in cui arte e design si sfiorano e, insieme, generano un universo di segni inediti. Tutti gli elementi di arredo, progettati e realizzati dalla designer Patrizia Bertolini, appositamente per la mostra, sono parte della collezione denominata RICCIOLI. Una ricerca, quella di Bertolini, che utilizza come modalità operante il minimalismo fino a spingersi in una sfida tecnica e formale estrema con l’intenzione di raggiungere l’essenza degli oggetti e del loro significato. Per realizzare le linee costruttive di tavoli, sedie, letto e altri elementi è stato utilizzato intenzionalmente un materiale come il tondino di ferro che, attraverso una unica linea curvata ritorta su se stessa, compone gli elementi. La tecnica di lavorazione e di torsione di questo metallo richiede un elevata abilità artigianale e tecnica nel controllo della forma in forgiatura e nella lavorazione: si ribadisce la necessità della cultura e della capacità del fare manuale. Oltre alla ricerca dell’essenza formale, questa operazione focalizza l’attenzione sulla sostenibilità e sempre perfetta fruizione e utilizzo degli oggetti. Ma entriamo in questa casa - open space - a conferma di come Arte e Design si compenetrano, arricchendosi e alimentandosi reciprocamente: l’arte ispira e traduce emozioni mentre il design sviluppa un concetto e lo trasforma in una funzione. Nella scenografia d’ ingresso la silhouette di un attaccapanni incontra la superficie riflettente e candida dell’opera di Nataly Maier, accanto - la scultura in porcellana di Dana Widawski con una coppia di figure decorative, in stile rococò, alle quali è stato aggiunto un testo / speech bubble in stile fumetto per partecipare al dibattito # Me-Too. Il trittico di Paolo Radi scandice il passaggio dal giorno alla notte e ci introduce nella zona del riposo. C’è un cielo immenso e sereno in questa stanza, è la tela di Giovanni Frangi che sconfina nell’installazione di Mats Bergquist, composta da 25 icone dalla rappresentazione visiva rarefatta alle estreme conseguenze ma di intrinseca potenza, tra riferimenti alla filosofia occidentale e orientale. Nella living room caratterizzata dalle essenze/assenze dei volumi di una poltroncina a dondolo, una lampada e un tavolino si può percepire il calore del fuoco, “acceso” dai colori e dalla materia dell’opera di Julia Bornefeld. Il dialogo tra arte e design prosegue con le opere di Marco Tirelli, Emanuela Fiorelli, Sean Shanahan e Antonella Zazzera. Ogni ambiente ha una storia da raccontare: lo si evince da manufatti, dipinti, sculture e installazioni che insieme danno vita a spazi immersivi.

Galleria Antonella Cattani contemporary art Via Catinaccio, 1/a, Bolzano, BZ
Via Illuminativa - un percorso d'arte contemporanea a Bressa
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Venerdì, 01 Dic 2023
L'evento si tiene dal 22 Nov 2023 al 07 Gen 2024

Un segno contro la guerra, ma soprattutto un segno per la pace, è la mostra oltre 10 opere d'arte che saranno esposte nelle chiese, nelle vetrine dei negozi, nelle piazze, sulle facciate delle case e nei luoghi pubblici della città episcopale dal 22 novembre 2023 al 7 gennaio 2024 per favorire la riflessione. Il curatore Hannes Egger ha selezionato opere d'arte di artisti locali e internazionali, come Yoko Ono, Michelangelo Pistoletto, Sissa Micheli e Karolina Gacke.

Ottavia Demetz - Luce–aria–montagna
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Venerdì, 01 Dic 2023 08:00-12:00 |
L'evento si tiene dal 13 Ott 2023 al 12 Gen 2024

La mostra presenta il tema principale cui Ottavia Demetz si è dedicata con grande passione: la pittura paesaggistica nella natura. L’acquerello è la sua tecnica preferita per dare vita ad affascinanti suggestioni. Le sue opere raffigurano scorci di montagne conosciute, sebbene i soggetti appaiano in qualche modo diversi, osservati sotto una nuova luce, ricostruiti attraverso il colore e la struttura. Impiegando diverse tecniche dell’acquerello – velature, granulazioni, sfumature – l’artista crea una raffinata atmosfera cromatica e “ariosa”, in cui luce e corporeità delle formazioni rocciose giocano un ruolo significativo. Oltre a una forte vivacità, le opere esprimono anche una certa fugacità del paesaggio alpino. [Testo: Richard Firler] Ottavia Demetz (*1969), insegnante di pittura alla scuola professionale “Cademia” di Ortisei, dove si è diplomata, ha lavorato come policromatrice freelance.

