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Eventi suggeriti

Il potere delle macchine
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Exhibitions
Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 22 Nov 2025 al 30 Mag 2026

La prima metà del Cinquecento è un’epoca in cui l’ingegno meccanico e l’innovazione tecnologica influenzano profondamente l’economia, la società e l’ambiente. Il percorso espositivo ti accompagna alla scoperta delle molteplici implicazioni, spesso ambivalenti, di questi profondi cambiamenti. Dall’invenzione della stampa all’esplorazione astronomica, dalle mappe agli oggetti di uso quotidiano, dalla medicina all’agricoltura: un itinerario tematico attraverso le sale del Palazzo delle Albere, dove oggetti originali, volumi rari e strumenti antichi raccontano storie centenarie di trasformazione, innovazione e resistenza. La mostra temporanea rientra nel programma dell’Euregio Anno dei musei 2025 / Euregio Museum Jahr 2025, nato in occasione del cinquecentesimo anniversario dei moti contadini del Tirolo. Un anno di iniziative culturali, a cura di oltre 70 istituzioni dei tre territori, per riflettere sul ruolo della tecnologia nella costruzione delle società moderne e sulle tensioni che essa ha generato, ieri come oggi.

Palazzo delle Albere Via Roberto da Sanseverino 43, Trento, TN
UNDER PROPAGANDA - Archeologia tra guerra e pace
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Exhibitions
Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 25 Nov 2025 al 08 Nov 2026

L’archeologia racconta la storia – ma a volte diventa essa stessa parte della storia. Tra il 1920 e il 1972, in Alto Adige, i diversi regimi politici utilizzarono ritrovamenti e scavi archeologici per legittimare le proprie ideologie. Così, mentre gli scienziati italiani di stampo fascista presentavano le testimonianze romane come prova delle radici latine della regione, i ricercatori nazionalsocialisti interpretavano i ritrovamenti preistorici come conferma di un presunto passato “germanico”. La scienza finì così nel vortice della politica: gli oggetti furono sovra interpretati in chiave ideologica, gli scavi trasformati in strumento di propaganda e la ricerca privata della sua autonomia. Le conseguenze di questo conflitto culturale si fecero sentire anche dopo la fine della seconda guerra mondiale. La mostra temporanea UNDER PROPAGANDA palesa questo complesso e controverso capitolo della storia dell’archeologia altoatesina. Per la prima volta numerosi reperti degli anni 1920–1972 vengono presentati al pubblico, riletti in chiave critica con criteri scientifici aggiornati. I documenti d’archivio e le postazioni interattive raccontano accanto ai reperti le pratiche di ricerca del passato. Per i più giovani è previsto un percorso “underground”: un’avventura che svela in oggetti appositamente selezionati storie inattese. Un’occasione per riflettere su come il passato sia stato strumentalizzato e per guardare con occhi nuovi le testimonianze archeologiche che ancora oggi hanno molto da raccontare. La mostra invita a riscoprire l’importanza di una ricerca libera e indipendente ricordandoci quanto possa essere stimolante osservare i reperti archeologici con occhi critici e consapevoli. Un ricco programma di attività e iniziative collaterali per adulti e bambini offre diversi modi di avvicinarsi alla mostra, pensati per differenti tipi di pubblico. La mostra si rivolge sia a un pubblico specializzato e interessato, sia al grande pubblico, ed è aperta da martedì 25 novembre 2025 fino a domenica 8 novembre 2026.

Museo Archeologico dell'Alto Adige via Museo 43, Bolzano, BZ
In vista dello scatto
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Domenica, 07 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 07 Dic 2025 al 15 Mar 2026

Una mostra che rende protagonisti il movimento, il gesto atletico, le forti emozioni, le imprese “impossibili” come ingredienti perfetti per la/il fotografa/o alla ricerca dello scatto mozzafiato: prende forma così un percorso nella storia della fotografia trentina che approfondisce le relazioni tra il fenomeno sportivo e le sue rappresentazioni culturali, in rapporto con il progresso tecnologico, la società e l’ambiente. All’esposizione si collega un video mapping proiettato sulle vele del MUSE: un racconto visivo che attraversa i paesaggi e la storia sportiva del Trentino, dalle origini ottocentesche agli sport Olimpici e Paralimpici di oggi. Un viaggio tra luoghi, gesti e corpi che esprimono abilità, forza, velocità e resistenza, celebrando l’evoluzione dello sport come esperienza inclusiva, simbolo di progresso tecnologico e valore sociale. Perché lo sport è benessere, comunità e futuro, oltre ogni traguardo.

Palazzo delle Albere Via Roberto da Sanseverino 43, Trento, TN

Eventi

WEST SIDE HISTORY
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Venerdì, 05 Dic 2025
L'evento si tiene dal 13 Gen 2025 al 31 Dic 2025

Grazie alle cartoline della Collezione Gaetano Sessa e alla collaborazione con musei, archivi ed enti del territorio, la mostra si propone di ripercorrere la storia del quartiere Europa-Novacella: dalla campagna fatta di vigneti attorno allo storico complesso di Maria Heim, alla costruzione del rione Littorio. Dal dopoguerra con l’inaugurazione della Fiera di via Roma e il padiglione numero uno trasformato in palaghiaccio fino alle prime scuole e ai pomeriggi nelle sale cinematografiche. Un viaggio dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri.

