All that Music - Linda Valori (I) - Pubblicato da parkhotellaurin

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Informazioni evento

R&B

"DAYS LIKE THIS"

Linda Valori può cantare qualsiasi genere con particolare stile e grazia. La sua voce è caratterizzata da una grande estensione e da un suono splendido, che, insieme, danno vita ad esecuzioni impeccabili e fluide.
Sebbene le sue performance abbiano toccato pop, lirica e jazz, i veri amori di Linda sono il blues e l’R&B puro – portavoce di quello stile classico, che, negli ultimi 70 anni, ha influenzato l’essenza di tutta la musica popolare.

Ed è proprio nel live che Linda Valori trova la sua espressione naturale, concedendo al pubblico emozioni da brivido con sfumature vocali che vanno dal soul al blues fino al jazz.

Ingresso libero, supplemento di € 10 sulla prima consumazione dalle ore 21.
Art director: Laura Weber

Contatti :

Date e orari evento :

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  • “La mia anima aspira al Signore, e in lacrime Lo cerco. Come posso non cercare te?” Arvo Pärt, che ricava la sua musica “dal silenzio e dal vuoto”, compone nel 1991 il brano per orchestra d’archi “Silouan’s Song”, ispirandosi al breve testo di una preghiera del mistico russo-ortodosso Silouan (1866–1938) dello Stato Monastico Autonomo del Monte Athos, in Grecia. Tra le righe musicate del testo, Pärt infila “battute vuote” di silenzio, unendo in tal modo la trasparenza armonica e melodica alla contemplazione spirituale. Nel 1867, Henrik Ibsen scrive a Ischia e Sorrento il suo poema drammatico “Peer Gynt”: il protagonista è un vagabondo, un gradasso per cui tutto è fantasia, nulla realtà. Le musiche di scena di Edvard Grieg per il “meno musicale di tutti i temi pensabili e immaginabili” trasformano una materia così poco malleabile in un brano popolare che riscuote un successo straordinario. Nel 1888 e 1891, Grieg estrae dai 26 pezzi che compongono il lavoro due suite per orchestra, che diventeranno ben presto successi mondiali. “Il mattino” – di gran lunga il più noto dei brani dell’opera di Grieg – si trova nella prima suite, sebbene sul palcoscenico introduca in realtà il quarto atto. È seguito, secondo una drammaturgia esclusivamente musicale, da “La morte di Aase”, “La danza di Anitra” e “Nell’antro del re della montagna”. La seconda suite inizia con il “Il ratto della sposa” e termina, dopo “Il ritorno a casa di Peer Gynt”, con la “Canzone di Solveig”. La composizione come un puzzle: “La disposizione dei temi, un’occupazione importante e misteriosa. Come se il Padre eterno avesse fatto cadere le tessere di un mosaico dal pavimento del Cielo e mi avesse chiesto di ricostruirlo con la massima precisione”, constata Jean Sibelius, la cui quinta sinfonia è un cantiere infinito. Mettersi ad assemblare le piastrine di un mosaico nel bel mezzo della Prima guerra mondiale è tutt’altro che facile: nel 1915 scrive una prima versione, nel 1916 una seconda che non pubblica nemmeno, e solo nel 1919 nasce l’ultima versione della sinfonia – ridotta da quattro a tre movimenti – che nel finale termina in modo spettacolare con sei esplosioni di suono. Il 22 aprile 1919, il compositore scrive soddisfatto: “Sinfonia n. 5 – mirabile, o dovrei dire horrible dictu. Finita, nella sua versione definitiva. È stata una lotta con Dio.”
  • Ingresso libero Un incontro musicale internazionale in cui si esibieranno la slovena Mandolinistica Capodistriana di Koper/Capodistria, diretta da Sergio Zigiotti, e dell'Orchestra Mandolinistica "Euterpe" di Bolzano diretta da Ugo Orrigo. MANDOLINISTICA CAPODISTRIANA La costituzione del nucleo originario del gruppo mandolinistico risale ai primi anni di attività del Circolo Italiano di Cultura Popolare Antonio Gramsci di Capodistria. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta, nell'ambito del Circolo Italiano di Cultura venne costituito un gruppo mandolinistico, composto da una dozzina di strumentisti diretti dal maestro Antonio Pesaro, il quale si esibì con successo in svariate manifestazioni artistico-culturali. A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, il nuovo direttore Matteo Scocir (1906-1983) intraprese un percorso di ristrutturazione dell’organico e di ringiovanimento della mandolinistica attraverso l’inclusione di giovani alunni della scuola italiana e di studenti del ginnasio-liceo, tra quanti ancora rimasti dopo l'esodo che coinvolse gran parte della popolazione italiana autoctona. Il nuovo ensemble mandolinistico operò inizialmente sotto il nome di Orchestra giovanile Euterpe, per assumere in seguito il denominativo di Orchestra a plettro capodistriana, mentre si conservò negli anni per antonomasia il più popolare appellativo di Mandolinistica capodistriana. Alla scomparsa del maestro Matteo Scocir, avvenuta nel 1983, l’orchestra cessò l’attività per riprenderla soltanto dopo un trentennio, con la costituzione della rinnovata Mandolinistica Capodistriana, nella quale confluirono diversi elementi formatisi sotto la guida del maestro Scocir e già attivi nel precedente organico, a cui si sono aggiunti nel tempo nuovi membri. Il nuovo progetto musicale prese il via sotto la guida di Marino Orlando (1949-2018), promotore di tale iniziativa nell'ambito della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria. Oltre a seguire il perfezionamento musicale dei singoli strumentisti, lo stesso Orlando ha raccolto e adattato un nutrito repertorio, derivante in gran parte dal lascito del maestro Scocir, rinverdito con l’introduzione di nuovi brani più vicini alla sensibilità moderna del pubblico. Nel corso degli anni è stata rilanciata l'attività della mandolinistica mediante numerosi concerti, trasmissioni radiotelevisive e partecipazioni a rassegne musicali, nonché collaborazioni stabilite con altre orchestre in patria e all’estero. Dopo l'avvicendamento alla direzione dell’orchestra dovuto alla prematura scomparsa del dirigente Marino Orlando, la direzione musicale e artistica è stata assunta nel 2019 da Sergio Zigiotti, valente solista e camerista con diversi gruppi musicali italiani e direttore dell’Orchestra a plettro Caput Gauri, che si occupa della valorizzazione del repertorio originale per mandolino. In occasione del primo decennio di attività (2012-2022) la Mandolinistica capodistriana ha pubblicato il primo album, che comprende brani del suo repertorio tradizionale. Nell’ultimo lustro di attività, il repertorio dell’orchestra Mandolinistica Capodistriana si è sulteriormente sviluppato sull’indelebile impronta lasciata dai precedenti maestri. La già abbondante dotazione di brani, perlopiù trascrizioni realizzate dagli stessi maestri o ricavato dalle riviste storiche del settore, selezionati tra le più note composizioni di tradizione popolare, operistica e sinfonica, colonne sonore, folklore andaluso e sudamericano, si è ulteriormente arricchita di composizioni originali, cioè di partiture pensate e composte per ensemble di strumenti a pizzico. Questo tipo di brani hanno un’efficacia musicale che gli arrangiamenti da altri repertori difficilmente riescono a conseguire. Anche le nuove trascrizioni sono state realizzate con grande rigore, basandosi sulle caratteristiche idiomatiche degli strumenti in organico. L’ampio repertorio consente di proporre diverse tipologie di programmi musicali, che riescono ad adattarsi con grande versatilità a diverse situazioni ed esigenze. L’inserimento di nuovi orchestrali ha migliorato lo spessore sonoro, raggiungendo, durante le numerose esibizioni concertistiche, un ragguardevole impatto acustico.
  • Sir András Schiff torna ad Appiano! È uno dei più grandi della sua classe e questa volta si esibirà al Castello di Freudenstein su un fortepiano dell'epoca di Schubert insieme al tenore di fama internazionale Julian Prégardien. Opere di: Franz Schubert (Die schöne Müllerin)

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