Municipio Via Walther-von-der-Vogelweide 30/A, Laion, BZ
David Lamelas. I Have to Think About It
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Venerdì, 01 Dic 2023 09:30-19:30 |
L'evento si tiene dal 07 Mag 2023 al 24 Feb 2024

Dal 7 maggio 2023 al 24 febbraio 2024 la Fondazione Antonio Dalle Nogare presenta I Have to Think About It, la prima mostra retrospettiva in un'istituzione italiana dell’artista argentino David Lamelas (Buenos Aires, 1946). Autore di una delle più affascinanti ricerche artistiche di matrice concettuale emerse alla fine degli anni Sessanta, nella pratica di Lamelas si articolano installazione, scultura, disegno, fotografia, film, video, opere sonore e testuali che raccontano i contesti e le condizioni che definiscono le nostre percezioni e cognizioni. Un’arte fatta, spesso, quasi di nulla. La mostra, a cura di Andrea Viliani con Eva Brioschi, si sviluppa spazialmente su tutti i piani della Fondazione e si estende temporalmente sull'arco di più mesi in cui, assumendo configurazioni diverse e attivando parallelamente anche un confronto con una selezione delle opere della collezione, saranno presentate alcune tra le più importanti opere storiche dell'artista insieme a nuove produzioni e a un programma di eventi dal vivo. La visita alla Fondazione è possibile senza prenotazione il sabato dalle 9.30 alle 19.30. Ogni sabato alle ore 11.00 viene offerta una visita guidata gratuita. Non è necessario prenotarsi. Durata della visita guidata: circa 1 ora. Da martedì a venerdì la Fondazione è visitabile su appuntamento, scrivendo a visit@fondazioneantoniodallenogare.com o chiamando il numero 0471 971 626. Ingresso libero.

Fondazione Antonio Dalle Nogare Via Rafenstein 19, Bolzano, BZ
CALDERA - All’ombra del supervulcano
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Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 17 Mar 2023 al 04 Feb 2024

Pronti per fare un viaggio nel passato? 280 milioni di anni fa, un supervulcano dominava il centro della attuale regione Trentino-Alto Adige. I possenti depositi di porfido testimoniano ancora oggi della sua attività, mentre gli altri strati rocciosi intervallati raccontano di periodi di calma, durante i quali si sono insediate piante e animali. Alcuni di loro hanno lasciato tracce profonde. Grazie a fossili, modelli di animali e una simulazione del supervulcano, riporteremo in vita questo mondo perduto.

Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige Via Bottai 1, Bolzano, BZ
Il mio tesoro più bello. Bambinelli dalla collezione di Joha
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Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-17:00 |
L'evento si tiene dal 26 Nov 2023 al 31 Mar 2024

Bambinelli Dalla Collezione Johanna Von Call La Collezione Johanna von Call è una delle più vaste collezioni private del nostro Paese, che può essere considerata un'impressionante testimonianza della diversità delle rappresentazioni di Gesù Bambino. La collezione, in constante crescita dal 1983, contiene raffigurazioni del Bambino Gesù datate dal XVIII al XX secolo, provenienti per la maggior parte dall'Alto Adige, dall'Austria, dalla Baviera e dall'Italia. La mostra può essere visitata fino al 31 marzo 2024.

Hofburg di Bressanone Piazza Palazzo Vescovile, 2, Bressanone, BZ
PAST FOOD - 15.000 anni di alimentazione
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Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 28 Nov 2023 al 03 Nov 2024

La fame è il miglior cuoco, 15.000 anni fa, così come oggi. Questa mostra temporanea ha lo scopo di curiosare nel menu dei nostri antenati, per analizzare origine, preparazione, conservazione del cibo e utensili utilizzati. Un’attenzione particolare è rivolta alle abitudini alimentari locali e ai reperti archeologici regionali. Accanto agli aspetti storico-culturali, questa sfaccettata esposizione rivela come i nostri progenitori non fossero mai a corto di idee per soddisfare il loro appetito e procurarsi le provviste. Prodotti come carne, pesce, miele, cereali e frutti selvatici erano noti sin dagli albori della civiltà. Altri, come legumi, erbe aromatiche e alcune varietà di cereali - per noi ormai scontati - furono introdotti in Europa dai movimenti migratori che hanno caratterizzato la storia dell’uomo. Le tradizioni alimentari, come la lavorazione del latte o la viticoltura, che oggi conosciamo molto bene, sono state importate dalle regioni mediterranee in epoche diverse. Buon appetito! Siamo lieti d’invitarvi nell’universo culinario della storia alimentare.

