Annamaria Ajmone: Trigger - Pubblicato da martin_inside

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Coreografia: Annamaria Ajmone

Tra le danzatrici e performer più affascinanti della scena italiana - segnalata già nel 2015 alla Giuria del Premio Danza&Danza come miglior interprete emergente - Annamaria Ajmone si è formata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Le sue opere sono state presentate in teatri, festival, musei, gallerie d'arte in Europa e negli Stati Uniti. Trigger (in inglese grilletto, termine utilizzato anche con il significato di ‘causa scatenante’) è per Ajmone uno spettacolo-assolo modulabile, che si rappresenta e sviluppa in modo diverso in base al luogo che lo accoglie. Una volta scelto lo spazio, la danzatrice ridisegna con la danza le geometrie di quello spazio insieme al pubblico invitato ad abitarlo intorno alla performer: è infatti parte integrante dell’azione. Il luogo, per un tempo limitato, diventa dimora, luogo di passaggio, tana di un corpo che, in continuo ascolto, amplifica gli spazi interni ed esterni a sé.

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  • Al mercatino di Natale si fanno grandi incassi, le locande sono al completo e una famiglia di rifugiati del Medio Oriente viene sistemata in una stalla, sopra la quale cantano gli angeli. Ah, se all’epoca ci fosse già stato il teatro d’improvvisazione! I pastori avrebbero messo in scena un musical con lieto fine per il Bambino Gesù, Maria e Giuseppe sarebbero stati travolti da una tempesta d’amore e il bue e l’asinello sarebbero stati sistemati in una piccola fattoria. Ma per le belle storie non è mai troppo tardi! Basta venire a teatro: qui la vita si riempie di messaggi gioiosi. E chissà, magari entrerà in scena la Befana su una slitta volante…
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    von Simon Stephens nach Anton Tschechows „Onkel Wanja“ Deutsch von Barbara Christ Aus dispositionellen Gründen wird aktuell an einer notwendigen Verschiebung der Produktion gearbeitet. Weitere Informationen folgen. Vanya verwaltet das Landgut seiner Familie nach dem Ableben seiner Schwester. Am liebsten lästert er mit seinem Freund Astrow über die langweilige Provinz. Doch plötzlich taucht sein Schwager Serebrjaków mit seiner neuen Frau Jeléna auf. Der will das Anwesen verkaufen. Vanya sieht sich in seiner Existenz bedroht und verliebt sich in Jeléna. Tschechows komödiantische und tragische Auseinandersetzung mit unserer Menschlichkeit – unseren Hoffnungen, Träumen und unserem Bedauern – steht in „Vanya“ im Mittelpunkt. Simon Stephens Überschreibung Tschechows klassischer Geschichte über Liebe, Kunst, Sex und versuchtem Mord als Monolog erforscht das Kaleidoskop menschlicher Emotionen und nutzt die Kraft der intimen Beziehung zwischen einem Schauspieler und dem Publikum, um tief in die menschliche Psyche einzutauchen. Tony Award®-Winner, berühmter britischer Theaterautor und Dozent Simon Stephens hat mit „Vanya“ Tschechows Meisterwerk „Onkel Wanja“ kompromisslos radikal modern adaptiert. Die extrem herausfordernde Rolle in diesem Kammerspiel wird für die Vereinigten Bühnen Bozen von Tobias Moretti verkörpert, einem der renommiertesten Protagonisten der deutschsprachigen Bühnen- und Filmlandschaft. mit Tobias Moretti Regie Anna Bergmann Bühne & Kostüme Lane Schäfer Sound Design Heiko Schnurpel

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