ReParty - Pubblicato da villadellerosebz

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Informazioni evento

Una festa all'insegna del commercio sostenibile, del riciclo, del riutilizzo e del consumo responsabile
Siamo lieti di celebrare la conclusione del nostro workshop annuale, che abbiamo condotto insieme ai nostri giovani. Grazie a questo progetto, abbiamo rinnovato il nostro centro, la Villa delle Rose, con l'upcycling.
Per tutto il giorno ci sarà una mostra interattiva chiamata "UPCYCLING delle Rose" in cui verranno presentate le attività dell'ultimo anno. Per celebrare questi successi e renderli accessibili al pubblico, apriremo la Villa delle Rose a tutti gli interessati.
Attività della giornata:
• Mercatino dell'usato: durante tutta la giornata i visitatori avranno la possibilità di prenotare una bancarella scrivendoci una mail, e di vendere o scambiare i loro capi d'abbigliamento inutilizzati.
• Tavola rotonda: nel primo pomeriggio invitiamo tutti a una discussione aperta sulla sostenibilità. I temi centrali saranno le città e le comunità sostenibili, nonché il consumo e la produzione responsabili.
• Stand di ristoro: Villa delle Rose in collaborazione con “altromercato Mandacarù”
• Musica dal vivo: per concludere la giornata, al tramonto ci sarà musica dal vivo con SISSAMBA e SAMéN.
Venite a trovarci e festeggiate con noi! Scoprite come possiamo fare la differenza insieme attraverso il riutilizzo creativo e il consumo sostenibile.

Contatti :

Date e orari evento :

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  • Camilla Prey, nata a Weimar (Germania) e cresciuta a Egna, è un’artista multidisciplinare. Ha una formazione in arti applicate, acquisita grazie ai suoi studi di gioielleria contemporanea a Lisbona e Tallinn. Dal 2022 è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. How many scales on the eye? è la sua prima mostra personale in Alto Adige. Il termine inglese “scale” significa misura, bilancia e scaglia, aprendo così un ampio spettro tra percezioni, misurazioni e metamorfosi. Le opere si muovono tra equilibrio e rovesciamento, tra stabilità e transitorietà. Cera, metallo, bilance, luce e cerchi creano un sistema fluido e non incentrato su un risultato, ma sulle immense possibilità in continuo mutamento. La mostra ruota attorno a questioni di visioni, misurazioni e tempo: comprensioni e stratificazioni, il rapporto tra l’osservazione e ciò che essa produce, e il momento in cui tempo e materia si sovrappongono. Le opere di Camilla Prey non intendono raffigurare questi concetti – li rendono fisici attraverso la loro presenza. I materiali entrano in relazione, dialogano tra loro, reagiscono. Gli spazi intermedi, le giunture e i punti di contatto si attivano a vicenda. Accanto a elementi fusi e modellati compaiono anche ready-made: oggetti della vita quotidiana il cui significato muta in nuovi contesti. Recano tracce di usura e memoria, che però non vengono raccontate, bensì tradotte in altre relazioni. Processi, frammenti e transizioni non sono disturbi, ma parte della forma. All’inaugurazione, la mostra viene attivata da un dialogo a due voci, una sorta di “calibrazione della percezione”. Due voci si muovono attraverso il linguaggio come uno strumento di misura: narrano di visione, peso, memoria e luce, e di ciò che accade quando la percezione diventa materia. Le voci cambiano ruolo, spostano i toni e annullano le gerarchie tra uomo e sistema, materia e ombra. How many scales on the eye? apre uno spazio che mette in discussione gli strumenti della nostra percezione. Testo: Léa Manoussakis di-Bona Inaugurazione: 06/12/2025 alle ore 18 Introduzione: Theresa Prey & Jack Strange
  • 20.12.2025 Ore 18:30 Lanserhaus, via Johann Georg Plazer 24 | San Michele (Appiano) BZ Una mostra di Peter Burchia A cura di Nicolò Faccenda Evento di chiusura della mostra “+ 210x220/XX,00”, ingresso libero e senza prenotazione.
  • Visita guidata Sabato 13 dicembre 2025, ore 10–13 Partenza da Eurac Research, Bolzano. Un percorso tra quattro musei e spazi pubblici esplora il confine come luogo di incontro, memoria e trasformazione. Le opere di otto artistɜ internazionalɜ: Pamela Dodds, Esra Ersen, Boris Missirkov & Georgi Bogdanov, Ivan Moudov, Karin Schmuck, Zorka Wollny e ZimmerFrei (Anna de Manincor) affrontano temi di migrazione, identità e paesaggio. La visita, in compagnia di ricercatorə dell’Istituto sui diritti delle minoranze di Eurac Research, intreccia arte e ricerca in un dialogo sulle rappresentazioni e percezioni del confine.

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