BOLZANO DANZA _ COMPAGNIE KE KOSA - Pubblicato da FondazioneHaydnStiftung

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Informazioni evento

Terza creazione della compagnia francese Ke Kosa, 500/CINQUECENTO è uno spettacolo per spazi all’aperto che pone al centro una Fiat Cinquecento d’antan. Intorno ad essa quattro strade e due corpi dal ‘motore frizzante’.
Lo spettacolo che porta il titolo dell’intramontabile modello Fiat è un duetto che diviene trio (se si include la vecchia utilitaria che ha fatto la storia dell’automobile) interpretato dall’attore Simon Le Moullec e Giulia Arduca, autrice quest’ultima anche della coreografia. I due artisti trovano il loro spazio di relazione, ricordi e vita dentro e intorno alla mitica autovettura (naturalmente cabriolet) capace di trasformarsi da spazio angusto a luogo intimo, onirico, segreto e festivo. Un viaggio nel tempo – dagli anni Sessanta del boom economico italiano a oggi - e nello spazio, quello ristretto dell’abitacolo e quello più pericoloso della carrozzeria.
Una sorta di drive in ribaltato perché al centro ci sono l’automobile e i suoi passeggeri da osservare in tutte le loro trasformazioni e suoni connessi (spazializzati e ‘lavorati’ live da Christophe Sartori). Molte le fonti letterarie e cinematografiche italiane che hanno ispirato la coreografa: Le Città invisibili di Calvino, Oceano Mare di Alessandro Baricco, nonché alcune pellicole memorabili di Federico Fellini come La Dolce Vita, Otto e ½ e Amarcord.

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  • 05.12.2025 Ore 20:00 Lanserhaus, Appiano In collaborazione con la Consulta Culturale Appiano, lasecondaluna presenta “Neo – Storia di una mamma”, una produzione ControTempo Teatro, di e con Diletta La Rosa. Neo-nati, neo-genitori. Neo-mamma. Un viaggio a voce sola nel neos, nel nuovo. Un monologo ironico e poetico sui primi mesi della maternità, quando si scopre il neo-nato, quando si diventa neo-mamma, attraverso gli occhi e la voce di una madre. Uno spaccato sociale sulla situazione italiana legata alla genitorialità e sul mito della maternità ancora da sfatare. Un racconto un po’ da ridere e un po’ da piangere per “andare a prendersi cura di sé come unica dote grazie alla quale potersi prendere cura degli altri”. L’evento si tiene presso la Lanserhaus di Appiano, in via Johann Georg Plazer 24 e si inserisce nel programma di eventi collaterali della mostra “+ 210x220/XX,00”. Il costo del biglietto è di 12 € e di 10 € per i soci della Consulta Culturale Appiano. Prenotazioni a info@lasecondaluna.eu o tramite messaggio WhatsApp al numero 351 7938928. Diletta La Rosa Ha studiato, tra gli altri, con Giorgio Sangati, Massimo Navone, Nicoletta Robello, Karina Arutyunyan, Paola Bigatto, Laura Moro, Michele Casarin, Ted Kejiser, Toni Cafiero. È attiva in qualità di attrice e partecipa a numerose serate di letture pubbliche in collaborazione con associazioni ed enti pubblici. In qualità di storyteller, partecipa inoltre a diverse attività proposte dall’associazione Sagapò Aps, prendendo parte a Festival Internazionali e collaborando con radio Rai Alto Adige. Dal 2017 lavora come educatrice teatrale nelle scuole primarie e secondarie di secondo grado in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano e con l’associazione La Strada - Der Weg. È inoltre assistente e docente per i corsi Giovani in Scena e Giovani in Scena Young U14 promossi dal Teatro Stabile di Bolzano. Fondatrice, insieme a Flora Sarrubbo, Lucas Da Tos e Oscar Bettini, della compagnia teatrale ControTempo Teatro.
  • Stand up comedy di e con Monica Trettel I.A.Intelligenza Assente Cercasi Cervello Smarrito? Fuggito? Rubato? Ironica e dissacrante narrazione delle cause e degli effetti dello stress mentale sul nostro corpo e strategie pratiche per la sopravvivenza. Avvertenze: non è richiesto senso dell’umorismo. Monica Trettel attrice poliedrica – e performer situazionista ci presenta una ironica e dissacrante narrazione delle cause e degli effetti dello stress mentale sul nostro corpo e strategie pratiche per la sopravvivenza. Offerta 15 euro posti limitati si prega di prenotare
  • STIVALACCIO TEATRO (VI) BUFFONI ALL’INFERNO Atto unico con la regia di Marco Zoppello Profondità delle lande desolate dell’inferno. Un tranquillo ed eterno giorno di torture strazianti. D’un tratto si leva un latrare sguaiato, sono i diavoli che corrono da una parte all’altra alla ricerca del loro Re, il terribile Satana. Sulle rive dello Stige sono giunte millemila anime, portate all’altro mondo da una fulminante peste bubbonica, vaiolica. L’Ade è di colpo intasato e Minosse, impietoso giudice delle anime, è costretto a fare i salti immortali per esaminare le colpe di tutti. Le operazioni vanno a rilento, gli spiriti protestano, insorgono, volano insulti e qualche brutta bestemmia. Belzebù, con profonda saggezza, offre uno sconto di pena alle anime di tre buffoni, Zuan Polo, Domenico Tagliacalze e Pietro Gonnella, per tornare a fare ciò che in vita gli riusciva meglio: intrattenere. «Si tratta non solo di un ben recitato lavoro teatrale, ma anche di un tuffo letterario dentro fonti linguistiche ormai assai poco praticate e che invece rendono lo spettacolo adattissimo ad un pubblico ampio.»

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