Alps Move | HYDRÁOS + POSITIVE PROJECTION - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

HYDRÁOS
editta braun company_AT

performance

Prima italiana

Una lirica fantasia sulla storia dell'evoluzione libera il nostro sguardo e i nostri pensieri dall'antropocentrismo. Sulle musiche di Thierry Zaboitzeff tre danzatrici permettono allo spettatore e alla spettatrice di immergersi in un mondo di dolci oscillazioni, allo stesso tempo primordiale e futuristico.

Editta Braun is a pioneer of contemporary choreography in Austria. After an academic degree at the University of Salzburg, she studied dance in Paris and New York. She has created more than 35 productions and has toured world-wide with her company. Her distinctive features are intercultural collaboration, political engagement, society and theatre in a feminist perspective. She has won important national and international prizes for her choreographic work and since 2023 several awards for her first dance film LUVOS migrations.

Concetto, coreografia, regia, costumi: Editta Braun
Interpreti: Sonia Borkowicz, Weng Teng Choi-Buttinger, Simona Štangová
Foto, Video: Bettina Frenzel
Musiche e suoni: Thierry Zaboitzeff
Regia luci: Thomas Hinterberger
Produzione: editta braun company

Con il sostegno di Österreichisches Bundesministerium für Kunst, Kultur, öffentlicher Dienst und Sport, Land Salzburg, Stadt Salzburg, Österreichisches Kulturforum Milano, Städteparnterschaft Meran-Salzburg

POSITIVE PROJECTION
Sabine Raffeiner_IT

performance

Prima assoluta

In Positive Projections il danzatore e la danzatrice interpretano due individui che si incontrano e si scontrano in una dialettica che oscilla tra amore e odio, amicizia e litigio, condivisione e solitudine, incomprensioni e complicità, cercando di trovare in fondo strumenti di sostegno e supporto l'uno per l'altro.

Since 1986 dance teacher and choreographer at the ASV Ballet School Arabesque Merano. She is active as a dancer and choreographer, with more than 26 productions and performances in Merano, in the province of Bolzano, Milan and in Chiavenna (Lombardia) and Calcio (BG). She was awarded the "Premio Fersen alla Regia 2016" for the direction of the short piece "Ho dei bei piedi - Ich habe schöne Füße".

Concetto, drammaturgia: Sabine Raffeiner, Filippo Quarta
Coreografia: Sabine Raffeiner, Hugo Olagnon, Giulia Manica
Interpreti: Hugo Olagnon, Giulia Manica
Regia, produzione, costumi: Sabine Raffeiner
Testi: Filippo Quarta
Foto: Christian Lang
Musiche e suoni: Filippo Quarta
Regia Luci: Sabine Raffeiner, Crealight/Julian Marmsoler

Con il sostegno di Abteilung für Deutsche Kultur der Autonomen Provinz Bozen
Con il gentile supporto di Scuola di danza Arabesque asd, Christian Lang, Maria Katzlinger

Contatti :

Date e orari evento :