Museo Archeologico dell'Alto Adige via Museo, 43, Bolzano, BZ
Margareth Dorigatti - Attesa
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Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-12:30 | 15:00 - 19:00
L'evento si tiene dal 30 Nov 2023 al 13 Gen 2024

La Galleria Alessandro Casciaro è lieta di presentare la nuova mostra personale dell’artista Margareth Dorigatti, Attesa. In un tempo in cui vige la regola del “tutto subito” e il pazientare non trova posto nella frenesia quotidiana dettata da una tendenza condivisa dalla società contemporanea, Margareth Dorigatti invita a riflettere sull’attesa e sulle molteplici sfaccettature dell’animo umano in relazione ad essa. La corrispondenza epistolare, leitmotiv delle opere in esposizione, comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare. Una consuetudine divenuta nel tempo libera da vincoli, sincera, esplicita, spontanea. Fino ad arrivare al secolo scorso, quando l’avvento dell’era digitale ha spazzato via in appena un quarto di secolo abitudini millenarie. Non solo l’artista recupera quindi una tradizione in via d’estinzione, ma ne fa un racconto autobiografico, intimo e personale. Nelle sue tele trovano spazio mistero e curiosità. Il contenuto delle lettere, a volte rivelato parzialmente, altre volte solo contestualizzato in un tempo o in un luogo in cui sono esistite, crea un legame invisibile con l’osservatore. Il coinvolgimento diventa poi emotivo, riesumando sentimenti di un tempo oramai perduto, ma vivo nei ricordi emozionali che influenzano il presente di ciascuno di noi. Coloro che hanno vissuto l’Attesa, di una risposta, un esito, o, per l'appunto, di una lettera che tarda ad arrivare, comprendono il turbine emotivo che la caratterizza. Sconforto, eccitazione, rabbia, ripudio, euforia, sono solo alcuni dei sentimenti che descrivono quel lasso di tempo che intercorre tra la stesura di una lettera e la sua risposta. Ed è proprio in questo frangente che agisce l’opera di Dorigatti, una sospensione genitrice di impulsi contrastanti dell’essere. Scrive Duccio Trombadori (poeta, giornalista, critico d'arte e docente di Estetica presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza) in una lettera indirizzata all’artista il 19 agosto 2022: “Cara Margareth, … Così ti riconosco – e non da ieri – per la tensione mistica che anima le tue visioni dipinte, che da sempre compongono il tuo sofferto diario in pubblico, sofferto perché sincero e guadagnato per bisogno di scorgere una luce, una via chiara di salvezza nel tragitto misterioso dell’esistenza. …I tuoi dipinti hanno cercato di fondere pensiero ed emozione, catturando istanti visivi, fatti di filamenti di colore, sapiente modulo del tratto, del contorno e della sfumatura. Il tuo merito, che io considero estetico ed etico, è questo: hai associato la visione dell’istantanea alla sintesi ideale, il senso del tempo isolato fuori del tempo, con il potere evocativo di una lettera smarrita, o non spedita, ritrovata per caso da un estraneo che ne ripercorre l’ordito sentimentale in una distaccata autopsia. Sei un’analista acuta, arguta, a volte spietata, del tuo, del nostro sentimento, cara Margareth: ed è in questa analitica espressiva ed esistenziale che si riassume il fascino del tuo “Epistolarium”, dove gli innesti cromatici, le tecniche miste, le doppie superfici, e tutto il dispositivo tecnico di cui disponi entra nel quadro con la spontanea efficacia emotiva di una carezza, segnalando armonie nella dissonanza senza presunzioni intellettualistiche, bensì secondo un certo flusso intuitivo, magnetica virtù del fare poetico nella pittura. …Hai così scritto un attraente epistolario visivo, altamente simbolico, cara Margareth: una lunga lettera di appassionata vicinanza umana e di inesauribile fiducia nella espressività del linguaggio della pittura quando è mosso dal soffio della poesia…”

Galleria Alessandro Casciaro Via Cappuccini, 26/A, Bolzano, BZ
Geography of looking
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Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-13:00 | 15:00 - 19:00
L'evento si tiene dal 01 Dic 2023 al 03 Feb 2024

