La Galleria Alessandro Casciaro è lieta di presentare Ein Alpenblick in die Lagune, mostra dedicata a Paul Flora con una selezione di opere grafiche.
I lavori esposti raccontano i molteplici piani di connessione ideale tra le Alpi e Venezia, rendendo omaggio alla produzione artistica di Flora e al suo legame con questi luoghi. Ne scaturisce un ponte immaginario che, oltre a rivelare l’identità stessa della galleria – con sedi a Bolzano e Venezia – restituisce un ritratto poetico e simbolico di due territori solo in apparenza distanti.
È dunque possibile immaginare che siano molteplici le occasioni in cui l’ambiente alpino e quello lagunare si incontrano, si intrecciano e, amalgamandosi, danno vita a un paesaggio in bilico tra realtà e finzione, fatto di pura meraviglia. "Stravedamento" è il termine dialettale utilizzato dai pescatori lagunari per descrivere l’unione di questi scenari: grazie a particolari condizioni meteorologiche – forte ventilazione e aria secca – si genera un fenomeno ottico in cui le Alpi e Venezia annullano le distanze, diventando una cosa sola.
Paul Flora, instancabile disegnatore, ha contribuito a mantenere viva questa connessione attraverso la sua incessante produzione di immagini, sospese tra memoria e invenzione. I legami affettivi con Glorenza, suo paese natale nel cuore delle Alpi Orientali, e con Innsbruck, città austriaca che lo ha accolto fin da giovane, entrano in dialogo con la fascinazione per l’atmosfera rarefatta e onirica tipica del paesaggio veneziano. Dal suo tratto sottile, quasi graffiato, affiorano dai bianchi della carta fitte trame d’ombra che scolpiscono figure grottesche, intente a muoversi su sfondi vibranti di sospensione, inquietudine e magia.
La lente macabra con cui Flora osserva il mondo è sempre mitigata da un immaginario ludico e stratificato, dove convivono ironia e metafora in infinite combinazioni. Il suo sguardo vivace si è spesso messo al servizio di giornali europei, tra cui il settimanale amburghese Die Zeit, per il quale ha lavorato come caricaturista, raccontando con tono spiritoso e dissacrante la scena politica contemporanea. Tuttavia, la sua poetica va oltre la mera caricatura o l’enfasi satirica: nasce da un’esigenza narrativa più intima, costruita a partire da un’osservazione attenta della realtà e nutrita da fantasia, incanto, cambi di prospettiva e giochi di possibilità, sempre lontani dalla banalità dello sguardo quotidiano.
Ein Alpenblick in die Lagune diventa così un racconto unico di visioni, dove si incontrano storie di montagne imponenti e labirinti lagunari, specchi d’acqua e scenari stravaganti popolati da creature folkloristiche, maschere e fantasmi. Figure che emergono dal buio e si accendono di malinconia e dolcezza timida, immerse nel silenzio e nello stupore di un sogno a occhi aperti – come nello stravedamento, o in una fiaba che narra l’assurda storia d’amore tra due luoghi che non si sfiorano mai e che, pur lontani, continuano a cercarsi.