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Resto qui - Veröffentlicht von martin_inside

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Trina ed Erich. Una giovane donna, un uomo. Due voci. Due testimoni. Due vittime. Siamo a Curon in Val Venosta. A pochissimi chilometri dal confine con l’Austria e con la Svizzera.
Il bellissimo romanzo di Marco Balzano Resto qui diventa un racconto teatrale a due personaggi e molte più voci, grazie ai corpi e alla maestria di Arianna Scommegna e Mattia Fabris: sono Trina ed Erich, testimoni, vittime, all’occorrenza sono pure carnefici. Sono i testimoni di un’intera comunità spazzata via in nome del progresso e di una diga – inaugurata nel 1950, esattamente 75 anni fa – che non è servita quasi a nulla, se non a cancellare la vita di alcune
centinaia di famiglie che avevano resistito a tutto, compreso Prima e Seconda guerra mondiale, cambio di nazionalità, fascismo e opzioni.
«Attraverso un incastro drammaturgico di parti narrate e dialoghi, si dipana questo ennesimo pasticciaccio brutto della storia d’Italia. Un allestimento semplice, snello: come avrebbe scritto Melville, antico e malinconico. Storia di mani sporche e tenacia, rabbia, violenza e rimorsi. Disegni. Storia di donne e uomini semplici che non hanno accettato la resa e ora – davanti al Tribunale dell’Umanità e per una figlia che non c’è più – ripercorrono la loro lunga e umiliante sconfitta» scrive Francesco Niccolini, autore e regista del testo teatrale.
I due protagonisti, marito e moglie, raccontano ognuno a modo proprio una versione della storia: tra Fontamara e Rashomon, saranno due versioni in parte coincidenti, in altra parte tasselli diversi e complementari che andranno a comporre il quadro livido e doloroso, ma pieno di dignità, da offrire al pubblico.
Perché si può perdere la battaglia, ma non essere degli sconfitti: proprio questo accade a Trina.

di Marco Balzano
adattamento teatrale e regia Francesco Niccolini
con Arianna Scommegna e Mattia Fabris
scene Antonio Panzuto
costumi Emanuela Dall'Aglio
luci Alessandro Verazzi
musiche originali Dimitri Grechi Espinoza

produzione Teatro Stabile di Bolzano, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

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