Nico Gori: clarinet, sax
Mattia Martorano: violin
Lino Brotto: guitar
Franz Zanardo: guitar
Flippo Tantino: bass
Art Directors: Michael Lösch & Helga Plankensteiner
Con oltre 15 anni di attività, Almamanouche è una delle formazioni italiane più apprezzate nel panorama gypsy jazz. Ispirati alla tradizione musicale di Django Reinhardt, i musicisti di Almamanouche fondono virtuosismo, passione e improvvisazione in uno spettacolo travolgente, dove il ritmo dello swing incontra le sonorità gitane. Un dialogo musicale che coinvolge, regalando al pubblico un viaggio sonoro tra Parigi e New York negli anni ’30, arricchito anche da composizioni originali. Al Laurin il gruppo avrà un ospite di prestigio internazionale, il sassofonista e clarinettista Nico Gori, che vanta una carriera ricca di collaborazioni illustri nel panorama del jazz contemporaneo.
Il concerto comincia alle ore 21:30 al Laurin Bar.
Supplemento di 12 Euro sulla prima consumazione a partire dalle 21:00.
Info e prenotazione tavolo: Laurin Bar, T 0471 311 570
“Vado ogni domenica alle 12 dal barone von Suiten”, scrive Mozart nell’aprile 1782 al padre. Gottfried van Swieten dispone a Vienna di un ampio archivio musicale con opere di Händel e Bach. Mozart è solito prendere in prestito le stampe e i manoscritti, studia le tecniche di composizione e nel 1783 le applica con virtuosismo in una fuga. Cinque anni dopo combina gli “esercizi per le dita” con un nuovo Adagio introduttivo. Dal 1777 al 1790, le opere di Haydn sono incontrastate al vertice dei “Concerts Spirituels” parigini con 256 esecuzioni. Nel 1785 consegna all’orchestra del Concert de la Loge Olympique sei sinfonie “parigine”. Anche la Sinfonia n. 92 approda nel 1789 nella capitale francese prima di essere eseguita nel 1791 a Oxford in occasione del conferimento della laurea ad honorem a Haydn. “È tutto un trastullarsi, un punzecchiare, un civettare”, così il giornale “Allgemeine Musikalische Zeitung” commenta il secondo movimento dell’Ottava sinfonia di Beethoven, composta nel 1812 e, secondo il pianista Carl Czerny, “nettamente migliore” della più famosa “Settima”. Che il compositore si sia abbandonato a “innocenti gioie” o sia forse innamorato? Mentre rifinisce la sinfonia invia lettere d’amore a una destinataria anonima: “Già a letto le idee si spingono verso te, mia eterna amata, dapprima gioiose, poi di nuovo tristi, in attesa che il destino ci dia ascolto. Posso solo vivere con te o non vivere affatto.”
Concerto di canto corale. Con la partecipazione dell'arpista Marianna Lazzarini
Il concerto propone un percorso dedicato alla musica natalizia e alla sua evoluzione attraverso culture ed epoche diverse. L’alternanza tra momenti corali, interventi strumentali e brani della tradizione europea crea un itinerario sonoro che unisce meditazione, luminosità e atmosfere festive.
Direttore: Patrizia Donadio
INGRESSO LIBERO
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