Fanta live and acoustic
Waag event in collaboration with Supermarket / Aquarium
Il prossimo ospite della serie di concerti acustici di Waag è FANTA, nome d’arte di Manuel Fantacci, cantante e autore originario di Bolzano, noto per il suo stile versatile che fonde rap, R’n’B e sonorità urban contemporanee.
Dopo i primi passi nella scena locale, nel 2017 FANTA ha pubblicato il suo album d’esordio, che segna l’inizio di un percorso artistico in continua evoluzione. La sua musica è caratterizzata da un linguaggio intimo e spontaneo, ma allo stesso tempo ironico e ricercato, capace di parlare tanto ai giovani quanto a un pubblico più maturo.
Negli anni Fanta ha partecipato a diversi concorsi nazionali, tra cui Sanremo Giovani e il Festival di Castrocaro, conquistando attenzione e consensi per la sua presenza scenica e la freschezza del suo sound.
Membro del collettivo bolzanino Supermarket, collabora con diversi artisti e produttori della scena indipendente italiana, sperimentando contaminazioni tra pop alternativo, elettronica e hip-hop.
“Nel 1949, a 26 anni, ho imparato ad appuntarmi a orecchio canzoni popolari all’Istituto per il folclore di Bucarest. Molte melodie mi sono rimaste impresse nella memoria: così è nato nel 1951 il ‘Concerto rumeno’”, racconta György Ligeti. L’esecuzione pubblica del brano, che riprende il suono “strambo” delle orchestrine di paese, viene ben presto vietato: “nella dittatura staliniana perfino il folclore era consentito solo in forma politicamente corretta”. La prima esecuzione di “Púrpura” per viola e orchestra di Filippo Del Corno – un’opera commissionata congiuntamente dalla Fondazione Haydn e dall’Orchestra I Pomeriggi Musicali – è seguita da un avvenimento rivoluzionario della storia della musica europea: “Dall’Inghilterra”. Nel giugno 1941, il Servizio tedesco della BBC sostituisce la sua sigla con una sequenza iniziale della quinta sinfonia di Beethoven. I valori delle note del leggendario motivo del “destino che bussa alla porta” – tre brevi, una lunga – indicano nell’alfabeto Morse la lettera “V” di “Victory”, vittoria. Questa sequenza compone il nucleo del brano per orchestra che inizia drammaticamente in Do minore e termina – trionfante – in Do maggiore. In Francia la “Quinta” viene definita anche “Chant de victoire” – in una lettura forse molto vicina a quella del compositore, che non aveva in mente un destino cupo ma piuttosto un inno alla Rivoluzione francese con solenne giuramento alla Repubblica.
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