Balletto di repertorio classico in tre atti e quattro quadri
Celebre titolo del grande repertorio classico, Il lago dei cigni narra la storia d’amore tra il principe Siegfried e Odette, principessa trasformata in cigno dal perfido mago Rothbart. Tra grandi feste di corte, scene d’amore incantate, sortilegi ed inganni, questo grande titolo porta in scena tutto il fascino del balletto e della tecnica classica, narrando una delle avventure d’amore più importanti della storia del teatro.
musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij
coreografie originali Marius Petipa
riallestimento coreografico Marco Batti
costumi Jasha Atelier, Nataliia Dolyk
scenografie S.I.R.T. srl
light designer Giovanni Monzitta
direzione artistica Marco Batti
primi ballerini Chiara Gagliardo, Filippo Del Sal, Giuseppe Giacalone
ballerini solisti Elena Badalassi, Matilde Campesi
In Scena - Danza - Teatro Cristallo in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara
Angelo Pintus con il suo spettacolo NABANA a Trento e Bolzano
Angelo Pintus, uno degli artisti più conosciuti del mondo della comicità italiana, terrà ben quattro spettacoli nella regione a dicembre.
Angelo Pintus
Angelo Pintus é un comico italiano molto conosciuto per il suo stile di umorismo energico e per le sue performance esilaranti. Pintus ha guadagnato una grande pooplaritá grazie ai suoi spettacoli teatrali, poi trasmessi da TV e piattaforme e alla sua partecipazione a programmi televisivi di successo. Il comico italiano ha saputo costruire una carriera solida nel panorama della comicitá italiana, conquistando il pubblico teatrale con il suo carisma, la sua simpatia e il suo talento indiscusso nell´ improvvisare ed intrattenere.
von Kim de l’Horizon
Die Erzählfigur in „Blutbuch“ identifiziert sich weder als Mann noch als Frau. Als die Großmutter – im Schwyzerdütsch Großmeer – an Demenz erkrankt, erinnert sich das Ich an seine Kindheit in einem Schweizer Vorort und begibt sich auf die Suche nach seinen Wurzeln. Wie schreibt sich unsere Herkunft in unsere Körper ein? Welche Rolle spielt dabei die Muttersprache und wie kann man sich von ihr befreien? Die Erzählfigur taucht in die Vergangenheit ein, sucht nach der Geschichte der Blutbuche, die so wichtig war in ihrer Kindheit und forscht nach der nicht tradierten weiblichen Blutlinie. Sie schreibt Briefe an ihre Großmeer, bricht das Schweigen und verwandelt auf diese Weise Scham in das Gefühl, sich im eigenen, nonbinären Körper wohl zu fühlen.
Kim de l’Horizon ist eine nicht binäre Person aus der Schweiz, die 2022 für den autofiktionalen Roman „Blutbuch“ mit dem Deutschen sowie dem Schweizer Buchpreis ausgezeichnet wurde. De l’Horizon versteht Schreiben als kollektiven Heilprozess, hinterfragt Geschlechterzuschreibungen und versucht Identität neu zu lesen. Die berührende und vielschichtige Generationenerzählung kommt in Bozen in einer Fassung von Anna Stiepani auf die Bühne. Die erfolgreiche Regisseurin wird die Grenzen zwischen Text und Körper mit ihrem Ensemble und unterschiedlichen Erzählformen ausloten und aufbrechen.
mit
Svetlana Belesova
Patrice Grießmeier
Doris Pigneter
Felix Rank
Anna Starzinger
Regie & Bühnenfassung
Anna Stiepani
Bühne & Kostüme
Jenny Schleif
Licht
N. N.
Dramaturgie
Elisabeth Thaler
Regieassistenz & Inspizienz
Ambra Zattoni
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