Concerto Jazz - Dal flamenco al gypsy - Pubblicato da ale inside

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con Manuel Randi (chitarra) e Matteo Facchin (fisarmonica)

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  • Max Gaier, Robert Slivovsky: vocals Miki Liebermann: guitar Hanibal Scheutz: bass Clemens Wenger: electric piano, accordion Il loro stile è spesso descritto come soul viennese. Con ben 6 Austrian Amadeus Music Awards nella categoria Jazz/World/Blues e circa 1.000 concerti tra Austria, Germania e Svizzera, ora arrivano per la prima volta – che onore! – in Alto Adige, ospiti al Carambolage! Il loro settimo album BURN ON! sostituisce la malattia sociale Burn Out: La nostra società è sotto stress continuo, ma il motto sembra essere “continuare fino allo sfinimento”. Pause? Nessuna in programma. Con BURN ON!, però, i 5/8erl in Ehr’n ribaltano la situazione, offrendo una terapia sonora e canzoni dedicate al meraviglioso dolce far niente. Il loro soul viennese diventa un antidoto contro l’opprimente quotidianità dei nostri tempi. In oltre 18 anni, hanno perfezionato un groove rilassato e originale, suonando una musica dalle mille influenze che attraversa Danubio, Nilo, Rio delle Amazzoni e Mississippi. A tratti la chitarra pizzicata richiama la musica viennese tradizionale, per poi trasformarsi in un suono ovattato e legnoso come quello di una kalimba africana. Calypso, rocksteady, ballate jazz, bossa nova: tutto suona come 5/8erl in Ehr’n da Vienna, con il soul come costante distintiva. “Come se Stevie Wonder si fosse fumato una torta Sacher!” Qui non c’è nulla di preconfezionato o sintetico: i 5/8erl in Ehr’n fanno musica e cantano con una gioia che conquista. BURN ON!
  • Nella serata che vedrà ospiti i due giovanissimi artisti Jana Pernthaler e Raphael Repetto (pianoforte e violoncello), avremo l’occasione di ascoltare alcune delle pagine che hanno segnato maggiormente la storia della musica da camera. Stiamo parlando di autori come Beethoven e Brahms, con la Sonata op. 102 no. 1 e la Sonata op. 38. Questi capolavori della musica del 700/800 rappresentano a pieno la naturale evoluzione di una forma strumentale che ha preso pienamente corpo con Beethoven ed ha raggiunto la completa maturazione con Brahms. Il tutto è reso ancora più interessante dall’interpretazione fresca ed emozionante di questi due giovani musicisti.
  • Ingresso libero Un incontro musicale internazionale in cui si esibieranno la slovena Mandolinistica Capodistriana di Koper/Capodistria, diretta da Sergio Zigiotti, e dell'Orchestra Mandolinistica "Euterpe" di Bolzano diretta da Ugo Orrigo. MANDOLINISTICA CAPODISTRIANA La costituzione del nucleo originario del gruppo mandolinistico risale ai primi anni di attività del Circolo Italiano di Cultura Popolare Antonio Gramsci di Capodistria. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta, nell'ambito del Circolo Italiano di Cultura venne costituito un gruppo mandolinistico, composto da una dozzina di strumentisti diretti dal maestro Antonio Pesaro, il quale si esibì con successo in svariate manifestazioni artistico-culturali. A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, il nuovo direttore Matteo Scocir (1906-1983) intraprese un percorso di ristrutturazione dell’organico e di ringiovanimento della mandolinistica attraverso l’inclusione di giovani alunni della scuola italiana e di studenti del ginnasio-liceo, tra quanti ancora rimasti dopo l'esodo che coinvolse gran parte della popolazione italiana autoctona. Il nuovo ensemble mandolinistico operò inizialmente sotto il nome di Orchestra giovanile Euterpe, per assumere in seguito il denominativo di Orchestra a plettro capodistriana, mentre si conservò negli anni per antonomasia il più popolare appellativo di Mandolinistica capodistriana. Alla scomparsa del maestro Matteo Scocir, avvenuta nel 1983, l’orchestra cessò l’attività per riprenderla soltanto dopo un trentennio, con la costituzione della rinnovata Mandolinistica Capodistriana, nella quale confluirono diversi elementi formatisi sotto la guida del maestro Scocir e già attivi nel precedente organico, a cui si sono aggiunti nel tempo nuovi membri. Il nuovo progetto musicale prese il via sotto la guida di Marino Orlando (1949-2018), promotore di tale iniziativa nell'ambito della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria. Oltre a seguire il perfezionamento musicale dei singoli strumentisti, lo stesso Orlando ha raccolto e adattato un nutrito repertorio, derivante in gran parte dal lascito del maestro Scocir, rinverdito con l’introduzione di nuovi brani più vicini alla sensibilità moderna del pubblico. Nel corso degli anni è stata rilanciata l'attività della mandolinistica mediante numerosi concerti, trasmissioni radiotelevisive e partecipazioni a rassegne musicali, nonché collaborazioni stabilite con altre orchestre in patria e all’estero. Dopo l'avvicendamento alla direzione dell’orchestra dovuto alla prematura scomparsa del dirigente Marino Orlando, la direzione musicale e artistica è stata assunta nel 2019 da Sergio Zigiotti, valente solista e camerista con diversi gruppi musicali italiani e direttore dell’Orchestra a plettro Caput Gauri, che si occupa della valorizzazione del repertorio originale per mandolino. In occasione del primo decennio di attività (2012-2022) la Mandolinistica capodistriana ha pubblicato il primo album, che comprende brani del suo repertorio tradizionale. Nell’ultimo lustro di attività, il repertorio dell’orchestra Mandolinistica Capodistriana si è sulteriormente sviluppato sull’indelebile impronta lasciata dai precedenti maestri. La già abbondante dotazione di brani, perlopiù trascrizioni realizzate dagli stessi maestri o ricavato dalle riviste storiche del settore, selezionati tra le più note composizioni di tradizione popolare, operistica e sinfonica, colonne sonore, folklore andaluso e sudamericano, si è ulteriormente arricchita di composizioni originali, cioè di partiture pensate e composte per ensemble di strumenti a pizzico. Questo tipo di brani hanno un’efficacia musicale che gli arrangiamenti da altri repertori difficilmente riescono a conseguire. Anche le nuove trascrizioni sono state realizzate con grande rigore, basandosi sulle caratteristiche idiomatiche degli strumenti in organico. L’ampio repertorio consente di proporre diverse tipologie di programmi musicali, che riescono ad adattarsi con grande versatilità a diverse situazioni ed esigenze. L’inserimento di nuovi orchestrali ha migliorato lo spessore sonoro, raggiungendo, durante le numerose esibizioni concertistiche, un ragguardevole impatto acustico.

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