Castel Mareccio Via Claudia-de'-Medici, 12, Bolzano, BZ
IL PAESE DI DOPODOMANI 
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-13:00 | 15:00 - 19:00
L'evento si tiene dal 22 Nov 2025 al 14 Feb 2026

Inaugurazione 21 novembre 2025, ore 19:00 Performance di danza di Susanna Recchia per Okwui Enwezor ore 20:00 Gruppo di lavoro (Arbeitsgemeinschaft) a cura di Francesca Recchia (1975, Avezzano, Italia) con Emma Snædis Recchia (2020, Morges, Svizzera) Con opere di Stefano Graziani (1971, Bologna, Italia), Lorenzo Tugnoli (1979, Lugo, Italia), Aziz Hazara (1992, Wardak, Afghanistan) Conversazione video: Francesca Recchia, con registrazioni di Sandi Hilal (1973, Beit Sahour, Palestina) e Alessandro Petti (1973, Pescara, Italia), [fondatori di Decolonising Architecture Art Research, 2007]; Ram Bhat (1981, Nuova Delhi, India), Ekta Mittal (1978, India), [fondatori di Maara, 2008]; Sanjay Kak (1958, Pune, India); Amanullah Mojadidi (1971, Jacksonville, USA); Jayaraj Sundaresan (1972, Thrissur, India) Pietre e conchiglie dipinte: Emma Snædis Recchia (2020, Morges, Svizzera) Libro tattile: Norwegian Afghanistan Committee (2025, Kabul) Adesivi: Anonymous Witness (Afghanistan) Il programma di Ar/Ge Kunst è curato da Zasha Colah e Francesca Verga. Il paese di dopodomani è una mostra che esplora la possibilità di immaginare futuri non immediati, a fianco a chi ne sarà protagonista. Nella visione curatoriale di Francesca Recchia, la mostra diventa un terreno di relazioni, una pratica politica e umana di lungo respiro, un intreccio di affetti e responsabilità che si sviluppano nel tempo, come una trama che cresce silenziosamente ma con costanza. Il titolo è stato scritto da Recchia insieme a sua nipote, Emma Snædis Recchia, quattro anni, che ha co-curato la mostra, e allude a un tempo altro, né il presente né un futuro utopico ma l’intervallo del “dopodomani”: un orizzonte in cui la responsabilità verso gli altri si coltiva come un seme sottoterra, invisibile ma vitale.

ar/ge Kunst Via Museo, 29, Bolzano, BZ
Unikatops Showroom
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Venerdì, 05 Dic 2025 09:00-12:00 |
L'evento si tiene dal 23 Mar 2025 al 31 Dic 2025

Showroom Unikatops: aperto il sabato dalle 9.00 alle 12.00, per tutti gli altri giorni su prenotazione. Oggetti artigianali in legno di bellezza e qualità uniche. Pezzi unici realizzati con il legno dei boschi dell'Alto Adige, per gli amanti della natura e gli esteti alla ricerca di qualcosa di speciale.

Meltina Zona Artigianale Moos 6, Meltina, BZ
Storia di L.F. Visioni di un collezionista
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 08 Mar 2025 al 15 Giu 2026

Credits Da un’idea di Vittorio Sgarbi. A cura di Denis Isaia A vent’anni dalla sua scomparsa, il Mart rende omaggio a Luigi Ferro, appassionato collezionista che con la moglie Carla Riboni ha dato vita a un’eccezionale raccolta di capolavori del ’900 italiano, in deposito al Mart dal 2006. Circa 50 opere, da Boccioni a de Chirico, da Savinio a Sironi, da Morandi fino a Fontana, testimoniano il gusto e la vita di un collezionista selettivo e scrupoloso. Curata da Denis Isaia, la mostra cerca di illustrare la biografia sentimentale di Luigi Ferro, un uomo nato in un ambiente umile e che appoggiandosi alla concretezza, alla caparbietà e all’intelligenza è riuscito a costruire una vita di successi imprenditoriali e, parallelamente, di fine collezionista. Storia di L.F. mette in scena i principali nuclei che hanno mosso i sentimenti e le passioni del collezionista. Dal racconto del mondo rurale ancora di impronta ottocentesca legato alla sua umile infanzia nei sobborghi veronesi, al ruolo che nella sua vita hanno avuto le donne – in primis la moglie Carla Riboni – alla scoperta della modernità fatta di macchinismi, stile e velocità (in mostra ci saranno anche due automobili appartenute a Ferro), fino alla meditazione più ermetica raccolta nella profonda attenzione che Luigi Ferro ha dedicato a Giorgio de Chirico.

Mart Rovereto Corso Bettini 43, Rovereto, TN
Atlante La collezione Paolillo al Mart
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 08 Mar 2025 al 15 Giu 2026

Credits A cura di Alessandra Tiddia. La mostra presenta una selezione di opere, carte, dipinti e sculture, provenienti dalla collezione di arte moderna e arte primitiva di Vincenzo Paolillo, mecenate che ha deciso di donare la sua collezione di arte moderna europea e di arte extraeuropea al Mart. La sua ricerca di appassionato collezionista esplora i mondi del Futurismo con opere di Balla, Boccioni, Severini, dell’Astrattismo, del Dadaismo con Picabia e Man Ray, del Novecento italiano con Sironi, Martini, De Pisis, ma anche della stagione Informale (Morlotti), fino ad arrivare alle opere di Tobey, Bacon e Sutherland. Particolare rilievo per unicità e consistenza assume all’interno della collezione un nucleo di opere legate all’Espressionismo tedesco, da Grosz a Hubbuch, da Dix a Radziwill, che arricchiranno le collezioni del Mart di un segmento dell’arte contemporanea ancora scarsamente rappresentato, nonostante la prossimità geografica del museo con il mondo tedesco. L’interesse e la passione di Vincenzo Paolillo non sono rivolti solo al mondo dell’arte ma anche all’etnografia e alla natura: valente fotografo, in mostra vengono presentati anche alcuni suoi lavori fotografici riferiti alle tante campagne esplorative nei mari del Nord e del Sud e nelle regioni più autentiche del Centro Africa e della Papuasia, in molti dei quali si riflette lo stesso amore per forme e colori che ritroviamo nei quadri della sua collezione.