Gruppo di lavoro: Milica Tomi con Ana Bezi (archaeologist) Produzione: Stefano Riba (Project Manager) Ar/Ge Kunst ha commissionato una nuova opera all'artista Milica Tomi, una voce artistica importante degli ultimi 30 anni. Milica Tomi? pone il sito, e nello specifico il suolo (sia ciò che contiene sia ciò che sostiene), come agente cruciale e attivo nel processo di formazione della conoscenza. Guardando al suolo come a un archivio, Milica Tomi e l’archeologa Ana Bezi – entrambe membri del Grupa Spomenik (o Gruppo Monumento) – considerano ciò che appare come prova materiale per rivelare come il tempo atmosferico, la foresta, l’agricoltura, i regolamenti di proprietà, la vita quotidiana, il lavoro, la classe e l’etnia siano continuamente sovrapposti l’uno all’altro per formare un luogo e inscritti nei vari strati storici e geografici del suolo. Il fango stesso è in mostra, ciò che deve ancora essere filtrato e ciò che è già stato trattato. Un sistema di filtrazione meccanica composto da serbatoi, tubi e setacci – che ricorda il sistema di vasche di flottazione di Ankara ideato nel sito archeologico di Can Hasan in Turchia – contenente emulsioni di terra e acqua, in cui la stessa acqua continua a circolare in un sistema chiuso, occupa l’intero spazio espositivo. La terra, prelevata da località appositamente scelte in Alto Adige, passerà attraverso la vasca a intervalli ripetuti durante i mesi della mostra. L’atto espositivo si riassume in un taglio o sezione trasversale nella vasca di filtraggio principale. Ci rende partecipi della sezione tra i setacci che catturano il flot: le particelle galleggianti di dimensioni inferiori a 4 mm e il residuo alla base del cilindro di filtrazione, dove affondano le sostanze più pesanti. Qui, mettere in mostra significa lasciar trasparire la spessa opacità della materia, un’emulsione di complessità, la quarta parete del teatro su una foschia di terra a spirale – materia non-performante. Mettendo in mostra il regno dell’insetacciabile, questo spazio intermedio che viene aperto esplora la materia che non si vede, potenzialmente inesistente, forse esistente o addirittura ancora da immaginare. È un rimasuglio che indica ciò che rimane dopo un processo o un evento. Il ricordo non identificabile di ciò che è stato nascosto, trascurato o non considerato. È un surplus di materia svilita, un ricordo materiale che apre uno spazio reale per l’ignoto. L'atto artistico consiste nel cercare l'apparizione di un Soggetto Politico - lo spettatore - nel suolo come archivio. In questo modo, l'opera che verrà presentata ad Ar/Ge Kunst arriva a parlare delle continuità e delle discontinuità di ogni verità politica. Si ringraziano: Jasmine Rizzi (Ricerche Archeologiche) Hannes Obermair (EURAC Research) Catrin Marzoli (Ufficio Beni archeologici, Provincia Autonoma dell’Alto Adige) Annemarie Augschöll (Centro di documentazione e di ricerca sulla storia dell’educazione in Alto Adige. Facoltà di Scienze della Formazione – Libera Università di Bolzano) Heidi Hintner (Maria-Hueber-Gymnasium / Sozialwissenschaftliches Gymnasium) Roland Messner (Ufficio Beni archeologici, Provincia Autonoma dell’Alto Adige) Philipp Sattler, researcher, artist, writer Dragana Filipovi (archaeologist/archeobotanica, CAU Kiel, Germany) Atelier Museion, Bolzano

ar/ge Kunst Via Museo, 29, Bolzano, BZ
THE LAST PIANO – Maurice Cazzolli
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Venerdì, 01 Dic 2023 10:30-17:00 |
L'evento si tiene dal 25 Ott 2023 al 06 Gen 2024

Con THE LAST PIANO Maurice Cazzolli richiama l’attenzione su un pianoforte della ditta Anton Proksch del 1935 e rende omaggio a questo strumento in modo assolutamente non convenzionale. A Palais Mamming il giovane artista, nato a Merano e residente a Innsbruck, propone infatti delle forme alternative di archiviazione e digitalizzazione. Cazzolli riflette su questi due aspetti centrali di ogni museo, aprendo nuove prospettive: da un lato valorizzare e rendere accessibili le opere, dall’altro interrogarsi sul progresso tecnico e sulla indispensabilità della tradizione. Come strategia artistica Cazzolli sceglie l’estetica del disassemblaggio, smontando il pianoforte nelle sue singole parti e distribuendole nella stanza, che diviene così un “paesaggio sonoro”.

