“Dove andranno i nostri fiori” è una piece teatrale messa in scena con maestria e passione dal gruppo “Teatro Nova” di Sinigo. L’opera prende spunto dal titolo della celebre canzone pacifista ”Where have all the flowers gone” (Dove andranno i nostri fiori) per lanciare un grido di dolore e di denuncia per le migliaia di bambini che nel mondo combattono e muoiono in guerre assurde.
Il 12 febbraio scorso è stata celabrata la giornata mondiale contro l'utilizzo di bambini soldato. Nei mesi scorsi in Mali operatori di Amnesty International hanno incontrato due bambini soldato appena liberati e consegnati alle autorità locali. Uno dei due, di 16 anni, raccontando la sua storia dichiarava... “Poi è iniziato l’addestramento a sparare, ci dicevano di mirare al cuore o ai piedi. Prima di andare a combattere, dovevamo mangiare riso mescolato con una polvere bianca e una salsa con una polvere rossa. Ci facevano anche delle iniezioni. A me, ne hanno fatte tre. Dopo le iniezioni e dopo il riso con quella polvere, mi sentivo come il motore di un’automobile, potevo fare qualsiasi cosa per i miei maestri. Immaginavo i miei nemici come cani e tutto quello che desideravo era di sparargli addosso.” Fonti Unicef stimano in ca. 250.000 i bambini soldato minori di 18 anni impiegati in guerre in varie parti del mondo; i più piccoli possono avere anche solo 10 anni. Il pezzo teatrale non vuole solo raccontare, ma anche scuotere le coscienze e creare nuova consapevolezza e indignazione, affinchè non succeda ciò che Bob Dylan declama in un suo verso: “quante volte un uomo può voltare la testa e fingere di non vedere”.
“I nostri fiori”, come recita il titolo, sono metaforicamente i nostri bambini, i bambini di tutto il mondo, molti, anzi troppi dei quali costretti a subire sofferenze e violenze a causa dell’irresponsabilità e la sete di potere degli adulti.
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