Mart Rovereto Corso Bettini 43, Rovereto, TN
Food Sound
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 20 Mar 2025 al 11 Gen 2026

Il suono nascosto del cibo Assaporiamo il cibo con tutti i sensi: gusto, olfatto, vista, tatto e anche udito. Anche l’udito? Ebbene sì! Spesso non ci facciamo caso, ma i suoni influenzano le nostre scelte alimentari e di consumo. Indossa le cuffie e tuffati in un percorso di visita interattivo e coinvolgente. Rifletti sul legame tra suono, scelte alimentari e neuroscienze e scopri cosa ha portato scienziate e scienziati a dimostrare che “mangiamo anche con le orecchie”. Da un’idea di Vincenzo Guarnieri.

MUSE – Museo delle Scienze Corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento, TN
Nuova mostra permanente Castel Roncolo
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 11 Apr 2025 al 04 Gen 2026

A 25 anni dalla riapertura di Castel Roncolo una nuova mostra offre l’occasione di approfondire il significato degli affreschi e di tuffarsi con tutti i sensi nell’immaginario medievale. Gli affreschi di quello che oggi è conosciuto come il “maniero illustrato” stupiscono infatti per l’eccezionale stato di conservazione e attirano ogni anno visitatori da tutto il mondo: commissionati dai Vintler, una ricca famiglia di mercanti bolzanini, essi celebrano gli ideali di nobiltà e cavalleria attraverso le raffigurazioni di tornei, danze, giochi e famose leggende. Il nuovo percorso allestito nell’ala orientale del castello prende quindi avvio da queste tematiche per proporle in maniera più contemporanea, interattiva e adatta a diversi tipi di pubblico. A corollario della mostra un ricco programma di eventi: a cominciare dal weekend del 12-13 aprile con la rievocazione medievale a cura dei Ritter von Andrian. Vi aspetta un intero fine settimana per immergervi nel Medioevo: danze, duelli e una scoperta giocosa dei segreti delle armature e dell’artigianato medievale.

Castel Roncolo S. Antonio, 15, Bolzano, BZ
Sebastião Salgado Ghiacciai.
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 12 Apr 2025 al 11 Gen 2026

Nell’anno internazionale dedicato ai ghiacciai, da un’idea del Trento Film Festival, il Mart e il MUSE, insieme allo stesso Festival, uniscono le forze e portano in Trentino il nuovo grande progetto espositivo di Sebastião Salgado. Con la direzione artistica di Lélia Wanick Salgado, a cura di Gabriele Lorenzoni (Mart) e Luca Scoz (MUSE), la mostra è prodotta in collaborazione con Contrasto e Studio Salgado. Tra gli artisti più noti del mondo, fotografo, attivista e umanista, nel corso della sua lunga carriera Sebastião Salgado ha raccontato profondi cambiamenti sociali, ambientali ed economici, dando voce agli ultimi del pianeta. In anni recenti ha dedicato centinaia di scatti a uno degli ambienti naturali più suggestivi e allo stesso tempo uno degli ecosistemi più a rischio: quello delle nevi perenni. Un progetto MUSE, Mart e Trento Film Festival. Direzione artistica Lélia Wanick Salgado. Mostra prodotta in collaborazione con Contrasto e Studio Salgado. A cura di Gabriele Lorenzoni (Mart), Luca Scoz (MUSE).

MUSE – Museo delle Scienze Corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento, TN
Eugene Berman. Modern Classic
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 27 Set 2025 al 01 Mar 2026

Il Mart presenta la più grande retrospettiva mai dedicata a Eugene Berman (San Pietroburgo 1899 – Roma 1972). Pittore, scenografo, illustratore e fotografo di viaggio, Berman fu uno dei protagonisti dell’arte neo-romantica del secolo scorso, interprete di un linguaggio che unisce modernità e classicità. La mostra contribuisce alla riscoperta di un grande cosmopolita. Grazie anche al fondamentale coinvolgimento di alcuni tra i collezionisti internazionali più attenti, ripercorre le tre fasi principali della carriera dell’artista: gli esordi parigini degli anni Venti e primi anni Trenta a contatto con le avanguardie europee; la lunga stagione americana (dal 1935 al 1957) segnata dal successo come artista e scenografo; l’approdo definitivo a Roma (dal 1958 al 1972) dove visse fino alla morte. Il percorso espositivo, cronologico e tematico, riunisce oltre cento dipinti accompagnati da disegni, fotografie, documenti e da un importante nucleo di reperti archeologici e oggetti rari collezionati da Berman stesso. Questo straordinario insieme consente di scoprire e ricostruire quell’incredibile miscela di realtà e poesia, di verosimiglianza e visione immaginaria, di passato e modernità che costituisce il tratto caratteristico dell’opera di Eugene Berman. Accanto ai dipinti e alle scenografie per i grandi teatri internazionali, il Mart espone materiali d’archivio che raccontano la poliedricità di Berman: collaborazioni con riviste come Vogue America e Life, appunti di viaggio, fotografie, cataloghi. Ne emerge un diario visivo sospeso tra realtà e visione, capace di connettere l’esperienza del Novecento con la tradizione classica e rinascimentale. Ideata da Vittorio Sgarbi ed Elisabetta Scungio, la curatela della mostra è affidata alla docente Ilaria Schiaffini e allo storico dell’arte americana Peter Benson Miller insieme a Denis Isaia, per il Mart, e a Sara De Angelis per il Forte Sangallo. L’allestimento è firmato dall’architetto Emiliano Leoni. I curatori sono stati supportati dal prezioso lavoro di critici, studiosi, storici che, insieme agli stessi curatori, hanno costituito un vero e proprio comitato di studio: Gloria Galante, Lindsay Harris, Romina Laurito, Lorenzo Mantovani, Gabriele Quaranta, Eros Renzetti, Martina Rossi, Giulia Tulino. La mostra è accompagnata dal più ricco catalogo mai pubblicato su Berman. Edito da Silvana Editoriale, include un saggio a quattro mani di Vittorio Sgarbi e Denis Isaia, i testi dei curatori Sara De Angelis, Peter Benson Miller e Ilaria Schiaffini; oltre ai contributi di Ester Garasto, Lindsay Harris, Gabriele Quaranta, Eros Renzetti, Martina Rossi, Luca Scarlini e Giulia Tulino, il catalogo delle opere e gli apparati.

