TRANSART25 | AMOPERA - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

AMOPERA nasce dall’incontro audace tra la compagnia teatrale belga Needcompany e l’ensemble viennese Klangforum Wien: una meta-opera in forma di concerto, che intreccia fra loro frammenti tratti dall’ultimo secolo di storia operistica, ricomponendoli in modo originale in una forma completamente nuova. Ma non si tratta di una semplice raccolta: AMOPERA intreccia arie, canzoni, brani da monodrammi e sperimentazioni vocali e strumentali in un viaggio sonoro e teatrale fuori dagli schemi. “È una catastrofe, una lotta contemporanea, una ballata distopica, un dialogo appassionato, un’ode alla voce, all’opera, all’umanità”, racconta Jan Lauwers, fondatore di Needcompany. “Non distruggiamo le opere del passato, ma le mettiamo in un nuovo contesto. Non è una carrellata di pezzi famosi: è un esperimento che solleva più domande che risposte.”
Per la prima volta in Italia, quest’opera d’arte totale – e multimediale – ci permette di vivere in modo nuovo e sovversivo cosa possa essere l’opera nel mondo di oggi.

Durata
90'

Buono a sapersi
Bar + Lotteria

Regia
Jan Lauwers

Direttore d’orchestra
Tim Anderson

Soprano
Sarah Maria Sun

Baritono
Holger Falk

Performed by
Grace Tjang, Maarten Seghers, Paul Blackman

Ensemble
Klangforum Wien

Prima italiana

Con il supporto del bando
Think Tankcreativity

Kindly supported by
Tiroler Festspiele Erl, Haselsteiner Familien-Privatstiftung

Partner
Universal Edition

Contatti :

Date e orari evento :

