Lusso e passione - Pubblicato da melanie inside

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Informazioni evento

Gesine Gold racconta come lavorano i professionisti del settore.

“Luxus und Leidenschaft – Gegen die Sklaverei der Zwecke“ (Lusso e passione – contro la schiavitù dei fini, ndt.) è il titolo dell’incontro - in tedesco - organizzato dalla Facoltà di Design e Arti il 18 ottobre, alle ore 19, e aperto a tutti gli interessati. Protagonista sarà la designer della comunicazione Gesine Gold, specialista del branding e dello sviluppo del marchio nel settore del lusso, che racconterà come ha costruito la sua professionalità collaborando con aziende del calibro di Rena Lange e Otto Kern.
La designer della comunicazione Gesine Gold, originaria di Amburgo, vanta un’esperienza pluriennale di lavoro negli ambiti del brand management per imprese del settore del lusso. Nel suo intervento alla Facoltà di Design e Arti, spiegherà qual è il suo approccio creativo e come il pensiero e l’azione strategici siano strettamente intrecciati con la morale, l’onestà, l’etica e la responsabilità.
Gesine Gold ha studiato Teoria del Design, Storia dell’Arte, Filosofia dei Mass Media, Tipografia, Pubblicità, Design grafico e Fotografia alla Folkwang Universität der Künste. Successivamente ha lavorato come designer freelance ad Amburgo ed è stata la responsabile del rilancio del marchio dell’aeroporto di Münster/ Osnabrück. Dal 2004, con il progetto sul branding del castello di Bückeburg, Gold si è specializzata nello sviluppo del marchio di imprese operanti nel settore del lusso e si è occupata del rilancio dell’immagine di marchi come York Prinz zu Schaumburg Lippe, Jagdfeld Gruppe, Rena Lange, Otto Kern o Jette Joop. È stata creative director per le agenzie Martin et Karczinski ed Haefelinger und Wagner. Nel 2012, Gold ha fondato la propria agenzia, la Gesine Gold Branding GmbH. Gold insegna Brands, Luxury and Innovation all’Urstein Institut di Salisburgo.

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  • Camilla Prey, nata a Weimar (Germania) e cresciuta a Egna, è un’artista multidisciplinare. Ha una formazione in arti applicate, acquisita grazie ai suoi studi di gioielleria contemporanea a Lisbona e Tallinn. Dal 2022 è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. How many scales on the eye? è la sua prima mostra personale in Alto Adige. Il termine inglese “scale” significa misura, bilancia e scaglia, aprendo così un ampio spettro tra percezioni, misurazioni e metamorfosi. Le opere si muovono tra equilibrio e rovesciamento, tra stabilità e transitorietà. Cera, metallo, bilance, luce e cerchi creano un sistema fluido e non incentrato su un risultato, ma sulle immense possibilità in continuo mutamento. La mostra ruota attorno a questioni di visioni, misurazioni e tempo: comprensioni e stratificazioni, il rapporto tra l’osservazione e ciò che essa produce, e il momento in cui tempo e materia si sovrappongono. Le opere di Camilla Prey non intendono raffigurare questi concetti – li rendono fisici attraverso la loro presenza. I materiali entrano in relazione, dialogano tra loro, reagiscono. Gli spazi intermedi, le giunture e i punti di contatto si attivano a vicenda. Accanto a elementi fusi e modellati compaiono anche ready-made: oggetti della vita quotidiana il cui significato muta in nuovi contesti. Recano tracce di usura e memoria, che però non vengono raccontate, bensì tradotte in altre relazioni. Processi, frammenti e transizioni non sono disturbi, ma parte della forma. All’inaugurazione, la mostra viene attivata da un dialogo a due voci, una sorta di “calibrazione della percezione”. Due voci si muovono attraverso il linguaggio come uno strumento di misura: narrano di visione, peso, memoria e luce, e di ciò che accade quando la percezione diventa materia. Le voci cambiano ruolo, spostano i toni e annullano le gerarchie tra uomo e sistema, materia e ombra. How many scales on the eye? apre uno spazio che mette in discussione gli strumenti della nostra percezione. Testo: Léa Manoussakis di-Bona Inaugurazione: 06/12/2025 alle ore 18 Introduzione: Theresa Prey & Jack Strange
  • Visita guidata Sabato 13 dicembre 2025, ore 10–13 Partenza da Eurac Research, Bolzano. Un percorso tra quattro musei e spazi pubblici esplora il confine come luogo di incontro, memoria e trasformazione. Le opere di otto artistɜ internazionalɜ: Pamela Dodds, Esra Ersen, Boris Missirkov & Georgi Bogdanov, Ivan Moudov, Karin Schmuck, Zorka Wollny e ZimmerFrei (Anna de Manincor) affrontano temi di migrazione, identità e paesaggio. La visita, in compagnia di ricercatorə dell’Istituto sui diritti delle minoranze di Eurac Research, intreccia arte e ricerca in un dialogo sulle rappresentazioni e percezioni del confine.
  • 09.12.2025 Ore 18:30 Lanserhaus, via Johann Georg Plazer 24 | San Michele (Appiano) BZ Una mostra di Peter Burchia A cura di Nicolò Faccenda La mediatrice artistica Francesca Fattinger vi guiderà attraverso la mostra “+ 210x220/XX,00” alla scoperta delle opere di Peter Burchia. Evento a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a info@lasecondaluna.eu o tramite messaggio WhatsApp al numero 351 7938928.

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