Palais Mamming Museum Piazza Duomo 6, Merano, BZ
Ewa Doroszenko, Jacek Doroszenko – Impossible Horizon
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Exhibitions
Venerdì, 01 Dic 2023 15:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 22 Nov 2023 al 23 Dic 2023

Piu? ci sentiamo piccoli rispetto alla montagna, piu? ci apprestiamo a partecipare alla sua grandezza. Non so perche? sia cosi?. Arne Næss - filosofo norvegese e inventore del concetto di “ecologia profonda” Impossible Horizon e? la prima mostra italiana di Ewa e Jacek Doroszenko, un duo polacco di artisti intermediali. Nelle loro ultime opere (fotografie, installazioni sonore, oggetti fotografici, video), il duo Doroszenko affronta un tema classico nell’arte, quello del paesaggio. Le opere sono state realizzate durante residenze artistiche a Kunstnarhuset Messen A?lvik (Norvegia), The Island Resignified LeQada (Grecia), Klaipeda Culture Communication Center (Lituania), e a Varsavia, grazie ad una borsa di studio del Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica polacco. Per comprendere meglio le cause dell’attuale crisi ambientale, gli artisti esaminano la storia della tradizione occidentale della pittura di paesaggio, in cui il concetto di ‘paesaggio naturale’ viene definito secondo la visione del mondo dominante come un elemento separato ed esterno al soggetto. Nelle loro opere, Ewa e Jacek Doroszenko mirano a mettere in discussione la separazione tra il soggetto - l’osservatore - e l’ambiente a se? stante. Un elemento significativo della pratica artistica del duo Doroszenko e? trattare i fenomeni sonori come un elemento a pieno titolo nel campo dell’arte visiva e sottolineare l’importanza dell’”ascolto profondo” nella vita quotidiana. Di conseguenza, gli artisti si interessano all’esperienza olistica del paesaggio, che implica necessariamente il fattore acustico. Nei loro progetti multimediali, gli artisti esplorano come le immagini digitali e le ultime tecnologie medino la percezione del mondo naturale. Affascinati dagli strumenti moderni dell’informazione e dal loro immenso potenziale nel plasmare gli stili di vita, Ewa e Jacek Doroszenko cercano di cogliere l’atmosfera del presente fisico ma anche virtuale. Guardando le textures dei paesaggi, sia naturali che simulati, loro evidenziano il ruolo della fotografia nell’esplorazione odierna del mondo. Utilizzando Google Street View, popolari videogiochi, guide turistiche e altre risorse in linea, gli artisti esaminano come la cultura digitale contemporanea stia cambiando la percezione del paesaggio. Le loro opere si concentrano sull’impatto positivo del paesaggio sul benessere psicologico umano. Come residenti di Varsavia che subiscono regolarmente l’”inquinamento acustico” urbano, conoscono la necessita? di sdoganare l’”ecologia del paesaggio sonoro”, ovvero la scienza delle relazioni acustiche tra organismi viventi, umani e non, e il loro ambiente. Rifacendosi a questa funzione terapeutica del paesaggio, presentano opere che rivelano sottilmente la connessione inscindibile tra l’uomo e il proprio ambiente naturale.

Galleria Foto Forum Via Weggenstein, 3F, Bolzano, BZ
Tradizioni in Alto Adige/Südtirol
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Exhibitions
Venerdì, 01 Dic 2023 15:30-22:30 |
L'evento si tiene dal 01 Dic 2023 al 13 Dic 2023

Mostra sociale 2023 del Fotoclub Immagine Merano BFI. “In questa mostra esploriamo le profonde radici culturali che si intrecciano nelle valli e sui monti dell’Alto Adige. Ogni scatto cattura un frammento di vita quotidiana, evidenziando la fusione unica di paesaggi mozzafiato e tradizioni secolari. L’essenza di questa regione viene raccontata attraverso la lente della fotografia, invitando lo spettatore a un viaggio visivo tra natura e cultura. Un percorso che celebra la bellezza nascosta nei dettagli e nelle abitudini di un territorio ricco di storia e fascino.” Inaugurazione: venerdì 01/12/2023, ore 19:00 Durata: dal 02 al 13/12/2023 Orari di apertura: da lunedì a sabato ore 15.30-22.30 Entrata libera

Centro per la Cultura Merano Via Cavour, 1, Merano, BZ
Julia Frank & Karin Welponer - Double Trouble
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Exhibitions
Venerdì, 01 Dic 2023 16:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 21 Nov 2023 al 30 Dic 2023

