Ri-Nutri. Ripensare la nutrizione - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Il mese di marzo la galleria civica ospiterà l'ultima tappa del progetto Ri- Nutri , a cura del prof. Lucchin.

Dal 2021 il progetto “Ri-Nutri. Ripensare la nutrizione” curato dal prof. Lucio Lucchin, già Direttore SC di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Azienda Sanitaria dell'Alto Adige, e organizzato da UPAD ha l’obiettivo di far riflettere la popolazione sul futuro dell’alimentazione.

Le proiezioni degli esperti dichiarano che nel 2040 la popolazione mondiale sarà di quasi 9 miliardi. Ci sarà da mangiare per tutti? E cosa? L’allarme per una crisi globale alimentare è quanto mai d’attualità. Attraverso una serie di conferenze con vari esperti di settore, workshop e iniziative nelle scuole, il progetto nasce dalla volontà di sensibilizzare persone, di diverse età e interessi, ai molteplici e complessi aspetti che caratterizzano alimentazione e nutrizione, permettendo di coglierne l’importanza da un punto di vista storico, socio-culturale e scientifico, alla luce dell’urgenza emergente.

La mostra Ri-Nutri si pone quale riassunto e simbolo di tali riflessioni e sensibilizzazioni, caratterizzata da una scansione in circa 20 pannelli espositivi, corredati da schede tecniche descrittive e da alcuni diorami e miniature esplicative.

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Date e orari evento :

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  • Visita guidata Sabato 13 dicembre 2025, ore 10–13 Partenza da Eurac Research, Bolzano. Un percorso tra quattro musei e spazi pubblici esplora il confine come luogo di incontro, memoria e trasformazione. Le opere di otto artistɜ internazionalɜ: Pamela Dodds, Esra Ersen, Boris Missirkov & Georgi Bogdanov, Ivan Moudov, Karin Schmuck, Zorka Wollny e ZimmerFrei (Anna de Manincor) affrontano temi di migrazione, identità e paesaggio. La visita, in compagnia di ricercatorə dell’Istituto sui diritti delle minoranze di Eurac Research, intreccia arte e ricerca in un dialogo sulle rappresentazioni e percezioni del confine.
  • Camilla Prey, nata a Weimar (Germania) e cresciuta a Egna, è un’artista multidisciplinare. Ha una formazione in arti applicate, acquisita grazie ai suoi studi di gioielleria contemporanea a Lisbona e Tallinn. Dal 2022 è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. How many scales on the eye? è la sua prima mostra personale in Alto Adige. Il termine inglese “scale” significa misura, bilancia e scaglia, aprendo così un ampio spettro tra percezioni, misurazioni e metamorfosi. Le opere si muovono tra equilibrio e rovesciamento, tra stabilità e transitorietà. Cera, metallo, bilance, luce e cerchi creano un sistema fluido e non incentrato su un risultato, ma sulle immense possibilità in continuo mutamento. La mostra ruota attorno a questioni di visioni, misurazioni e tempo: comprensioni e stratificazioni, il rapporto tra l’osservazione e ciò che essa produce, e il momento in cui tempo e materia si sovrappongono. Le opere di Camilla Prey non intendono raffigurare questi concetti – li rendono fisici attraverso la loro presenza. I materiali entrano in relazione, dialogano tra loro, reagiscono. Gli spazi intermedi, le giunture e i punti di contatto si attivano a vicenda. Accanto a elementi fusi e modellati compaiono anche ready-made: oggetti della vita quotidiana il cui significato muta in nuovi contesti. Recano tracce di usura e memoria, che però non vengono raccontate, bensì tradotte in altre relazioni. Processi, frammenti e transizioni non sono disturbi, ma parte della forma. All’inaugurazione, la mostra viene attivata da un dialogo a due voci, una sorta di “calibrazione della percezione”. Due voci si muovono attraverso il linguaggio come uno strumento di misura: narrano di visione, peso, memoria e luce, e di ciò che accade quando la percezione diventa materia. Le voci cambiano ruolo, spostano i toni e annullano le gerarchie tra uomo e sistema, materia e ombra. How many scales on the eye? apre uno spazio che mette in discussione gli strumenti della nostra percezione. Testo: Léa Manoussakis di-Bona Inaugurazione: 06/12/2025 alle ore 18 Introduzione: Theresa Prey & Jack Strange
  • Welche Bücher der Saison sind besonders lesenswert? Sechs Antworten auf diese Frage gibt‘s bei „Vielseitig“. Dieses Mal haben Moderator Christoph Pichler und Monika Obrist von der Sprachstelle im Südtiroler Kulturinstitut Johannes Ortner als Gast zur Diskussionsrunde ins „Bücher-Foyer“ im Bozner Waltherhaus eingeladen. Der Sozial- und Kulturanthropologe vermittelt bei Vorträgen und Exkursionen sein großes Wissen über Südtirols Orts- und Flurnamen und ist außerdem begeisterter Leser. Gemeinsam diskutieren Johannes Ortner, Christoph Pichler und Monika Obrist über drei neue Bücher und stellen zusätzlich jeweils ein weiteres Buch als persönlichen Lesetipp vor. Verena Amort, Moderatorin und Sprecherin bei Rai Südtirol, liest kurze Passagen aus jenen drei Büchern vor, über die vielleicht einstimmig lobend, vielleicht aber auch reichlich kontrovers diskutiert wird. Es diskutieren: Johannes Ortner, Experte für Flurnamen und Literaturliebhaber Christoph Pichler, Moderator Monika Obrist, Sprachstelle im Südtiroler Kulturinstitut Es liest: Verena Amort Zeit: Donnerstag, 11. Dezember 2025, 18 Uhr Ort: Bozen, Waltherhaus, Schlernstraße 1, Oberes Foyer Eintritt frei Eine Veranstaltung der Sprachstelle im Südtiroler Kulturinstitut

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