Mart Rovereto Corso Bettini 43, Rovereto, TN
 ROBERT BOSISIO & JOHANNES BOSISIO. ETÀ, ÉTATS
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-17:00 |
L'evento si tiene dal 01 Ott 2025 al 11 Gen 2026

In occasione dell’Anno dei Musei dell’Euregio 2025, dedicato al 500° anniversario della rivolta contadina tirolese del 1525 – una svolta storica che ancora oggi solleva questioni centrali su rapporti di potere, giustizia sociale, partecipazione politica e sul potenziale di cambiamento sociale – l'Hofburg di Bressanone presenta un progetto espositivo in due parti che mette in dialogo storia e attualità. Le due mostre 1525-2025. Irruzione-Sovversione-Rinnovamento (29 marzo – 31 agosto 2025) ed ETÀ, ÉTATS (12 settembre 2025 – 11 gennaio 2026) affrontano il tema dei cambiamenti sociali da prospettive diverse. A unirle è un motivo concettuale centrale: la cesura come punto di partenza per movimento, incontro e nuove forme di pensiero sociale. ETÀ, ÉTATS intreccia la relazione padre-figlio tra Robert e Johannes Bosisio con l’importante questione sociale del dialogo intergenerazionale. Nell’allestimento spaziale e concettuale, i due artisti si incontrano al centro dell’area espositiva, mentre le loro rispettive posizioni autonome sono collocate agli estremi opposti della sequenza spaziale. Al centro dell’incontro non vi è tanto il confronto quanto lo scambio: un dialogo condiviso che mira a connettere esperienze, modi di pensare e prospettive diverse.

Hofburg di Bressanone Piazza Palazzo Vescovile, 2, Bressanone, BZ
Nicola L. - I Am The Last Woman Object
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-22:00 |
L'evento si tiene dal 11 Ott 2025 al 01 Mar 2026

Museion presenta una retrospettiva dedicata all’opera della celebre artista francese Nicola L. (Marocco, 1932 - Stati Uniti, 2018). La mostra rappresenta un’occasione unica per esplorare la pratica multidisciplinare dell’artista, che si manifesta in una sorprendente varietà di linguaggi: dalla scultura al collage, dalla pittura al disegno, fino alla performance e al film. Nicola L. – I Am The Last Woman Object è la prima mostra museale dell’artista in Italia e la più ampia mai realizzata fino ad oggi. Dalla metà degli anni sessanta, Nicola L. ha sviluppato un’opera tanto giocosa quanto radicale, permeata da ideali di uguaglianza, collettività, e da uno spirito sovversivo. La sua pratica – spesso associata alla Pop Art, al Nouveau Réalisme, al femminismo e al design – intreccia anche temi quali la cosmologia, la spiritualità, la sessualità, l’ambientalismo e la resistenza politica. Nicola L. dedica gran parte della sua vita – trascorsa tra Parigi, Bruxelles, Ibiza e New York – a un “ammorbidimento” degli spazi domestici e urbani, spinta dal desiderio di connettersi con altre persone e con ambienti in continuo cambiamento. Le sue sculture antropomorfe di grandi dimensioni, progettate come mobili funzionali, sono gli esempi più noti della sua riflessione umoristica e acuta sui ruoli di genere tradizionali e sui rapporti di potere quotidiani all’interno della sfera domestica. Confondendo i confini tra arte e vita, l’artista ha illuminato gli ambienti con lampade a forma di occhi e labbra e ha creato una vasta serie di “chaise longue” in forme morbide e flessibili, rappresentanti figure umane giganti, piedi e mani. Opere celebri come Little TV Woman: “I Am the Last Woman Object” (1969) o le Femmes Commodes (1969–2014) – armadi in legno dipinto a forma di silhouette femminili stilizzate, le cui parti del corpo si aprono come cassetti – offrono una critica audace all’oggettificazione della donna. Il suo leitmotiv di penetrare i confini imposti dalla società si manifesta con particolare evidenza nelle tele di grande formato, con teste, maniche o gambe di pantaloni. Conosciuti come “pénétrables”, questi lavori consentono alle persone di calarsi fisicamente e simbolicamente in altri corpi e ruoli – come quello del sole, della luna o del cielo – ed esprimono la visione olistica e non egocentrica del mondo, tipica di Nicola L. Questo concetto è stato ampliato in una serie di altre opere interattive in cui più partecipanti indossavano impermeabili, mantelli, tappeti e ambientazioni fittizie. L’esempio più significativo è la sua emblematica Fur Room (1970/2020), una ricostruzione della quale sarà accessibile in mostra. Una selezione di questi straordinari lavori è esposta in mostra insieme a documentazione d’archivio delle sue performance, che illustrano l’intento dell’artista di creare nuovi spazi di solidarietà per l’azione collettiva. Molte di queste opere partecipative, immersive e performative – come il fondamentale Red Coat (1969) – nascono dall’idea utopica dell’artista di generare un corpo collettivo, una “stessa pelle per tutte e tutti” – indipendentemente dalla classe sociale, dall’etnia, dal genere o da altri fattori troppo spesso alla base dell’esclusione sociale. La mostra mette inoltre in risalto la diversità della pratica artistica dell’artista, che spazia dai disegni ai romanzi grafici, dai collage ai film sperimentali. Alcune delle sue opere sono dedicate a figure influenti, tra cui l’attivista per i diritti civili Abbie Hoffman e altre voci fuori dal coro, come si nota nella serie Femmes Fatales (2006), collage su lenzuola che commemorano nove celebri donne la cui vita è stata tragicamente interrotta, tra cui Frida Kahlo, Marilyn Monroe e Billie Holiday. La retrospettiva riunisce oltre ottanta opere realizzate nell’arco di cinque decenni, all’interno di uno spazio espositivo progettato dallo Studio Manuel Raeder. Seguendo l’approccio giocoso e spaziale di Nicola L., la scenografia offre uno sguardo vivace sui luoghi dei suoi interventi: dalla dimensione domestica ai contesti urbani internazionali. Come parte della nuova linea di ricerca di Museion intitolata THE SOFTEST HARD, la mostra esplora l’arte come pratica urbana e sociale di resistenza non violenta. In un presente segnato da guerre, violenze diffuse e democrazie minacciate, la forza urgente delle forme di protesta morbide di Nicola L. si rivela nella sua opposizione radicale, lontana da una visione egocentrica del mondo, e nel suo ottimismo contagioso, sempre orientato alla ricerca di amore e connessione. Pubblicazione: La mostra è accompagnata da una monografia illustrata che raccoglie nuovi saggi critici e testi dedicati ai principali nuclei dell’opera dell’artista, pubblicata da Lenz Press, Milano, in collaborazione con le quattro istituzioni partner. Nicola L. Nata da genitori francesi a El Jadida, in Marocco, nel 1932, Nicola L. ha studiato presso l’École des Beaux-Arts e ha vissuto principalmente tra Parigi, Bruxelles, Ibiza e New York, fino alla sua morte a Los Angeles nel 2018. Negli ultimi anni, il suo lavoro è stato riscoperto attraverso una mostra personale al SculptureCenter di New York (2017) e incluso in importanti mostre collettive come Elles, Centre Pompidou, Parigi (2009); Liverpool Biennial (2014); The World Goes Pop, Tate Modern, Londra (2015); Made in L.A. 2020: A Version, Hammer Museum, Los Angeles; She-Bam Pow Pop Wizz! The Amazons of Pop, MAMAC, Nizza (2021); Future Bodies From a Recent Past – Sculpture, Technology, and the Body since the 1950s, Museum Brandhorst, Monaco di Baviera (2022); e HOPE (2023) a Museion. Le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche, tra cui Centre Pompidou, Parigi; Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum, New York; Design Museum Brussels; Frac Bretagne, Rennes; Gallery of Modern Art, Glasgow; MHKA, Anversa; MAMCO, Ginevra; e Museion, tra le altre istituzioni.

