Luoghicomuni: Membrana - Pubblicato da ale inside

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Informazioni evento

Alessandro Calabrese, Simone Mizzotti, Milo Montelli
I fotografi Alessandro Calabrese e Milo Montelli sono presenti
La membrana cellulare è un sottile rivestimento che delimita la cellula in tutti gli organismi viventi, la separa dall'ambiente esterno e ne regola gli scambi con questo.
Il collettivo Luoghicomuni sceglie di porre la propria attenzione su quella porzione di territorio dove giorno dopo giorno la città di Milano allunga i suoi tentacoli mentre la pianura lombarda viene lentamente divorata. Questo processo attiva un’equazione apparentemente inconsapevole che vede il centro cittadino come una cellula e i limiti, tangenziali alla periferia, come la sua membrana. L’intento originario del lavoro non è descrittivo, né narrativo, ma nasce dall’esigenza degli autori di intraprendere un approfondimento della fotografia come linguaggio, in questo caso mediante l’attraversamento flaneuristico di un confine immaginario, tanto frammentato e impreciso, quanto carico di tensioni visive e quesiti legati alla fotogenia contemporanea; l’accento è posto sull’atto, quindi sul gesto del fotografo, che come il chimico, cerca attraverso il microscopio frammenti di una realtà più grande al fine di renderla in qualche modo conoscibile empiricamente. Nel momento stesso in cui questo intento è dichiarato, si diventa inesorabilmente consapevoli del limite imposto dalla natura stessa dell’ uomo al conoscibile, orientando così la ricerca verso l’esperienza conoscitiva stessa, piuttosto che verso il risultato.
Luoghicomuni è un collettivo nato nel 2011, originariamente composto da 12 giovani fotografi italiani. Dopo un anno di sperimentazione che ha visto lo sviluppo di progetti tematici proposti sul web, il collettivo si concentra oggi sullo studio del linguaggio fotografico attraverso l’osservazione degli spazi. Luoghicomuni è attualmente composto da Alessandro Calabrese, Simone Mizzotti e Milo Montelli.

Contatti :

Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 11 Apr 2014 al 10 Mag 2014

Note sugli orari :

Di-Fr - mar-ven ore 15-19 Uhr; Sa-sab ore 10-12 Uhr

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 Foto Forum racconta il centenario di questo peculiare evento nella storia del territorio altoatesino con la mostra Sisto Sisti. Microcosmo Sinigo che aprirà il prossimo 10 settembre e durerà fino al 28 dello stesso mese. Il 24 settembre alle 18 si terrà inoltre, presso Palazzo Rottenbuch, un incontro di approfondimento con Andrea Di Michele, professore di Storia contemporanea alla Libera Università di Bolzano, e la proiezione del video d’artista Plant Plant di Katrin Hornek. Sisto Sisti (1906-1981), impiegato dello stabilimento e fotografo autodidatta, ci ha lasciato oltre 13 mila immagini, oggi conservate presso l’Archivio provinciale di Bolzano che è partner fondamentale dell’iniziativa. Il direttivo di Foto Forum, in collaborazione con Elisa Cappellari, ne ha selezionate oltre cinquecento per presentare al pubblico il “Microcosmo Sinigo”. Sisti, infatti, non ritrae solo la fabbrica, il lavoro, ma anche il borgo. Offre così un preziosissimo spaccato delle vite di migliaia di lavoratori e lavoratrici e delle loro famiglie. La Montecatini nacque nel 1924 alla foce del torrente che dà il nome al paese a sud di Merano, all’epoca un’area rurale e paludosa. L’ubicazione venne scelta per la disponibilità di grandi quantità di energia elettrica, offerte dalle vicine centrali idroelettriche, e per rispondere alla volontà politica di portare migliaia di italiane e italiani in Alto Adige, attuando la cosiddetta “bonifica umana”. L’impianto seguiva, inoltre, l’imperativo fascista di autarchia. La nazione doveva essere autosufficiente e, proprio per aumentare la produzione interna diminuendo le importazioni alimentari estere, negli anni Venti sì avviò la produzione intensiva di fertilizzanti chimici azotati. Erano proprio questi a essere prodotti a Sinigo. Il villaggio Montecatini, successivamente chiamato Borgo Vittoria, ospitava le famiglie dei dipendenti ed era anch’esso improntato all’autosufficienza. Al suo interno c’erano la scuola, l’ambulatorio medico, lo spaccio alimentare, le sale comuni, gli orti, il campo sportivo. Le attività extra lavorative erano poi pianificate dal Dopolavoro aziendale che organizzava gite, manifestazioni sportive, corsi, concerti, proiezioni, adunate. Le figlie Gianna e Silvana, in un’intervista realizzata nel 2002 dalla giornalista Elisabeth Baumgartner, raccontano così il padre: “Era una persona molto curiosa, sempre con la macchina fotografica al collo: al lavoro, a casa, fuori casa. Inoltre, realizzava i ritratti di amici, colleghi. Anche quelli dei contadini e delle contadine dei dintorni che in cambio gli davano frutta, verdura, uova, fiaschi di vino. Era socialista, mal tollerava le uniformi e portava sempre – anche in fabbrica – la camicia bianca, ma era amico di tutti perché aveva un grande senso di comunità”. Tra macchinari, componenti usurati, spazi industriali, vita privata e pubblica, Sisti propone lo spaccato della vita dell’epoca, in cui il fascismo è un apparizione marginale e la vita comunitaria è il centro di tutto. Alla mostra presso Foto Forum si affianca, il 24 settembre alle 18 presso Palazzo Rottenbuch, in via Armando Diaz 8 a Bolzano, l’incontro di approfondimento con Andrea Di Michele, professore di Storia contemporanea alla Libera Università di Bolzano. Di Michele si occupa di storia delle regioni di confine, di fascismo e di Italia repubblicana. La sua ultima pubblicazione è Terra italiana. Possedere il suolo per assicurare i confini 1915-1954, edito da Laterza. 
Durante la stessa serata verrà proiettato il video d’artista Plant Plant di Katrin Hornek, realizzato nel 2021 per ar/ge kunst e BAU, istituto per l’arte contemporanea e l’ecologia, a finalizzazione della ricerca durata un anno proprio sulla Montecatini di Sinigo.

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