Vincenzo Pagliuca - Bunker - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Circa 350 bunker furono edificati prima dello scoppio della seconda guerra mondiale lungo il confine con l’Austria, sul territorio conteso del Sud Tirolo. Un enorme sistema di fortificazioni dismesso dall'esercito nel 1993.
Vincenzo Pagliuca esplora il valore educativo di questo patrimonio che affonda le radici in un capitolo drammatico della storia d'Europa e altresì nelle metamorfosi potenziali nel futuro. Da quella organica che lascia alla natura il compito di nascondere la tragedia nell'oblio vegetale del tempo, a quella della volontà prometeica che piega anche i bunker a nuove funzioni, nuova vita, ad un fine sempre e del tutto umano. Alla conservazione che manifesta elementi architettonici e ne esalta la bellezza come atto eroico, fino ai bunker tali e quali, in cui non vi è sopravvento sulla storia, ma dura memoria, e dunque riflessione.
Steve Bisson

In anteprima per Foto Forum Bolzano, il fotografo presenta una selezione di 31 fotografie scattate in Alto Adige tra il 2018 e il 2021.

Contatti :

Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 15 Feb 2023 al 18 Mar 2023

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    A cura del Gruppo Museion Passage in collaborazione con l’Archivio Vallazza Museion, museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano, rende omaggio all’artista Adolf Vallazza, nato ad Ortisei, in occasione dei suoi 100 anni. La mostra a lui dedicata e allestita a Museion Passage è realizzata in collaborazione con l’Archivio Adolf Vallazza e raccoglie una selezione di disegni che vanno dagli anni ‘60 fino ad oggi, insieme a dieci grandi sculture lignee astratte presentate per la prima volta assieme nello stesso spazio museale. L’esposizione, costituita principalmente dalle sculture lignee più astratte realizzate dall’artista – totem, menhir e sculture di uccelli, alcune della collezione di Museion – offre anche l’opportunità di far conoscere al grande pubblico il lavoro grafico di Vallazza, dagli anni ’60 ad oggi. L’atto di disegnare da sempre accompagna e continua ancora oggi ad accompagnare la sua attività di scultore. I disegni e gli schizzi, presentati a parete e in una vetrina, presentano diversi formati e tecniche, ma tutti testimoniano la ricerca formale e le relazioni spaziali e simboliche delle sue produzioni. Per Adolf Vallazza la scultura ha un significato mutevole: è una composizione estetica, un trono o un totem mitico, oppure un oggetto di scena in una performance di danza. Una scultura è dunque una superficie stratificata, inscritta con accezioni e funzioni che vanno al di là di uno specifico periodo o significato – un modo per renderla atemporale e lasciare che il tempo stesso interagisca con essa, così come chi la osserva. Vallazza inizia la sua carriera come pittore, per poi spostarsi negli anni ’60 verso la scultura utilizzando il legno proveniente da antichi fienili della Val Gardena per trasformare l’effimero in eterno e dare vita così alle sue imponenti sculture. Per tutta la durata della mostra nello spazio dell’Infolounge di Museion è possibile, inoltre, vedere due documentari dedicati all’artista: il primo realizzato da Rai Südtirol in lingua tedesca e il secondo realizzato da Lucio Rosa, grande fotografo e documentarista recentemente scomparso, in lingua italiana.
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