Museion Piazza Piero Siena, 1, Bolzano, BZ
Franz Wanner - Presenze sospese. Immagini di uno sfruttament
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 25 Ott 2025 al 18 Gen 2026

Franz Wanner - Presenze sospese. Immagini di uno sfruttamento A cura di: Kristina Kreutzwald, Martina Oberprantacher Nella mostra Presenze Sospese. Immagini di uno sfruttamento Franz Wanner si dedica a un capitolo rimosso della storia tedesca: Il lavoro forzato sotto il nazionalsocialismo, il suo radicamento sistematico all’interno del regime nazista e le sue ripercussioni sociali ed economiche, che permangono fino ai nostri giorni. Il punto di partenza è un oggetto apparentemente insignificante – un paio di occhiali protettivi in plexiglas, rinvenuti nell’ex campo di concentramento di Sachsenhausen e fotografati da Wanner nel 2022. Probabilmente realizzati con materiali di scarto dell’industria bellica nazista, gli occhiali servirono a proteggere il corpo di un lavoratore coatto sconosciuto – un atto di resistenza, nonostante il divieto. Questo oggetto diventa una metafora della volontà di sopravvivere e dell’autoaffermazione in condizioni di violenza e, allo stesso tempo, dell’oblio collettivo che seguì al 1945. La pratica artistica di Franz Wanner si fonda sulla messa in luce di fonti trascurate e di narrazioni rimosse. L’artista unisce ricerca documentaria ed elementi di finzione per creare narrazioni visive complesse. Fotografie, testi, video e oggetti aprono prospettive multidimensionali sulle connessioni tra storia e presente. Le opere rivelano quanto profondamente le strutture di sfruttamento fossero radicate nei contesti industriali, politici e sociali, come continuino a lasciare tracce ancora oggi e come il lavoro forzato nazista fosse un fenomeno diffuso nella società, dal quale ampie parti della popolazione beneficiarono, anche se il ricordo di tale realtà è stato spesso rimosso. Presenze Sospese. Immagini di uno sfruttamento è la prima mostra personale di Franz Wanner in Italia, realizzata in collaborazione con la Lenbachhaus di Monaco e il KINDL di Berlino. Parallelamente, la Kunsthaus ospita anche la mostra "AlpiTypes".

Merano Arte Portici, 163, Merano, BZ
AlpiTypes. lettere immagini tracce
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 25 Ott 2025 al 18 Gen 2026

