Sulle tracce della spiritualità nella preistoria - Pubblicato da Mairania 857

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Informazioni evento

Alla scoperta di alcuni “segni” materiali e iconografici testimoni della profonda spiritualità dei nostri antenati e del perdurare fino a pochi decenni fa di alcune pratiche religiose-animistiche iniziate nella preistoria.

Visita guidata alle coppelle rituali del cimitero di Madonna di Senales e ai locali massi incisi.

Con l’archeologo ed esperto di arte rupestre Ausilio Priuli

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Nel mondo animista del nostro passato preistorico ma anche relativamente recente, l’uomo ha sempre sentito l’esigenza di comunicare con gli spiriti delle cose, con le forze che dimoravano nella terra, nelle acque, nelle montagne, negli alberi, nelle foreste e nei loro abitanti e nelle rocce, con gli spiriti degli antenati oltre che con gli esseri creatori e ordinatori del mondo.
L’uomo era conscio che le sue azioni provocavano disordine nell’ordine primordiale, disturbavano gli spiriti della “Natura”, ne provocavano ritorsioni e rischiavano di far ricadere il mondo nel “caos” primordiale.
Religioso rispetto e intelligente uso delle risorse offerte da “Madre Natura”, in società nelle quali non era prioritario il concetto di accumulo di beni, corroborato dalla celebrazione di riti comunitari o personali, hanno avuto la funzione di instaurare e mantenere il mondo in equilibrio.
Poco sappiamo di come si svolgevano i riti ma alcuni “segni” materiali e iconografici sono testimoni della profonda spiritualità dei nostri antenati e del perdurare fino a pochi decenni fa di alcune pratiche religiose-animistiche principiate nella preistoria.
Anche in una sola coppella c’è la storia della nostra cultura, della saggezza e della spiritualità dei nostri predecessori.

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Ritrovo al Centro per la Cultura alle ore 14.00
Partecipazione e trasporto gratuiti, posti limitati, prenotazione obbligatoria: 0473 230128 – info@mairania857.org.
Possibilità di raggiungere il luogo dell’incontro con mezzi propri.



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REVOLUTION che la morte ci trovi vivi
06-27/11/2023 – Centro per la Cultura di Merano
Ideazione di Stefania Borin, Giorgio Degasperi, Giorgio Loner, Giovanna Podavini e Camilla Stirati

Perché parlare di morte? Perché è uno dei grandi temi della vita su cui difficilmente si discute. Forse è l’ultimo vero tabù rimasto nella nostra società. Anche se sta emergendo sempre più il desiderio di avere luoghi e momenti per condividere esperienze e scambiarsi idee al riguardo. Insomma, affrontare l’argomento. Perché la morte non è un evento marginale della nostra esistenza, vita e morte fanno parte della stessa medaglia e ciascuno di noi prima o poi la incontrerà sulla propria strada.

Su questo tema ci è sembrato quindi importante avviare una riflessione il più partecipata possibile, coinvolgendo non solo ospiti conosciuti in ambito nazionale, ma soprattutto operatori competenti, attivi a livello locale in diversi ambiti socio-culturali, e declinando il tema in vario modo per arrivare a tutti. Il messaggio che vogliamo trasmettere fin dal titolo della rassegna è che, a partire dal limite imposto da questo evento naturale che ci riguarda tutti, valga la pena di vivere fino in fondo e con maggiore consapevolezza la propria esistenza.

Si ringraziano Paolo Bellingeri, Roberto Bommassar, Michael Fanelli, Alessandro Giacomini e Johanna Porcheddu per il prezioso aiuto.

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