Jenseits der Musik - Duo Kontrast - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Clarinetto e Fisarmonica
Diogo José Amélio Pardal e Sérgio Gladkyy

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Date e orari evento :

  • Ven 23 Maggio, 202520:00

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  • Con la Sinfonia in fa maggiore, Johannes Brahms si emancipa definitivamente dal “gigante” Beethoven. In occasione della prima esecuzione a Vienna, non mancano da parte dei seguaci di Wagner fischi di protesta contro questa “musica assoluta”, costruita con una precisione minuziosa e la densità della musica da camera. L’opera scritta nell'estate del 1883 raccoglierà comunque il successo del pubblico. Clara Schumann ha la sensazione di sentire nei primi due movimenti un “misterioso incanto della vita nel bosco”, e perfino Eduard Hanslich, il più aspro critico del tempo – che aveva contrapposto il presunto “tradizionalista” Brahms alla “scuola neotedesca” attorno a Wagner e Liszt in una disputa musicale consumatasi in pubblico – sottolinea la trasparenza di questa musica. Anche Antonìn Dvořák ne è entusiasta. “Dico, e non esagero, che quest’opera supera le sue due prime sinfonie; magari non per grandezza e concentrazione, ma di sicuro per bellezza! Crea un’atmosfera che non si trova spesso in Brahms! Che melodie splendide vi si trovano! È tutto amore, e ti si scalda il cuore”, scrive al suo editore Fritz Simrock. Nel gennaio 1893, Dvořák inizia ad abbozzare a New York la sua sinfonia “Dal nuovo mondo”. “Chi ha ‘fiuto’ non può non riconoscervi l’influsso delle Americhe”, constaterà più tardi. Ma cosa c’è qui di “americano”? I “negro-spirituals”, che il suo allievo di composizione Harry Thacker Burleigh gli canta, hanno influenzato la composizione tanto quanto il Wild West Show di Buffalo Bill, a cui Dvořák assiste, o l’adattamento in chiave poetica del mito indiano di “Hiawatha” da parte di Henry Longfellow. Eppure, nella musica ci sono molti elementi europei quali la vicinanza alle danze popolari boeme o il lavoro motivico-tematico. Come che sia: la Nona Sinfonia viene eseguita per la prima volta nel dicembre 1893 alla Carnegie Hall di New York sotto la direzione di Anton Seidl, amico di Dvořák. Il pubblico celebra l’opera come prototipo di una nuova musica “americana”.
  • Ingresso libero Un incontro musicale internazionale in cui si esibieranno la slovena Mandolinistica Capodistriana di Koper/Capodistria, diretta da Sergio Zigiotti, e dell'Orchestra Mandolinistica "Euterpe" di Bolzano diretta da Ugo Orrigo. MANDOLINISTICA CAPODISTRIANA La costituzione del nucleo originario del gruppo mandolinistico risale ai primi anni di attività del Circolo Italiano di Cultura Popolare Antonio Gramsci di Capodistria. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta, nell'ambito del Circolo Italiano di Cultura venne costituito un gruppo mandolinistico, composto da una dozzina di strumentisti diretti dal maestro Antonio Pesaro, il quale si esibì con successo in svariate manifestazioni artistico-culturali. A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, il nuovo direttore Matteo Scocir (1906-1983) intraprese un percorso di ristrutturazione dell’organico e di ringiovanimento della mandolinistica attraverso l’inclusione di giovani alunni della scuola italiana e di studenti del ginnasio-liceo, tra quanti ancora rimasti dopo l'esodo che coinvolse gran parte della popolazione italiana autoctona. Il nuovo ensemble mandolinistico operò inizialmente sotto il nome di Orchestra giovanile Euterpe, per assumere in seguito il denominativo di Orchestra a plettro capodistriana, mentre si conservò negli anni per antonomasia il più popolare appellativo di Mandolinistica capodistriana. Alla scomparsa del maestro Matteo Scocir, avvenuta nel 1983, l’orchestra cessò l’attività per riprenderla soltanto dopo un trentennio, con la costituzione della rinnovata Mandolinistica Capodistriana, nella quale confluirono diversi elementi formatisi sotto la guida del maestro Scocir e già attivi nel precedente organico, a cui si sono aggiunti nel tempo nuovi membri. Il nuovo progetto musicale prese il via sotto la guida di Marino Orlando (1949-2018), promotore di tale iniziativa nell'ambito della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria. Oltre a seguire il perfezionamento musicale dei singoli strumentisti, lo stesso Orlando ha raccolto e adattato un nutrito repertorio, derivante in gran parte dal lascito del maestro Scocir, rinverdito con l’introduzione di nuovi brani più vicini alla sensibilità moderna del pubblico. Nel corso degli anni è stata rilanciata l'attività della mandolinistica mediante numerosi concerti, trasmissioni radiotelevisive e partecipazioni a rassegne musicali, nonché collaborazioni stabilite con altre orchestre in patria e all’estero. Dopo l'avvicendamento alla direzione dell’orchestra dovuto alla prematura scomparsa del dirigente Marino Orlando, la direzione musicale e artistica è stata assunta nel 2019 da Sergio Zigiotti, valente solista e camerista con diversi gruppi musicali italiani e direttore dell’Orchestra a plettro Caput Gauri, che si occupa della valorizzazione del repertorio originale per mandolino. In occasione del primo decennio di attività (2012-2022) la Mandolinistica capodistriana ha pubblicato il primo album, che comprende brani del suo repertorio tradizionale. Nell’ultimo lustro di attività, il repertorio dell’orchestra Mandolinistica Capodistriana si è sulteriormente sviluppato sull’indelebile impronta lasciata dai precedenti maestri. La già abbondante dotazione di brani, perlopiù trascrizioni realizzate dagli stessi maestri o ricavato dalle riviste storiche del settore, selezionati tra le più note composizioni di tradizione popolare, operistica e sinfonica, colonne sonore, folklore andaluso e sudamericano, si è ulteriormente arricchita di composizioni originali, cioè di partiture pensate e composte per ensemble di strumenti a pizzico. Questo tipo di brani hanno un’efficacia musicale che gli arrangiamenti da altri repertori difficilmente riescono a conseguire. Anche le nuove trascrizioni sono state realizzate con grande rigore, basandosi sulle caratteristiche idiomatiche degli strumenti in organico. L’ampio repertorio consente di proporre diverse tipologie di programmi musicali, che riescono ad adattarsi con grande versatilità a diverse situazioni ed esigenze. L’inserimento di nuovi orchestrali ha migliorato lo spessore sonoro, raggiungendo, durante le numerose esibizioni concertistiche, un ragguardevole impatto acustico.

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