A cura di: Antonino Benincasa, Massimo Martignoni, Anna Zinelli AlpiTypes è una mostra che rilegge in chiave contemporanea il patrimonio grafico della prima metà del Novecento nell’area transfrontaliera compresa tra Alto Adige, Tirolo e Trentino, il territorio del Tirolo storico. Si tratta di una produzione grafica spesso di altissima qualità, composta principalmente di manifesti, libri e riviste, in grande parte ancora da riscoprire. I suoi autori erano parte di un contesto culturale dinamico e sfaccettato, capace di recepire e reinterpretare le tendenze europee del tempo. Partendo tracce anche minime, come alfabeti appena accennati, le studentesse e gli studenti della Libera Università di Bolzano, chiamati a reinterpretare questo lascito, hanno riconnesso la memoria di quei lavori del passato in una chiave del tutto contemporanea. In mostra sono proposti alcuni materiali storici (in originale e riproduzione) che invitano a riscoprire un patrimonio sommerso, una rete di connessioni inaspettate, forme dimenticate e gesti tipografici che, a distanza di quasi un secolo, parlano ancora con forza al presente. La sezione principale, al terzo piano della Kunsthaus, è interamente dedicata ai progetti delle studentesse e degli studenti e alle loro proposte, capaci di rileggere e ridare nuova luce a un’eredità storica finora inesplorata. AlpiTypes adotta un metodo innovativo che unisce ricerca storica, ricostruzione digitale e applicazione progettuale, con un lavoro di archeologia tipografica che non si limita al recupero di materiali del passato, ma ne ripropone un’effettiva riattivazione progettuale sintonizzata sul mondo d’oggi. Parallelamente, la Kunsthaus ospita anche la mostra "Franz Wanner: presenze sospese. Immagini di uno sfruttamento”.

Merano Arte Portici, 163, Merano, BZ
Heinz Innerhofer - motus BERG
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-16:00 |
L'evento si tiene dal 26 Ott 2025 al 18 Gen 2026

Heinz Innerhofer è uno dei cronisti silenziosi dell’Alto Adige – un fotografo che, con sguardo attento e fine sensibilità, porta alla luce ciò che appartiene alla vita di tutti i giorni. Le sue immagini raccontano di paesaggi e di vita, di mondi del lavoro e di tradizioni, di cambiamenti e di immobilità. Pur adottando un approccio documentaristico, Innerhofer non è mai distaccato – la sua vicinanza a uomini e luoghi traspare chiaramente. La forza della sua opera fotografica risiede spesso in ciò che non appare immediatamente evidente. Le sue fotografie aprono spazi tra realtà e immaginazione, tra precisione documentaristica e sottile surrealismo. Egli non solo rende visibile l’invisibile, ma cattura anche ciò che aleggia tra le cose: tracce di memoria e di atmosfera. Attraverso composizioni ridotte all’essenziale, l’uso calibrato della luce e della caratteristica sfocatura, Innerhofer riesce a donare alle immagini un senso di enigmatica profondità. La serie motusBerg mostra frammenti di paesaggi, montagne e persone altoatesine. Le fotografie in bianco e nero e a colori ricordano schizzi sfocati che raccontano del nostro territorio, costantemente in trasformazione. Questa serie è accompagnata dagli interventi sonori di Christina Auer, di Riccardo Coelati Rama e della RagenCompany. La performance dal vivo, una connessione multistrato tra immagini, suoni e movimenti, genera un momento immediato e vibrante: lo spazio si apre, i confini si dissolvono.

LUMEN - Museo della fotografia di montagna Via Funivia 10, Brunico, BZ
Sport. Le sfide del corpo
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Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 01 Nov 2025 al 22 Mar 2026

In occasione dei Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina 2026, il Mart presenta Sport. Le sfide del corpo, una mostra a cura di Antonio Calbi, direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi, e Daniela Ferrari, curatrice Mart. In un percorso tematico lungo più di due millenni e mezzo, oltre 300 opere d’arte antica, moderna e contemporanea celebrano la dimensione più straordinaria del corpo umano. Seppur con richiami all’arte antica, poiché fin dalla notte dei tempi l’essere umano e le sue gesta sono stati descritti dalle arte visive, la mostra approfondisce con particolare attenzione la produzione moderna e contemporanea, ponendo in dialogo prestigiosi prestiti, provenienti da collezioni pubbliche e private, e capolavori appartenenti alle Collezioni museali. Nel percorso, suddiviso in 8 sezioni tematiche, trovano spazio anche numerosi documenti, oggetti, trofei, fotografie, illustrazioni, pubblicità, secondo quella prospettiva multidisciplinare che da sempre caratterizza il Mart. Ancora una volta il Mart mette in dialogo periodi storico-artistici differenti, attraversando i secoli e superando i limiti del tempo. La struttura stessa del museo, disegnata dall’archistar Mario Botta, celebra la classicità: dal Pantheon ripreso nella forma e nelle proporzioni della cupola, all’impluvium romano a cui è ispirata la fontana al centro della piazza, fino alla pietra gialla di Vicenza che riveste la struttura. Anticipano i curatori che a Rovereto sarà possibile ammirare: “Corpi lanciati nell’agone sportivo raccontati dalla pittura e dalla scultura, dalla letteratura alla poesia, dal cinema alla pubblicità, posti in dialogo virtuoso con corpi danzanti nell’intento di allargare l’ambito disciplinare alle diverse manifestazioni in cui il corpo umano amplifica sé stesso attraverso il movimento, la sfida oltre il proprio limite, la ricerca della grazia e dell’espressività”. Se lo sport è fenomeno di massa per eccellenza, l’arte ha certamente contribuito all’iconografia del mito: dal “discobolo” alle icone contemporanee, la mostra evidenzia come il racconto del corpo nella performance sportiva abbia definito la nascita di eroi ed eroine, siano essi atleti o lottatori classici come quelli ritratti nelle fotografie di Mimmo Jodice o rappresentati nelle sculture di Giulio Paolini, oppure personaggi del presente, come la danzatrice Carla Fracci o le atlete del Team Olimpico Statunitense immortalate dall’obiettivo di Fabrizio Ferri. In questo senso, alcuni oggetti appartenuti o utilizzati dagli sportivi diventano cimeli leggendari che trovano spazio in mostra, è il caso per esempio, limitatamente al ciclismo, delle biciclette di Gino Bartali (vincitore del Giro d’Italia nel 1936, 1937, 1946 e del Tour de France nel 1938, 1948), Fausto Coppi (vincitore del Giro d’Italia nel 1940, 1947, 1949, 1952, 1953 e del Tour de France nel 1949, 1952), Gastone Nencini (vincitore del Giro d’Italia nel 1957 e del Tour de France nel 1960) e la bicicletta con cui Francesco Moser, il 23 gennaio 1984 a Città del Messico, batte il record dell’ora superando il muro dei 50 chilometri. In una prospettiva contemporanea, la mostra suggerisce che il corpo non sia solo strumento per superare record o per eseguire performance straordinarie. La competizione implica tensioni, fisiche ed emotive, e contrapposizioni, tra perfezione e cedimento, record e limite. Prima del risultato, lo sport è fatica, dolore, disciplina. L’agonismo include tanto la vittoria, quanto il fallimento e la sconfitta, il sovrumano contiene l’umano. La mostra si inserisce nel progetto culturale di sistema Combinazioni_caratteri sportivi, il progetto culturale ideato e promosso dell’Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento per mettere in rete, intorno a un tema comune, i musei del territorio. La mostra Sport. Le sfide del corpo è sostenuta da Radio Monte Carlo, Media Partner.

