Transart18 - STROM - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

STROM

- hand werk

- Andreas Eduardo Frank: Table Talk, for 2 performers, transducers, switches and video
- Sam Pluta: Switches, for amplified cello and drumset
- Cathy Van Eck: Wings, for big white shields, three microphones, one loudspeaker and three performers
- Tobias Hagedorn: 3Bit, für 3 elektronische Instrumente
- Simon Løffler: b, for 3 musicians, 3 neonlights, effectpedals and a loose jack cable
- Luis Antunes Pena: Tracking Noise #4, for three performers and electronics
- Sergej Maingardt: SMOG, for 4 players and electromagnetic coils


LUCIFERINE

- Stefano Bernardi

Prima Assoluta

Il progredire della tecnologia porta con sé l‘inevitabile oblio di ogni prodotto del progresso. Gli apparecchi elettronici degli anni Ottanta, amplificatori e modulatori sonori, erano salutati all‘epoca come precursori di un luminoso futuro ed oggi, sostituiti dall‘universo digitale e l‘ossessione per i codici binari, sono visti come relitti di un passato obsoleto. Il collettivo di colonia hand werk riporta queste storiche conquiste tecnologiche all‘attenzione del pubblico contemporaneo: come “esploratori analogici” aggrediscono queste apparecchiature liberando suoni in grado di elettrizzare letteralmente l’ascoltatore. Stefano Bernardi fa un ulteriore passo indietro nella storia della musica e con un processo di compressione porta la Wassermusik di Telemann ad un punto di ebollizione acustico-visivo. Qui l‘energia diventa letteralmente afferrabile.

DJ Set by Mattia Lorenzi

Contatti :

Date e orari evento :

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  • La pampa argentina “non è solo un ambiente fisico, ma anche una forma di vita” constata il filosofo Carlos Astrada nel 1948 nel suo libro “El mito Gaucho”. In due opere per pianoforte e violoncello (Pampanea n. 1 e n. 2) e in una Pastorale sinfonica (Pampanea n. 3), anche il compositore argentino Alberto Ginastero si occupa – quasi contemporaneamente – della vita nella vasta pianura erbosa senza alberi. Nel 1941, l’impresario Lincoln Kirstein gli commissiona la composizione di un balletto in atto unico con cinque scene per la sua compagnia “American Ballet Caravan”, che un anno dopo si scioglierà. La musica di Ginestra, strettamente legata alla vita dei gauchos, viene ugualmente eseguita per la prima volta nel 1943 – sotto forma di suite in quattro movimenti per sala da concerto – al Teatro Colón di Buenos Aires. Diventa subito un successo mondiale. Dalla “spiritualità” della pampa allo “Sturm und Drang” del XVIII secolo europeo: un Mozart sedicenne compone il Divertimento K 136 nella primavera del 1772 per il principe-arcivescovo di Salisburgo. Con la sua Sinfonia n. 29, due anni dopo si allontana dai modelli italiani, come sottolinea il ricercatore mozartiano Albert Einstein, superando gli elementi decorativi con una “finezza da musica da camera” con cui rifugge tutto ciò che vi è di convenzionale e di banale. La sinfonia porta con sé un’aria di freschezza e novità. Un giovane genio inizia a farsi strada verso uno stile tutto suo.
  • “Un’orchestra da camera suona una melodia. Piuttosto, descrive una melodia: ma solo come un’ombra può descrivere un oggetto e un’eco può descrivere un suono. L'idea è che la melodia stessa non sia esplicitamente presente, ma piuttosto suggerita, frammentata, o riflessa attraverso variazioni, ritorni e digressioni, con un centro mobile e forse inafferrabile” – così Luciano Berio descrive “Requies” del 1984, dedicato alla moglie deceduta un anno prima, la cantante e compositrice Cathy Berberian. Finalmente libero: nel 1790 muore il datore di lavoro di Haydn, il Principe Nicola I Esterházy. Quando il figlio lo esonera dall’incarico, Haydn, ormai libero professionista, concorda insieme a Johann Peter Salomon l’esecuzione di sei nuove sinfonie per i concerti che l’impresario offre in abbonamento a Londra. La Sinfonia n. 93 nasce nella primavera del 1791 e viene eseguita per la prima volta con grande successo nel febbraio 1792 all’inaugurazione dei “Salomon Concerts”. La serie di concerti termina tre mesi più tardi con la Sinfonia n. 97 di Haydn. Nel Fin de Siècle dell’Europa centrale, il mondo è ancora in ordine: l’austriaco Franz Schreker idea il suo “Intermezzo” attorno al 1900, all'età di 22 anni, partecipando a un concorso di composizione per un “piccolo brano orchestrale caratteristico per strumenti ad arco” e si aggiudica il primo premio – grazie alla conduzione delle parti e all’“armonia ad essa legata”.
  • Alla fine del 1946 Richard Strauss traspone in musica la poesia “Al tramonto” di Joseph von Eichendorff. Nel 1948 legge le opere liriche di Hermann Hesse e, pochi mesi più tardi, l’ormai ottantaquattrenne ha già completato tre Lieder con le sue poesie. Dopo la sua morte nel settembre 1949, l’editore Ernst Roth riunisce le opere per orchestra sotto il titolo “Quattro ultimi Lieder” – un grandioso necrologo al Lied romantico in cui il compositore cita anche il suo poema sinfonico “Morte e trasfigurazione”, composto 60 anni prima. “Nulla di originale” oppure “il primo vero evento musicale del XX secolo”? La quarta sinfonia di Gustav Mahler, composta originariamente nel 1899 e 1900 come umoresca sinfonica, lascia il pubblico interdetto. L’opera rinuncia al pathos romantico, l’organico orchestrale è ridotto, a prima vista il programma non è riconoscibile. La stravagante marcia funebre (“Totentanz”) nel secondo movimento è seguita nel finale – vero e proprio fulcro dell’opera verso cui tutto converge – dal Lied “Der Himmel hängt voller Geigen”, tratto da “Des Knaben Wunderhorn”. “Balliamo e saltelliamo”, esultano gli angeli in paradiso sul sottofondo di una musica che, affievolendosi a mano a mano, pare opporsi a quel senso dell’umorismo naif e infantile. Così Mahler descrive il mondo “all’incontrario” da lui raffigurato: “È tutto sottosopra, non vi è più alcun rapporto di causalità! È come scorgere all’improvviso la parte nascosta della luna.”

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