Double Trouble significa doppio guaio. Un titolo promettente. Il titolo non è isolato, ma è sempre indicativo del contenuto del programma o, in questo caso, della mostra. Possiamo quindi aspettarci una mostra emozionante ed emozionante. In cui si incontrano due artisti, Julia Frank & Karin Welponer, forse anche due visioni dell'arte. Ma sicuramente un esame approfondito dell'operato della persona in questione. Il nucleo del contributo di Julia Frank è un ritratto video di circa 10 minuti su Karin Welponer. In termini di contenuto, Julia Frank descrive questo lavoro come un viaggio narrativo che inizia nel passato e si estende al presente. Anche i lavori fotografici in più parti di Karin Welponer hanno punti chiave o nuclei. Questi sono "frammenti di alberi" o "dettagli di alberi". Qui l'artista dichiara che le ferite visibili e la loro guarigione, così come le escrescenze, sono opere d'arte. Vista così, questa mostra è un'escursione, forse addirittura un viaggio, che gioca con cambiamenti, inversioni e allusioni. L'iconico appendiabiti di Julia Frank dei fratelli Thonet viene alienato e cambiato, il suo scopo e la sua forma originali vengono rimossi e riempiti di nuovi contenuti e nuova forma. Anche qui punto di partenza e riferimento ai quadri di alberi e agli oggetti in legno fresato di Karin Welponer. Queste sono, tra le altre cose, forme create dagli scarabei della corteccia. I sentieri degli scarabei di corteccia, che significano morte certa per un albero indebolito, sono dichiarati una bella forma, un'opera d'arte. Di conseguenza, Double Trouble è in realtà una bella discussione e un “complemento” con il lavoro e le opinioni dell'altra persona. Trouble sta anche per la parola preoccupazione. Doppia preoccupazione. La mostra può forse essere letta anche come un'attenta e attenta interazione e relazione.

Galleria Civica di Bressanone Portici Maggiori, 5, Bressanone, BZ
GLACIER`S END - A COLOURFUL STUDY OF OUR CHANGING EXISTENCE
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Exhibitions
Venerdì, 01 Dic 2023 17:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 01 Dic 2023 al 30 Dic 2023

GLACIER'S END è il nuovo progetto fotografico dei fratelli Philipp e Stefan Santifaller, realizzato negli ultimi tre anni. In visione, le immagini "esclusive" (di grande formato) di 6 paesaggi di montagna con gli "ultimi" ghiacciai in lenta agonia! Spicca il "carattere" astratto-informale dei soggetti, nonchè un particolare contrasto cromatico

Galerie90 Via Katharina Lanz, 90, Rio di Pusteria, BZ
Geography of Looking (Geografia dello sguardo)
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Exhibitions
Venerdì, 01 Dic 2023 10:00-13:00 | 15:00 - 19:00
L'evento si tiene dal 15 Nov 2023 al 03 Feb 2024

Milica Tomic (artista) con Ana Bezic (archeologa) A cura di Zasha Colah e Francesca Verga Ar/Ge Kunst ha commissionato una nuova opera all'artista Milica Tomic, una voce artistica importante degli ultimi 30 anni. Un meccanismo di filtrazione composto da serbatoi, tubi e setacci—che ricorda il progetto dell'Ankara Tank System ideato nel sito archeologico di Can Hasan in Turchia—contenente emulsioni di terra e acqua in cui la stessa acqua circola in un sistema chiuso, occupa l'intero spazio espositivo. Diversi litri di terra provenienti da diversi luoghi in Sud Tirolo passano attraverso una vasca ripetutamente durante i mesi della mostra. L'atto espositivo è condensato in un taglio o sezione trasversale all’interno della vasca di filtrazione. Ci rende al corrente della sezione tra i setacci che catturano le particelle di dimensioni inferiori a 4 mm e la base del cilindro di filtrazione dove affondano le sostanze più pesanti. Qui, esporre significa lasciare apparire l’opacità della materia, un'emulsione di complessità, la quarta parete del teatro su una nebbia di terra a spirale - la materia non performante che resiste all'interpretazione, all'identificazione e alla narrazione. Guardando l'approccio archeologico interpretativo post-processuale, transdisciplinare, fenomenologico degli anni '90 di Ian Hodder e Michael Shanks, che evita un approccio positivista, la soggettività, i pregiudizi, le energie creative e le inclinazioni sociali dell'interprete vengono prese in considerazione nella successiva costruzione di una geostoria. Con l’azione attiva del guardare, lo spettatore crea la geografia che lo circonda attraverso la narrazione di residui di materia. Milica Tomic pone il sito, e nello specifico il suolo (sia ciò che contiene sia ciò che sostiene), come agente cruciale e attivo nel processo di formazione della conoscenza. Guardando al suolo come a un archivio, Tomic utilizza ciò che appare come un'evidenza materiale per riflettere su questioni invisibili, rivelando come la natura, l'agricoltura, i regolamenti di proprietà e la vita quotidiana siano continuamente scritti e narrati in un luogo. L'atto artistico consiste nel cercare l'apparizione di un Soggetto Politico - lo spettatore - nel suolo come archivio. In questo modo, l'opera arriva a parlare delle continuità e delle discontinuità di ogni verità politica. Milica Tomic (1960) esplora diversi generi e metodi che si concentrano sull'indagine, la scoperta e il dibattito pubblico di questioni legate ai territori, alla violenza politica, alla resistenza e all'amnesia sociale. I suoi progetti esplorano una moltitudine di modi non ortodossi in cui l'arte può essere creata, eseguita, trasformata e meditata. Tomic è fondatrice di un gruppo artistico/teorico della Nuova Jugoslavia, Grupa Spomenik [Gruppo Monumento, 2002]; nel 2010 ha ideato e avviato una piattaforma educativa, Four Faces of Omarska. Ana Bezic (1974) è una studiosa di archeologia con un background in antropologia e studi critici. La sua ricerca esplora l'intersezione, la trasposizione e le implicazioni etiche della cultura materiale nell'arte, nel patrimonio culturale, nella scienza e nell'archeologia. È membro di un gruppo artistico/teorico della Nuova Jugoslavia, il Grupa Spomenik [Gruppo Monumento, 2002]. Con il gentile sostegno di: Bundesministerium für Kunst, Kultur, öffentlicher Dienst und Sport der Republik Österreich, Vienna Regione Autonome Trentino-Alto Adige/Südtirol Provincia Autonoma Alto Adige/Südtirol, Ripartizione cultura Comune Bolzano, Ripartizione cultura Fondazione Cassa di Risparmio

