Jorge Otero-Pailos: The Ethics of Dust - Pubblicato da martin_inside

0
×

Attenzione

Questo evento è terminato, rimani connesso per nuovi eventi

Informazioni evento

Museion Passage è un formato espositivo sperimentale che periodicamente ridisegna il piano terra di Museion presentando opere della collezione, accessibili gratuitamente e indipendentemente dalle mostre in corso, sottolineando l’idea di base degli architetti che interpretano il museo come passaggio tra la parte storica e moderna della città, come metafora per stimolare un dialogo consapevole tra generazioni, settori di attività e comunità.

Dal 25 marzo 2022 protagonista di questo spazio è Jorge Otero-Pailos (Madrid, 1971), artista che lavora tra arte, architettura e conservazione e che crea opere che affrontano i temi della memoria e della storia.

La sua serie The Ethics of Dust è il frutto di un’indagine decennale, ancora in corso, che nasce dalla pulizia dalle polveri e residui dell’inquinamento da monumenti come Palazzo Ducale a Venezia, la Houses of Parliament di Londra e la Colonna Traiana al Victoria & Albert Museum.

Invitato nel 2008 dai Raqs Media Collective (curatori della sezione bolzanina della settima edizione di Manifesta nel 2008) a riflettere sul significato del restauro dell’Alumix, un’ex fabbrica di alluminio in disuso scelta come sito della manifestazione, Otero-Pailos risponde realizzando un’installazione monumentale composta da 175 pannelli di lattice: un’operazione di restauro riconvertita in opera d’arte.

Negli spazi del museo viene esposta una parte dell’installazione site-specific The Ethics of Dust, attualmente parte della collezione museale, sulla quale nel 2008 è stata trasferita la patina estratta dalla parete della fabbrica abbandonata: un’opera che rivela i monumenti quali potenti agenti di connessione culturale, attivatori di domande e indagini sul passato e la sua comprensione.

Con questa installazione Museion intende riflettere sul ruolo e l’importanza del patrimonio culturale, su cosa e perché conservare, stimolando così una conversazione attiva con il pubblico.

Jorge Otero-Pailos

Jorge Otero-Pailos (Madrid, 1971) lavora tra arte, architettura e conservazione.

È professore e Direttore del dipartimento Historic Preservation presso GSAPP (Graduate School of Architecture, Planning and Preservation) alla Columbia University.

Otero-Pailos attinge alla sua formazione di architetto e di conservatore per creare opere d’arte che affrontano i temi della memoria e della storia, considerando i monumenti come potenti agenti di connessione culturale, attivatori di domande e indagini sul passato e la sua comprensione.

Utilizza tecniche sperimentali di pulizia conservativa degli edifici storici e metodologie di rievocazione come processo creativo delle sue opere che racchiudono in sé elementi residui della storia come tracce di polveri, intonaci, inquinamento ecc.

La sua serie site-specific, The Ethics of Dust, è un’indagine in corso, decennale, risultante dalla pulizia della polvere e dei residui di inquinamento da monumenti come il Palazzo Ducale di Venezia, Westminster Hall nella Houses of Parliament, Londra, la U.S. Old Mint a San Francisco, la Colonna Traiana al Victoria & Albert Museum, Londra.

I suoi ultimi progetti includono la conservazione della polvere nell’aria nell’atmosfera (Far Above, Cornell University, Ithaca), il salvataggio della recinzione di sicurezza perimetrale dell’ex Ambasciata degli Stati Uniti a Oslo trasformandola in sculture (American Fence, Oslo, Norvegia) e l’immersione dei corpi dei visitatori in un paesaggio sonoro presso la storica piscina della Lyndhurst Mansion

Otero-Pailos attualmente, sta partecipando alla Residenza in arti visive 2021-22 presso l’American Academy in Rome

Contatti :

Date e orari evento :

Potrebbe interessarti anche :