Mart Rovereto Corso Bettini 43, Rovereto, TN
echoed nature
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Exhibitions
Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-18:00 |
L'evento si tiene dal 18 Nov 2025 al 09 Gen 2026

“Echoed Nature” è una mostra interattiva sulla perdita di biodiversità e sui nuovi incontri in Alto Adige. La mostra invita i visitatori a esplorare ciò che è andato perduto, ciò che rimane e ciò che sta cambiando nella flora e nella fauna regionali. Partendo dall’archivio del Museo di Scienze Naturali dell’Altro Adige di Bolzano – un archivio ricco di abbondanza e vulnerabilità – la mostra offre un viaggio nel tempo. Un’installazione interattiva trasforma la presenza e i movimenti dei visitatori in sagome viventi di specie regionali, comprese quelle in via di estinzione, comuni e recentemente arrivate. Queste sagome echeggiate fungono da metafora: così come cambia la biodiversità, cambiano anche gli esseri umani. L’installazione è il risultato di una collaborazione multidisciplinare tra mischer’traxler studio, unibz, il Naturmuseum nell’ambito dell’Embodied Data Lab (EDALAB), che sviluppa esperienze corporee interattive basate sui dati attraverso la scienza, il design e l’ingegneria. EDALAB è finanziato dal progetto PNRR iNEST per giovani ricercatori – Spoke 6 – Turismo, Cultura e Industrie creative dell’Università Libera di Bolzano.

Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige Via Bottai, 1, Bolzano, BZ
EVERY CHILD IS LIVE
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Exhibitions
Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-17:00 |
L'evento si tiene dal 21 Nov 2025 al 06 Gen 2026

La mostra fotografica Every Child is LIFE celebra il miracolo della nascita e la forza universale della vita. La fotografa olandese Ilvy Njiokiktjien ha immortalato neonati in Perù, Mali, Mongolia e Bangladesh tra il 2018 e il 2019, catturando con sensibilità il momento più fragile e potente dell’esistenza. Un anno dopo, la fotografa armena Anush Babajanyan è tornata a ritrarre gli stessi bambini e bambine, dando vita a un secondo capitolo che racconta la crescita, la resilienza e l’importanza vitale dell’accesso continuo alle cure sanitarie. La visita alla mostra fotografica è inclusa nel biglietto d'ingresso dell’Hofburg.

Hofburg di Bressanone Piazza Palazzo Vescovile, 2, Bressanone, BZ
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Exhibitions
Venerdì, 05 Dic 2025 10:00-13:00 | 15:00 - 18:00
L'evento si tiene dal 22 Nov 2025 al 12 Apr 2026

Al TreviLab, vi aspetta un nuovo appuntamento con “Storie dell’arte con i grandi musei”: "Artifices: i creatori dell'arte" Centro Trevi – TreviLab | Bolzano, via Cappuccini 28 21 novembre 2025 – 12 aprile 2026 In collaborazione con e a cura del Museo Nazionale Romano “Artifices: i creatori dell’arte” nasce grazie alla prestigiosa collaborazione con il Museo Nazionale Romano di Roma, primo museo nazionale dell’Italia Unita istituito nel 1889 e oggi articolato in quattro sedi, ognuna con la propria specificità: Palazzo Altemps, Palazzo Massimo, Crypta Balbi e il complesso monumentale delle Terme di Diocleziano e della Certosa di S. Maria degli Angeli, sede originaria del Museo. Opere realizzate con materiali diversi e svariate tecniche – statue, lucerne, epigrafi, manufatti in avorio e marmi colorati, mosaici e intarsi – raccontano lo sviluppo delle produzioni artistiche a Roma, dall’età repubblicana alla fine dell’Impero, attraverso le figure degli “artifices” artisti e artigiani specializzati. Gli oggetti esposti raccontano e testimoniano le trasformazioni culturali di Roma e dei suoi abitanti, guidandoci in un viaggio attraverso la storia. La mostra rimarrà aperta fino al 12 aprile 2026 e sarà accompagnata da un ricco programma di eventi collaterali. Apertura mostra: dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 Ingresso gratuito. A disposizione del pubblico anche un’audioguida gratuita e una mediatrice.