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  • 05.12.2025 Ore 20:00 Lanserhaus, Appiano In collaborazione con la Consulta Culturale Appiano, lasecondaluna presenta “Neo – Storia di una mamma”, una produzione ControTempo Teatro, di e con Diletta La Rosa. Neo-nati, neo-genitori. Neo-mamma. Un viaggio a voce sola nel neos, nel nuovo. Un monologo ironico e poetico sui primi mesi della maternità, quando si scopre il neo-nato, quando si diventa neo-mamma, attraverso gli occhi e la voce di una madre. Uno spaccato sociale sulla situazione italiana legata alla genitorialità e sul mito della maternità ancora da sfatare. Un racconto un po’ da ridere e un po’ da piangere per “andare a prendersi cura di sé come unica dote grazie alla quale potersi prendere cura degli altri”. L’evento si tiene presso la Lanserhaus di Appiano, in via Johann Georg Plazer 24 e si inserisce nel programma di eventi collaterali della mostra “+ 210x220/XX,00”. Il costo del biglietto è di 12 € e di 10 € per i soci della Consulta Culturale Appiano. Prenotazioni a info@lasecondaluna.eu o tramite messaggio WhatsApp al numero 351 7938928. Diletta La Rosa Ha studiato, tra gli altri, con Giorgio Sangati, Massimo Navone, Nicoletta Robello, Karina Arutyunyan, Paola Bigatto, Laura Moro, Michele Casarin, Ted Kejiser, Toni Cafiero. È attiva in qualità di attrice e partecipa a numerose serate di letture pubbliche in collaborazione con associazioni ed enti pubblici. In qualità di storyteller, partecipa inoltre a diverse attività proposte dall’associazione Sagapò Aps, prendendo parte a Festival Internazionali e collaborando con radio Rai Alto Adige. Dal 2017 lavora come educatrice teatrale nelle scuole primarie e secondarie di secondo grado in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano e con l’associazione La Strada - Der Weg. È inoltre assistente e docente per i corsi Giovani in Scena e Giovani in Scena Young U14 promossi dal Teatro Stabile di Bolzano. Fondatrice, insieme a Flora Sarrubbo, Lucas Da Tos e Oscar Bettini, della compagnia teatrale ControTempo Teatro.
  • Il grande evento lirico sinfonico firmato Coro Lirico Giuseppe Verdi Bolzano, Associazione Musicale Aurona, EstroLirica, Orchestra Aurona e la direzione del maestro Claudio Vadagnini: tre appuntamenti a Merano, Bolzano e Fondo per celebrare il Natale con la forza unificante della musica. Il Gran Galà Opera Christmas celebra la magia del Natale con un viaggio musicale, che attraversa secoli, culture e lingue. Dalla solennità del barocco europeo alle melodie tradizionali popolari di tradizione africana e anglosassone fino al lirismo italiano più travolgente, il concerto intreccia voci idiomi e stili in un'unica grande emozione corale. La musica diventa così linguaggio universale, capace di unire pubblico e artisti in un'esperienza di bellezza condivisa, dove il tedesco di Stille Nacht, il latino di Panis Angelicus, l’inglese di Joy to the World e l'italiano di Traviata si fondono in un unico canto di pace e speranza. Il concerto rappresenta un'ulteriore iniziativa di Lirico Verdi ed Aurona a favore del territorio, con l'obiettivo di diffondere la cultura lirica e corale come strumento di incontro, partecipazione e inclusione. Un concerto che parla tante lingue, ma un solo linguaggio: la musica Il Gran Galà Christmas è un incontro di voci e di culture: italiani, sudamericani, africani e germanici si uniscono in un coro di speranza. Le diverse provenienze dei cantanti e dei brani rappresentano il volto più autentico dell'Alto Adige e del Trentino – un territorio plurilingue ed aperto, capace di far convivere tradizioni e innovazione in un'unica armonia. PROGRAMMA Arcangelo Corelli: Concerto grosso op. 6 n. 8 “Fatto per la Notte di Natale” Johann Sebastian Bach: dalla Cantata BWV 147, “Jesus bleibet meine Freude” Georg Friedrich Händel: da Messiah HWV 56, “Comfort Ye” e “Ev'ry valley” Wolfgang Amadeus Mozart: da Exsultate, jubilate K 165, ”Alleluja” César Franck: “Panis Angelicus” Corrado Sfogli, Carlo Faiello: “Stella d’argiento” Georg Friedrich Händel: “Joy to the World” Trad. africana: “Siyahamba” Anonimo: “Adeste fideles” Irving Berlin (arr. Roberto Di Marino): “White Christmas” Franz Xaver Gruber: “Stille Nacht” Adolphe Adam: “Cantique de Noël” Giacomo Puccini: da La Rondine, “Bevo al tuo fresco sorriso” Giuseppe Verdi: da La Traviata, “Brindisi”
  • L'evento si tiene dal 08 Gen 2026 al 11 Gen 2026
    Antonio Latella, regista e drammaturgo di fama europea, dirige Riccardo III di William Shakespeare, nella nuova traduzione di Federico Bellini. «Il male è. Non è una forma, non è uno zoppo. Non è un gobbo. Il male è vita. Il male è natura. Il male è divinità. Il nostro intento è quello di provare ad andare oltre l’esteriorità del male cercando di percepirne l’incanto. È chiaro che se il male stesso viene rappresentato attraverso un segno fisico il pubblico è portato ad accettarlo, vede la “mostruosità” e la giustifica. Anzi, prova empatia se non simpatia con e per il protagonista. Ma è ancora accettabile questo “alibi di deformità” nel ventunesimo secolo?» si chiede Latella. «A noi interessa la forza della parola, la seduzione della parola, e, perché no, la scorrettezza della parola. […] Il male che mi interessa è nella bellezza, non nella disarmonia. Il male è il giardino dell’Eden. Una bellezza opulenta e ingannatrice, fatta di relazioni pericolose, di giochi di seduzione continui. E, in questo, Riccardo III è il maggiore dei maestri. La sua battaglia non è per la corona, non per l’ascesa al trono, ma è per la sottomissione del femminile, quando è proprio il femminile che gli darà scacco matto; difatti sarà la Regina madre a portare a termine una tremenda maledizione». Il Riccardo III di Latella è interpretato da un cast importante «forte per talento e capace di dare ad ogni personaggio letterario qualcosa di fortemente artistico» prosegue il regista «un cast che ammali gli spettatori mettendo al primo posto del loro lavoro il potere performativo della parola che il Bardo ci consegna e ci lascia in eredità […]. A tutti i miei collaboratori artistici ho chiesto di dare bellezza al male e non bruttezza, perché chi tradì il paradiso fu l’Angelo più bello». di William Shakespeare traduzione Federico Bellini adattamento Antonio Latella e Federico Bellini regia Antonio Latella con Vinicio Marchioni, Silvia Ajelli, Anna Coppola, Flavio Capuzzo Dolcetta, Sebastian Luque Herrera, Luca Ingravalle, Giulia Mazzarino, Candida Nieri, Stefano Patti, Annibale Pavone, Andrea Sorrentino dramaturg Linda Dalisi scene Annelisa Zaccheria costumi Simona D’amico musiche e suono Franco Visioli luci Simone De Angelis regista assistente e movimenti Alessio Maria Romano assistente volontario Riccardo Rampazzo produzione Teatro Stabile dell’Umbria e LAC - Lugano Arte e Cultura durata: 160 minuti incluso intervallo

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