  • Mostra d'arte Bruno Flaim, Lucia Nardelli, Barbara Natter, Silvano Tacus, Elisabetta Vazzoler, Katherina Zoeggeler Galleria Civica di Bolzano Vernissage 26/07/2023 ore 18:00
  • Camilla Prey, nata a Weimar (Germania) e cresciuta a Egna, è un’artista multidisciplinare. Ha una formazione in arti applicate, acquisita grazie ai suoi studi di gioielleria contemporanea a Lisbona e Tallinn. Dal 2022 è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. How many scales on the eye? è la sua prima mostra personale in Alto Adige. Il termine inglese “scale” significa misura, bilancia e scaglia, aprendo così un ampio spettro tra percezioni, misurazioni e metamorfosi. Le opere si muovono tra equilibrio e rovesciamento, tra stabilità e transitorietà. Cera, metallo, bilance, luce e cerchi creano un sistema fluido e non incentrato su un risultato, ma sulle immense possibilità in continuo mutamento. La mostra ruota attorno a questioni di visioni, misurazioni e tempo: comprensioni e stratificazioni, il rapporto tra l’osservazione e ciò che essa produce, e il momento in cui tempo e materia si sovrappongono. Le opere di Camilla Prey non intendono raffigurare questi concetti – li rendono fisici attraverso la loro presenza. I materiali entrano in relazione, dialogano tra loro, reagiscono. Gli spazi intermedi, le giunture e i punti di contatto si attivano a vicenda. Accanto a elementi fusi e modellati compaiono anche ready-made: oggetti della vita quotidiana il cui significato muta in nuovi contesti. Recano tracce di usura e memoria, che però non vengono raccontate, bensì tradotte in altre relazioni. Processi, frammenti e transizioni non sono disturbi, ma parte della forma. All’inaugurazione, la mostra viene attivata da un dialogo a due voci, una sorta di “calibrazione della percezione”. Due voci si muovono attraverso il linguaggio come uno strumento di misura: narrano di visione, peso, memoria e luce, e di ciò che accade quando la percezione diventa materia. Le voci cambiano ruolo, spostano i toni e annullano le gerarchie tra uomo e sistema, materia e ombra. How many scales on the eye? apre uno spazio che mette in discussione gli strumenti della nostra percezione. Testo: Léa Manoussakis di-Bona Inaugurazione: 06/12/2025 alle ore 18 Introduzione: Theresa Prey & Jack Strange
  • Visita guidata Sabato 17 gennaio 2026, ore 10–13 Partenza dal Monumento alla Vittoria, Bolzano. Un percorso tra musei e spazi pubblici esplora il confine come luogo di attraversamento, memoria e trasformazione. Le opere di otto artistɜ internazionalɜ: Pamela Dodds, Esra Ersen, Boris Missirkov & Georgi Bogdanov, Ivan Moudov, Karin Schmuck, Zorka Wollny e ZimmerFrei (Anna de Manincor) affrontano migrazione, identità e paesaggio. La visita, insieme al collettivo Rotte Balcaniche, intreccia arte e attivismo per riflettere sui confini come spazi di violenza, solidarietà e resistenza.

Inserisci i tuoi eventi sul primo e più amato calendario di eventi dell'Alto Adige!

HAI GIÀ UN ACCOUNT?

ACCEDI

NON HAI ANCORA UN ACCOUNT?

Non perderti i migliori eventi in Alto Adige!

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER SETTIMANALE

Vuoi vedere i tuoi eventi pubblicati sul nostro magazine?

RICEVI UN AVVISO AL MESE PER LA CHIUSURA REDAZIONALE

Vuoi promuovere i tuoi eventi o la tua attività? Siamo il tuo partner ideale e possiamo proporti soluzioni e pacchetti su misura per tutte le tue esigenze.

VAI ALLA SEZIONE PUBBLICITÀ

CONTATTACI DIRETTAMENTE

INSIDE EVENTS & CULTURE

Magazine mensile gratuito di cultura, eventi e manifestazioni in Alto Adige-Südtirol, Trentino e Tirolo.
Testata iscritta al registro stampe del Tribunale di Bolzano al n. 25/2002 del 09.12.2002 | Iscrizione al R.O.C. al n. 12.446.
Editore: InSide Società Cooperativa Sociale ETS | Via Louis Braille, 4 | 39100 Bolzano | 0471 052121 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..