ar/ge Kunst Via Museo, 29, Bolzano, BZ
Giorgio Panizza - Schullian Zoo
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Exhibitions
Sabato, 02 Dic 2023 09:00-12:30 | 14:00 - 18:00
L'evento si tiene dal 02 Dic 2023 al 31 Dic 2023

Sono un medico cardiologo di 68 anni in pensione, che nel tempo libero si diletta a dipingere e disegnare. Coltivo questo hobby da molti anni. Da bambino mi piaceva disegnare, ma gli impegni di studio e di lavoro mi hanno allontanato per diverso tempo da questa passione. Ho ripreso la matita in mano quando mi è stato chiesto di eseguire alcuni disegni per delle pubblicazioni scientifiche. Da allora l’interesse per l’arte si è approfondito sempre di più e mi ha portato a realizzare i miei primi quadri e le mie prime mostre. Utilizzo tecniche diverse, olio, acquerello, tempera, carboncino, matita. Un giorno ho pensato che oltre alla soddisfazione di realizzare dei quadri, potevo abbinare quella di raccogliere dei fondi da devolvere a dei progetti umanitari. Così sono state organizzate diverse mostre che hanno fruttato somme consistenti, donate prevalentemente ad organizzazioni che aiutavano ed aiutano popolazioni del terzo mondo. Quest’anno ho conosciuto “Dormizil” di Bolzano e mi sono detto che potevo impegnarmi per aiutare questo gruppo che si occupa di persone bisognose molto vicine a noi. Non mi ritengo un “benefattore” bensì un “mediatore”. Cerco, attraverso la vendita dei miei lavori, di avvicinare persone fortunate a persone più bisognose. L'intero ricavato della mostra dei quadri verrà devoluto a: Dormizil

Floricoltura Schullian Via Merano 75A, Bolzano, BZ
Le fontane natalizie
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Exhibitions
Domenica, 03 Dic 2023
L'evento si tiene dal 03 Dic 2023 al 06 Gen 2024

Le fontane natalizie invitano anche quest'anno a una passeggiata invernale attraverso Termeno. 18 fontane decorate con amore a Ronchi, Betlemme, nel centro, San Giacomo, nelle località settentrionali, Sella e presso il parcheggio Zogglerwiese anticipano il Natale. Le opere creative dei numerosi abitanti di Termeno potranno essere ammirate dalla prima domenica dell'Avvento, il 3 dicembre, fino al 6 gennaio. Per la quarta volta, le fontane natalizie testimoniano il prezioso impegno e lo spirito di comunità della popolazione del paese.

