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ALTERATI - Veröffentlicht von martin_inside

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Event-Informationen

Un’alba inquietante apre la giornata del quartiere periferico e degradato. L’elettricista comunale, che deve porre rimedio alle solite devastazioni notturne, incontra un’umanità fallita tra abuso di sostanze e comportamenti nocivi.

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Datum und Uhrzeit des Events :

  • Mi 17 Dezember, 202519:30

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  • Ginther (Thomas Hochkofler) und Irene (Karin Verdorfer) laden herzlich ein, gemeinsam das schönste Fest des Jahres zu feiern: Weihnachten! Eigentlich fehlt nur noch eine Lichterkette, und dann kann‘s losgehen! Aber was, wenn alles nicht so läuft wie geplant? Ständig wird der harmonischste Abend des Jahres gestört: zunächst vom Paketdienst, der die Krippe bringen sollte, dann von der Nachbarin, die nur schnell ein Geschenk für Ginther hat, dem Hausmeister, der neuerdings keinen Alkohol mehr trinkt, dem der Nusseler heute aber verdammt gut schmeckt, und zu guter Letzt vom Handwerker, der versprochen hatte, bis Weihnachten die Arbeiten fertigzustellen. Von „Leise rieselt der Schnee“ wird dann schnell „Leise kriselt die Eh“. Weihnachten wird zum explosivsten Fest des Jahres, aber … „eppes isch iberoll“! Nach „Schaffa schaffa Häusle baue“ und der Paartherapie „Ninderscht isch nicht“ gewähren Thomas Hochkofler und Karin Verdorfer nun mit „Eppes isch iberoll“ zum dritten Mal Einblick in ihr recht turbulentes Eheleben. Auch diesmal werden viele Paare schmunzelnd Parallelen zu ihrer eigenen Beziehung erkennen. Und mit dem Hausmeister, der einen Gastauftritt hat, gibt es eine überraschende Wiedergeburt, denn im Stück „Eppes Nuis“ hatte Hochkofler vor fünf Jahren die Figur eigentlich auf der Bühne sterben lassen.
  • 05.12.2025 Ore 20:00 Lanserhaus, Appiano In collaborazione con la Consulta Culturale Appiano, lasecondaluna presenta “Neo – Storia di una mamma”, una produzione ControTempo Teatro, di e con Diletta La Rosa. Neo-nati, neo-genitori. Neo-mamma. Un viaggio a voce sola nel neos, nel nuovo. Un monologo ironico e poetico sui primi mesi della maternità, quando si scopre il neo-nato, quando si diventa neo-mamma, attraverso gli occhi e la voce di una madre. Uno spaccato sociale sulla situazione italiana legata alla genitorialità e sul mito della maternità ancora da sfatare. Un racconto un po’ da ridere e un po’ da piangere per “andare a prendersi cura di sé come unica dote grazie alla quale potersi prendere cura degli altri”. L’evento si tiene presso la Lanserhaus di Appiano, in via Johann Georg Plazer 24 e si inserisce nel programma di eventi collaterali della mostra “+ 210x220/XX,00”. Il costo del biglietto è di 12 € e di 10 € per i soci della Consulta Culturale Appiano. Prenotazioni a info@lasecondaluna.eu o tramite messaggio WhatsApp al numero 351 7938928. Diletta La Rosa Ha studiato, tra gli altri, con Giorgio Sangati, Massimo Navone, Nicoletta Robello, Karina Arutyunyan, Paola Bigatto, Laura Moro, Michele Casarin, Ted Kejiser, Toni Cafiero. È attiva in qualità di attrice e partecipa a numerose serate di letture pubbliche in collaborazione con associazioni ed enti pubblici. In qualità di storyteller, partecipa inoltre a diverse attività proposte dall’associazione Sagapò Aps, prendendo parte a Festival Internazionali e collaborando con radio Rai Alto Adige. Dal 2017 lavora come educatrice teatrale nelle scuole primarie e secondarie di secondo grado in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano e con l’associazione La Strada - Der Weg. È inoltre assistente e docente per i corsi Giovani in Scena e Giovani in Scena Young U14 promossi dal Teatro Stabile di Bolzano. Fondatrice, insieme a Flora Sarrubbo, Lucas Da Tos e Oscar Bettini, della compagnia teatrale ControTempo Teatro.
  • Es gibt Termine vom 08 Jan. 2026 bis 11 Jan. 2026
    Antonio Latella, regista e drammaturgo di fama europea, dirige Riccardo III di William Shakespeare, nella nuova traduzione di Federico Bellini. «Il male è. Non è una forma, non è uno zoppo. Non è un gobbo. Il male è vita. Il male è natura. Il male è divinità. Il nostro intento è quello di provare ad andare oltre l’esteriorità del male cercando di percepirne l’incanto. È chiaro che se il male stesso viene rappresentato attraverso un segno fisico il pubblico è portato ad accettarlo, vede la “mostruosità” e la giustifica. Anzi, prova empatia se non simpatia con e per il protagonista. Ma è ancora accettabile questo “alibi di deformità” nel ventunesimo secolo?» si chiede Latella. «A noi interessa la forza della parola, la seduzione della parola, e, perché no, la scorrettezza della parola. […] Il male che mi interessa è nella bellezza, non nella disarmonia. Il male è il giardino dell’Eden. Una bellezza opulenta e ingannatrice, fatta di relazioni pericolose, di giochi di seduzione continui. E, in questo, Riccardo III è il maggiore dei maestri. La sua battaglia non è per la corona, non per l’ascesa al trono, ma è per la sottomissione del femminile, quando è proprio il femminile che gli darà scacco matto; difatti sarà la Regina madre a portare a termine una tremenda maledizione». Il Riccardo III di Latella è interpretato da un cast importante «forte per talento e capace di dare ad ogni personaggio letterario qualcosa di fortemente artistico» prosegue il regista «un cast che ammali gli spettatori mettendo al primo posto del loro lavoro il potere performativo della parola che il Bardo ci consegna e ci lascia in eredità […]. A tutti i miei collaboratori artistici ho chiesto di dare bellezza al male e non bruttezza, perché chi tradì il paradiso fu l’Angelo più bello». di William Shakespeare traduzione Federico Bellini adattamento Antonio Latella e Federico Bellini regia Antonio Latella con Vinicio Marchioni, Silvia Ajelli, Anna Coppola, Flavio Capuzzo Dolcetta, Sebastian Luque Herrera, Luca Ingravalle, Giulia Mazzarino, Candida Nieri, Stefano Patti, Annibale Pavone, Andrea Sorrentino dramaturg Linda Dalisi scene Annelisa Zaccheria costumi Simona D’amico musiche e suono Franco Visioli luci Simone De Angelis regista assistente e movimenti Alessio Maria Romano assistente volontario Riccardo Rampazzo produzione Teatro Stabile dell’Umbria e LAC - Lugano Arte e Cultura durata: 160 minuti incluso intervallo

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