40 Fingers Guitar Quartet - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

I 40 Fingers Guitar Quartet sono quattro brillanti chitarristi triestini accomunati dalla passione per lo strumento e grande abilità tecnica, con storie musicali diversissime, esplorano nel nome del fingerpicking nuovi universi sonori proponendo un vasto repertorio sia di brani originali sia di cover arrangiate per quattro chitarre. Tutti ben noti per i loro numerosi progetti: Matteo Brenci (Jack Savoretti, Elisa, Jake Barker, The Topix), Emanuele Grafitti (Canto Libero), Marco Steffè (Gipsy Quartet Remake), Andrea Vittori (The Winged Leaves), si sono fatti le ossa sui palchi importanti della loro città natale, conquistando il pubblico del TriesteLovesJazz nell’estate 2017 e di nuovo in Piazza Verdi per la rassegna Hot in the City nel 2018, dove hanno presentato l’album di debutto e al Teatro Bobbio dove sono stati accolti da una standing ovation. Dal vivo la scaletta pesca dai brani originali di loro composizione e include alcune cover, hanno riarrangiato per le loro quattro acustiche capolavori come “Libertango” di Astor Piazzolla, “Hotel California” degli Eagles, “Sultans of Swing” dei Dire Straits, “Africa” dei Toto, “Tears in Heaven” di Eric Clapton, “While my Guitar Gently Weeps” dei Beatles fino a “L’Estate” di Vivaldi, più altre sorprese… La passione condivisa per il mondo del cinema e per le musiche dei film ha fatto sì che i quattro si cimentassero anche in una serie di interessanti arrangiamenti di famose colonne sonore tra cui la loro versione “a 40 dita” dei due momenti principali dell’opera di John Williams sulla saga di George Lucas (Star Wars), vale a dire il “Main Theme” e la celeberrima “Marcia Imperiale” che su Facebook ha avuto più di 2 milioni di visualizzazioni. Di recente hanno scelto di riarrangiare “Bohemian Rhapsody” dei Queen: il risultato è stato sorprendente! Tra i riconoscimenti ricevuti c’è stato quello dei Queen stessi che hanno inserito il link del video dei 40 Fingers con tanto di complimenti nel loro sito ufficiale. «Ci mandano spesso cover di canzoni dei Queen e ciascuna a suo modo è unica e speciale, ma qualche volta qualcosa ci colpisce in maniera particolare e questa è una di quelle volte. Grazie a Matteo, Emanuele, Marco e Andrea, o 40 Fingers come si fanno chiamare, per aver creato una versione stupenda di “Bohemian Rhapsody”. Buon Ascolto!»: questo si leggeva nella sezione news del cliccatissimo sito ufficiale dei Queen. Imperdibili dal vivo, dove propongono uno spettacolo che include sia i brani originali di loro composizione che le cover, in un viaggio dal jazz alla musica classica, dal flamenco alle suggestioni celtiche e irlandesi, dal pop al rock. «Ciascuno di noi – racconta Emanuele Grafitti – ha un’estrazione stilistica diversa, chi viene dalla musica classica e jazz, chi ha più abilità di composizione e arrangiamento, chi è più rockettaro… questo fa sì che si mescolino quattro generi molto diversi, ed è determinante soprattutto per i nostri brani originali, la differenza di influenze è un po’ la nostra forza». Senza barriere linguistiche, con il linguaggio universale delle loro chitarre, i 40 Fingers hanno le carte in regola per arrivare ovunque.

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  • “Vado ogni domenica alle 12 dal barone von Suiten”, scrive Mozart nell’aprile 1782 al padre. Gottfried van Swieten dispone a Vienna di un ampio archivio musicale con opere di Händel e Bach. Mozart è solito prendere in prestito le stampe e i manoscritti, studia le tecniche di composizione e nel 1783 le applica con virtuosismo in una fuga. Cinque anni dopo combina gli “esercizi per le dita” con un nuovo Adagio introduttivo. Dal 1777 al 1790, le opere di Haydn sono incontrastate al vertice dei “Concerts Spirituels” parigini con 256 esecuzioni. Nel 1785 consegna all’orchestra del Concert de la Loge Olympique sei sinfonie “parigine”. Anche la Sinfonia n. 92 approda nel 1789 nella capitale francese prima di essere eseguita nel 1791 a Oxford in occasione del conferimento della laurea ad honorem a Haydn. “È tutto un trastullarsi, un punzecchiare, un civettare”, così il giornale “Allgemeine Musikalische Zeitung” commenta il secondo movimento dell’Ottava sinfonia di Beethoven, composta nel 1812 e, secondo il pianista Carl Czerny, “nettamente migliore” della più famosa “Settima”. Che il compositore si sia abbandonato a “innocenti gioie” o sia forse innamorato? Mentre rifinisce la sinfonia invia lettere d’amore a una destinataria anonima: “Già a letto le idee si spingono verso te, mia eterna amata, dapprima gioiose, poi di nuovo tristi, in attesa che il destino ci dia ascolto. Posso solo vivere con te o non vivere affatto.”
  • Direzione D'Orchestra Alessandro Bonato Orchestra Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Programma Johann Strauß (Sohn): "Voci di primavera", Walzer op. 410 Josef Strauß: Feuerfest! / Polka française op. 269 Johann Strauß (Sohn): Tritsch-Tratsch-Polka Johann Strauß (Sohn): Die Fledermaus, Ouverture Johann Strauß (Sohn): Fledermaus-Quadrille, op. 363 Johann Strauß (Sohn): Annen-Polka, op. 117 Johann Strauß (Sohn): "Bauern-Polka", op. 276 Johann Strauß (Sohn): Künstlerleben, Walzer op. 316 Johann Strauß (Sohn): Künstler-Quadrille, op. 201 Johann Strauß (Sohn): Csardas dal "Ritter Pázmán", op. 441 Johann Strauß (Sohn): Un ballo in maschera (Quadriglia), op. 272 Johann Strauß (Sohn): Unter Donner und Blitz / Polka schnell op. 324 Johann Strauß (Sohn): Sul bel Danubio blu, valzer op. 314
  • durata: 80' Il Florida Fellowship Super Choir (F2) è un coro gospel nato nel 2017sotto la guida di Corey Edwards, che ne è fondatore e direttore esecutivo. Rappresenta un’unione di fede, famiglia e fratellanza e riunisce oltre 100 tra cantanti, cantautori e musicisti di ogni denominazione religiosa, provenienti da tutta la Florida. Per il tour italiano saranno presenti 7 membri. F2 ha festeggiato sette anni di attività, vincendo nel 2022 il prestigioso concorso internazionale “How Sweet the Sound” nella categoria Grandi Cori, con giudici d’eccezione come Donald Lawrence, Ricky Dillard, JJ Hairston e Bishop Hezekiah Walker. Si è esibito su palchi prestigiosi come il “Choir Fest”, la “Gospel Music Workshop of America” e la “Dorsey Convention”. Ha collaborato con artisti del calibro di John P. Kee, Kierra Sheard, Beverly Crawford e altri. Il primo album Rejoice: Live in Tampa è del 2019; nel 2022 è uscito il secondo progetto discografico I Will Bless the Lord. Corey Edwards direttore, pianoforte Tamara Smith, Stephanie Johnson soprani Skyla Strange, Tera Lewis contralti Jumah Day, Joe Simmons tenori

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