TreviLab Via Cappuccini 28, Bolzano, BZ
Chiara Bettazzi – Retroscena
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Exhibitions
Venerdì, 05 Dic 2025 15:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 26 Nov 2025 al 20 Dic 2025

La fotografia di Chiara Bettazzi esiste in una dimensione di prossimità con i linguaggi della scultura e dell’installazione, con cui condivide lo stesso vocabolario di oggetti del quotidiano che danno forma ai suoi soggetti. Nata come strumento di osservazione e controllo del processo installativo, essa acquisisce in seguito una sua autonomia, misurandosi in primis con il registro della natura morta. Le sue sono composizioni oggettuali, costruite inizialmente sul piano orizzontale come vanitas o assemblage di memoria surrealista, e poi debordate fuori dal tavolo, trovando altri piani di appoggio in materiali trovati nello studio – scalei, paraventi, strutture provvisorie – che definiscono traiettorie precarie attorno a cui l’agglomerato oggettuale assume nuove sembianze scultoree. 
Lo scatto fotografico coglie incontri effimeri tra oggetti in uno stato di transitorietà, destinati poi a ritornare nell’anonimato del quotidiano. È una dimensione performativa della fotografia, soprattutto quando l’artista ci mostra anche i gesti del disporre gli oggetti, le cadute accidentali: sulla soglia tra composizione e scomposizione, scena e retroscena, dove l’immagine riattiva continuamente il processo, restituendo all’oggetto la possibilità di una nuova forma, in costante trasformazione. Retroscena accosta una serie di fotografie recenti in cui ricorre l’elemento dello scaleo – emblema del processo di costruzione della scena – a una nuova installazione da cui la mostra prende il titolo: un intervento site-specific realizzato con i materiali di backstage provenienti dai magazzini di Foto Forum, resti di precedenti allestimenti. L’installazione si sviluppa in senso longitudinale, tagliando a metà lo spazio espositivo con una superficie architettonica fatta di aperture e stratificazioni, che diventano le tracce materiali di un tempo sedimentato. 
In questo contesto, l’artista invita il pubblico a muoversi nello spazio e a farsi parte della scena: osservatori-attori di un ambiente speculare e duplice, dove recto e verso tendono a coincidere. Nelle pieghe del tessuto e nei frammenti degli oggetti la memoria riaffiora come un archivio visivo, aperto a continue attività di scavo e ri-figurazione. Alessandra Tempesti Chiara Bettazzi nasce a Prato nel 1977, dove vive e lavora. La sua ricerca indaga una duplice dimensione: da un lato lo spazio e i luoghi e dall’altra una poetica dell’oggetto quotidiano, che si sviluppa tra accumulo e scarto. Nel 2015 crea un osservatorio sul recupero dell’archeologia industriale del territorio che prende il nome di Tuscan Art Industry, collaborando con storici dell’architettura, biologi ambientali, artisti, curatori e varie figure professionali. Le sue fotografie e le sue installazioni riflettono sull’ idea della trasformazione e si sviluppano a stretto contatto con il paesaggio industriale e urbano. Spesso i suoi lavori hanno un carattere site-specific, instaurando un dialogo molto forte con lo spazio e la luce naturale dei luoghi.
 Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra cui: La Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma, Casa Masaccio Centro per L’arte contemporanea, La Collezione Farnesina, Il Museo di Santa Maria della Scala, Castello di Ama e Villa Rospigliosi.
 Tra le principali mostre ricordiamo: BIENALSUR, Museo di Roma a Palazzo Braschi (2025); Panneggi, Lottozero, Prato (2025); Colorescenze, Centro Pecci, Prato (2024); Recap, Z2o Project, Roma (2024); TheTilt of Time, IED, Firenze (2023); Reverse, Tenuta Dello Scompiglio, Lucca (2023); Standby. Installation View, Museo Galileo e Murate Art District, Firenze (2023); Soggiorno, Villa Rospigliosi, Prato (2023); Rampa di Lancio, Peccioli, (2021), Surplace, Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2022), A tutti gli effetti, Villa Romana, Firenze, (2020), Cabinet, progetto per Castello di Ama, Gaiole in Chianti, Siena (2019), Il Mondoinfine: vivere tra le rovine, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2018).

Galleria Foto Forum Via Weggenstein, 3F, Bolzano, BZ
Mostra
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Exhibitions
Venerdì, 05 Dic 2025 15:00-19:00 |
L'evento si tiene dal 29 Nov 2025 al 20 Dic 2025

29.11.2025 – 20.12.2025 Lanserhaus, Appiano Una mostra di Peter Burchia A cura di Nicolò Faccenda Ultima mostra della stagione espositiva 2025, nella cornice del tema biennale “corpo-identità-cultura”, “+ 210x220/XX,00” presenta una selezione delle opere prodotte nell’ultimo quinquennio dal pittore Peter Burchia. Suddivisa in quattro filoni tematici, la mostra catalizza una riflessione sui concetti di “identità” e di “sé”, in una tensione tra processi di consolidamento e dissoluzione. Nelle opere di Burchia, una pittura sferzante e di grande impatto visivo manifesta i vari piani su cui sono implicati l’immagine, il senso e la strutturazione dell’idea di “identità”, con un affaccio, al contempo ammiccante e inquieto, sull’abisso della sua frantumazione. L’esposizione rimarrà aperta fino a sabato 20 dicembre, dal martedì al sabato dalle ore 15:00 alle 19:00. Mostra e inaugurazione a ingresso libero.

Lanserhaus via Johann Georg Plazer 24, Appiano s.s.d.v, BZ
Equilibrio
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Exhibitions
Venerdì, 05 Dic 2025 15:30-22:30 |
L'evento si tiene dal 05 Dic 2025 al 18 Dic 2025

Mostra fotografica dei soci La parola “equilibrio” racchiude un dialogo tra gli opposti: bene e male, quiete e caos, chiaro e scuro, naturale e artificiale, egoismo e altruismo, ordine e disordine… e da questi contrasti cerchiamo di raggiungere, spesso senza neppure accorgercene, uno stato di armonia, spesso precario e fragile. La mostra vuole farci riflettere su questa ricerca. Inaugurazione: venerdì 05/12/2025 – ore 19:00 Durata della mostra: dal 06 al 18/12/2025 Orari di apertura: lunedì – sabato ore 15:30 – 22:30 Entrata libera

Centro per la Cultura Merano Via Cavour, 1, Merano, BZ
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