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  • Il grande evento lirico sinfonico firmato Coro Lirico Giuseppe Verdi Bolzano, Associazione Musicale Aurona, EstroLirica, Orchestra Aurona e la direzione del maestro Claudio Vadagnini: tre appuntamenti a Merano, Bolzano e Fondo per celebrare il Natale con la forza unificante della musica. Il Gran Galà Opera Christmas celebra la magia del Natale con un viaggio musicale, che attraversa secoli, culture e lingue. Dalla solennità del barocco europeo alle melodie tradizionali popolari di tradizione africana e anglosassone fino al lirismo italiano più travolgente, il concerto intreccia voci idiomi e stili in un'unica grande emozione corale. La musica diventa così linguaggio universale, capace di unire pubblico e artisti in un'esperienza di bellezza condivisa, dove il tedesco di Stille Nacht, il latino di Panis Angelicus, l’inglese di Joy to the World e l'italiano di Traviata si fondono in un unico canto di pace e speranza. Il concerto rappresenta un'ulteriore iniziativa di Lirico Verdi ed Aurona a favore del territorio, con l'obiettivo di diffondere la cultura lirica e corale come strumento di incontro, partecipazione e inclusione. Un concerto che parla tante lingue, ma un solo linguaggio: la musica Il Gran Galà Christmas è un incontro di voci e di culture: italiani, sudamericani, africani e germanici si uniscono in un coro di speranza. Le diverse provenienze dei cantanti e dei brani rappresentano il volto più autentico dell'Alto Adige e del Trentino – un territorio plurilingue ed aperto, capace di far convivere tradizioni e innovazione in un'unica armonia. PROGRAMMA Arcangelo Corelli: Concerto grosso op. 6 n. 8 “Fatto per la Notte di Natale” Johann Sebastian Bach: dalla Cantata BWV 147, “Jesus bleibet meine Freude” Georg Friedrich Händel: da Messiah HWV 56, “Comfort Ye” e “Ev'ry valley” Wolfgang Amadeus Mozart: da Exsultate, jubilate K 165, ”Alleluja” César Franck: “Panis Angelicus” Corrado Sfogli, Carlo Faiello: “Stella d’argiento” Georg Friedrich Händel: “Joy to the World” Trad. africana: “Siyahamba” Anonimo: “Adeste fideles” Irving Berlin (arr. Roberto Di Marino): “White Christmas” Franz Xaver Gruber: “Stille Nacht” Adolphe Adam: “Cantique de Noël” Giacomo Puccini: da La Rondine, “Bevo al tuo fresco sorriso” Giuseppe Verdi: da La Traviata, “Brindisi”
  • Storia di Argo «è un “piccolo grande libro” che ti colpisce dritto al cuore. Ti fa venire voglia di entrare in quelle vicende, scoperchiando il taciuto, dando voce ai silenzi, riscoprendo la Storia. Il desiderio di Maria Ariis – una delle straordinarie interpreti dello spettacolo – è, dunque, divenuto anche il mio. Tradurre tutto questo in scena. Fare memoria attiva ed emotiva è compito del teatro. E ognuno nella vita può incontrare Argo, quel cane che ti ricorda chi sei e da dove vieni» scrive Serena Sinigaglia, regista di questo nuovo spettacolo. Eccellente scrittrice e traduttrice, Mariagrazia Ciani ha vissuto da bambina l’esodo da Pola, in Istria, dopo la Seconda guerra mondiale e racconta quello strappo con delicatezza, attraverso la separazione dal suo cane York. York come Argo, il cane di Ulisse, simbolo di “casa”, di attesa e di fedele amicizia. Il suo romanzo Storia di Argo ha il respiro della poesia, non cade mai nella polemica o nel saggio. Letizia Russo, autrice del testo teatrale, lo trasforma in un confronto tra generazioni: una nonna che l’esodo l’ha vissuto, una madre che lo conosce dalla madre e una figlia che non ne sa niente, si confrontano oggi in maniera intimae umana su quel pezzo di storia. La dimensione familiare a confronto con quella storica, ieri, oggi, domani. liberamente ispirato al romanzo Storia di Argo di Mariagrazia Ciani testo originale Letizia Russo regia Serena Sinigaglia con Ariella Reggio, Maria Ariis, Lucia Limonta scene Andrea Belli costumi Valeria Bettella luci e suono Roberta Faiolo assistente alla regia Michele Iuculano produzione Il Rossetti Teatro Stabile Del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Bolzano
  • Lu santo Jullare Francesco di Dario Fo è una fabulazione sulla vita del santo di Assisi che riprende gli stili e le forme del narrare del mitico Mistero Buffo nel teatralissimo linguaggio del grammelot. Lavorando su leggende popolari, testi canonici del Trecento e documenti emersi negli ultimi decenni, il Premio Nobel costruisce una narrazione potente, giocosa e certamente non agiografica del “Giullare di Dio”, come San Francesco amava definirsi. Il racconto di Fo è – allo stesso tempo – spiritualità e mito, favola e satira, e disegna un Francesco uomo che si spoglia di ogni ricchezza per avvicinarsi ai diseredati, per predicare a uomini, lupi o uccelli un messaggio di fraternità e pace, per comporre e mettere in musica il suo Cantico delle Creature. A dare voce a questo viaggio funambolico nell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi sarà Ugo Dighero, attore mattatore, già interprete per anni di Mistero Buffo su “benedizione” e spinta dello stesso Fo, perfetto istrione e giullare dell’oggi. Il 2026, inoltre, è un anno speciale anche per ricordare Dario Fo: ricorrono i cento anni dalla nascita e i dieci anni dalla scomparsa. Impossibile non celebrarne lo straordinario percorso teatrale. Portare in scena oggi questa meravigliosa giullarata non può non tener conto che nel 2013 il compianto cardinal Bergoglio, divenuto Papa, scelse, emblematicamente, politicamente e per la prima volta nella storia, il nome di Francesco: il santo della pace e del sorriso, della custodia del creato, della Chiesa povera per i poveri. Seguendo la lezione di Fo, lo spettacolo si muoverà così su due percorsi paralleli, ripercorrendo la realtà storica del viaggio di Francesco nel mondo cristiano e contemporaneamente raccontando la rivoluzione riformatrice che Papa Francesco ha cercato di attuare nella Chiesa del nostro tempo. di Dario Fo con Ugo Dighero adattamento e regia di Giorgio Gallione scene e costumi Lorenza Gioberti disegno luci Aldo Mantovani coproduzione Teatro Stabile di Genova, CMC/ Nidodiragno con la collaborazione del Teatro della Juta durata: 85 minuti

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