DIMINISHING RETURNS – Sara Bezovšek, Matteo Antoniazzi, Mela - Pubblicato da martin_inside

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DIMINISHING RETURNS – Sara Bezovšek, Matteo Antoniazzi, Melanie Kasal

I nostri corpi, le nostre idee, immaginazioni e desideri vengono consumati, processati e monetizzati ogni giorno, proprio come consumiamo noi stessi. Mettere in discussione il concetto di eccesso visivo in tempi di crisi globali richiede una comprensione ampliata dei campi di ricerca che abbraccia contesti multipli: Come ci confrontiamo visivamente, e come siamo confrontati dai fenomeni contemporanei della (iper-)produzione e (iper-)consumo? Come possiamo filtrare i “segnali” di informazione da un eccesso di “rumore” di dati? Come interagiscono le narrazioni di eccesso con gli immaginari di rinuncia, sacrificio e resistenza? Come influenzano il modo in cui percepiamo noi stessi, come viviamo insieme come società? La mostra Diminishing Returns esplora alcune di queste domande per proporre contro-narrazioni e attività performative che sfidano le nozioni stereotipate di eccesso e dei suoi impatti. Le opere illuminano e discutono criticamente le implicazioni personali, culturali e sociali dell’eccesso da diverse prospettive. I lavori contribuiscono al dialogo aprendo spazi di riflessione e analizzando il ruolo e l’uso delle immagini nel nostro panorama visivo attraverso formati che coinvolgono e sfidano direttamente i visitatori e visitatrici stessi.

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  • Camilla Prey, nata a Weimar (Germania) e cresciuta a Egna, è un’artista multidisciplinare. Ha una formazione in arti applicate, acquisita grazie ai suoi studi di gioielleria contemporanea a Lisbona e Tallinn. Dal 2022 è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. How many scales on the eye? è la sua prima mostra personale in Alto Adige. Il termine inglese “scale” significa misura, bilancia e scaglia, aprendo così un ampio spettro tra percezioni, misurazioni e metamorfosi. Le opere si muovono tra equilibrio e rovesciamento, tra stabilità e transitorietà. Cera, metallo, bilance, luce e cerchi creano un sistema fluido e non incentrato su un risultato, ma sulle immense possibilità in continuo mutamento. La mostra ruota attorno a questioni di visioni, misurazioni e tempo: comprensioni e stratificazioni, il rapporto tra l’osservazione e ciò che essa produce, e il momento in cui tempo e materia si sovrappongono. Le opere di Camilla Prey non intendono raffigurare questi concetti – li rendono fisici attraverso la loro presenza. I materiali entrano in relazione, dialogano tra loro, reagiscono. Gli spazi intermedi, le giunture e i punti di contatto si attivano a vicenda. Accanto a elementi fusi e modellati compaiono anche ready-made: oggetti della vita quotidiana il cui significato muta in nuovi contesti. Recano tracce di usura e memoria, che però non vengono raccontate, bensì tradotte in altre relazioni. Processi, frammenti e transizioni non sono disturbi, ma parte della forma. All’inaugurazione, la mostra viene attivata da un dialogo a due voci, una sorta di “calibrazione della percezione”. Due voci si muovono attraverso il linguaggio come uno strumento di misura: narrano di visione, peso, memoria e luce, e di ciò che accade quando la percezione diventa materia. Le voci cambiano ruolo, spostano i toni e annullano le gerarchie tra uomo e sistema, materia e ombra. How many scales on the eye? apre uno spazio che mette in discussione gli strumenti della nostra percezione. Testo: Léa Manoussakis di-Bona Inaugurazione: 06/12/2025 alle ore 18 Introduzione: Theresa Prey & Jack Strange
  • Una serata dedicata alla fisarmonica e alle tele del progetto BizzAccord, tra musica, immagini e atmosfera. Oltre al concerto, la serata potrebbe includere anche un momento performativo non annunciato, lasciato alla spontaneità dell’istante.
  • Una serata intima e vibrante dedicata alla fisarmonica: un viaggio che attraversa Piazzolla, Galliano, le mie composizioni originali e quei territori di confine dove il suono diventa racconto. Un concerto per pochi ospiti, da vivere da vicino, respirando ogni sfumatura, ogni pausa, ogni tensione del mantice. Ospite speciale della serata: Loreno Ferrarese, la cui presenza porterà un’energia nuova e un dialogo musicale spontaneo, tutto da scoprire.

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