Reinhart Mlineritsch - New Landmarks
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Exhibitions
Lunedì, 04 Dic 2023 07:30-20:00 |
L'evento si tiene dal 04 Dic 2023 al 31 Mar 2024

Con immagini di estrema precisione e nitidezza che enfatizzano le cose ordinarie e insignificanti della nostra vita quotidiana, il fotografo Reinhart Mlineritsch apre allo spettatore un mondo inaspettatamente poetico. Reinhart Mlineritsch è un mago della fotografia che ci ricorda che siamo ben lontani dal conoscere le cose del mondo. Con l'occhio curioso di un esploratore e l'abilità di un fotografo all'apice della sua arte, esplora il nostro ambiente come se fosse un territorio sconosciuto e la vita quotidiana una terra incognita. Gli oggetti che Reinhart Mlineritsch ritrae in modo meticoloso e tecnicamente perfetto non hanno nulla di sensazionale o spettacolare. L'unica cosa che li rende sensazionali, spettacolari, è il modo in cui questo fotografo li cattura e ce li rende visibili in modo nuovo. Con le sue immagini precise e poetiche, Reinhart Mlineritsch ci ricorda che le cose sono ancora in movimento e che potremmo vedere il mondo in modo completamente diverso (Karl-Markus Gauß). Reinhart Mlineritsch, nato a Vienna nel 1950, cresciuto a Laab im Walde (Bassa Austria), vive a Salisburgo dal 1979. Ha studiato scienze commerciali a Vienna. È stato un fotografo autodidatta fin dall'infanzia. Dal 1990 si è dedicato alla fotografia artistica, proseguendo la sua formazione attraverso numerosi workshop, anche presso il Salzburg College. Dal 1996 collabora con la Galleria Fotohof di Salisburgo. Da allora, numerose mostre in Austria e all'estero, varie pubblicazioni e acquisti pubblici. Libri pubblicati da Otto Müller Verlag: "Wie ein Fremder" (1999), "Velvet Curtain" (2003) e "Cover of Darkness" (2007).

Café Kunstraum Mitterhofer Via Peter Paul Rainer 4, San Candido, BZ
Bernd Hendl – X!LOGRAFIA
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Exhibitions
Martedì, 05 Dic 2023 10:00-12:00 | 16:00 - 18:00
L'evento si tiene dal 05 Dic 2023 al 16 Dic 2023

Fin dalla giovinezza, Hendl si è interessato a materiali e storie antiche e ai temi religiosi, politici e filosofici in essi contenuti. Le opere raccontano la scoperta di sé da parte dell'individuo: ne è un esempio particolarmente calzante l'installazione intitolata "Syrinx", che fa riferimento alle Metamorfosi di Ovidio. Il canneto protettivo assomiglia ad un labirinto sospeso tra immagine e spazio. Dopo essersi intensamente dedicato al disegno e alla pittura, l'artista ha scoperto la stampa. Nel corso degli anni ha sviluppato uno stile personale, basato su una xilografia a colori parzialmente astratta. Hendl è affascinato dal contrasto tra le superfici spigolose e prevalentemente opache proprie della xilografia e la fluidità cromatica dell'acquerello. Ritroviamo questa combinazione in molte delle sue opere, spesso ripresa da una citazione scritta che conduce da una rappresentazione astratta del colore a un riferimento concreto. Attraverso citazioni e colori, Hendl stabilisce una connessione tra luoghi e storia. Molte delle opere presentate ad Egna sono state create appositamente per questa mostra. La modalità di rappresentazione della xilografia, parzialmente astratta, invita lo spettatore a collegare, ad esempio, il panorama montano delle Dolomiti con il passato e i tempi moderni. In questo modo, le montagne del massiccio del Rosengarten possono spaziare dalle leggende medievali su re Laurino alle interpretazioni più moderne. I bizzarri ed incantevoli affreschi della chiesetta di St. Jakob a Termeno esercitano un potente fascino sull’artista ed hanno ispirato Hendl nella creazione di una nuova serie di opere dal titolo "mysteria". Le xilografie in mostra sono pezzi unici, alcuni di essi formati da fino a dieci strati di colore stampati in sovrapposizione. Dopo intense fasi di lavoro, la stratificazione si unisce per dare vita ad un'immagine complessiva. Lo sfasamento delle lastre di stampa genera tensione e vivacità, sfociando in un alto grado di astrazione. Colore, scelta del motivo e citazione si combinano nell'interazione tra l'artista e lo spettatore per dare vita ad un nuovo messaggio. Bernd Hendl è nato a Monaco nel 1962. Ha studiato architettura a Monaco, mentre la formazione artistica è stata svolta a Salisburgo. Si è formato nell’arte della stampa presso i laboratori della Traklhaus di Salisburgo e di Bethanien a Berlino, oltre ad aver partecipato a numerosi soggiorni di studio e mostre.

Kunstforum Bassa Atesina Via Portici, 26, Egna, BZ
Fondazione Provincia

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