Corpus meum
Die Begegnung mit meinem Körper, mit mir selbst ist erschreckend, schrecklich, unglaublich, dieser mein Körper. Immer ist er in meine Skulpturen eingeflossen, doch immer irgendwie getarnt, nie so bloßgestellt, so nüchtern wie jetzt.
Im Stadtmuseum Klausen bin ich beim Besichtigen des Loretoschatzes auf diese Aussage gestoßen: „Hoc est enim Corpus Meum.“
„Corpus meum“ nenne ich die Ausstellung. Hier werden Arbeiten, die in der Auseinandersetzung mit meinem Körper vor dreiunddreißig Jahren entstanden sind, und die Arbeiten der letzten drei Jahre, Zeichnungen, Gipsskulpturen und Bronzegüsse, alle auf meinen Körper bezogen.
Mit Leere beginnt die Arbeit – Luft … Eisen mit Eisen verbinden, Gips hinzufügen, abreiben und weiter hinzufügen … vom Herzschlag bis zur Oberfläche, die die äußerste Grenze erahnen lässt, … Haut spiegelt die Seele wider.
Lois Anvidalfarei
Biografie
Lois Anvidalfarei wurde 1962 in Abtei geboren. Ab 1983 studierte er an der Akademie der bildenden Künste in Wien. Nach dem Studium Abschluss kehrte Lois Anvidalfarei 1989 in seine Heimat zurück, wo er als freischaffender Bildhauer arbeitet. Zu seinen Werken zählen neben figuralen Plastiken und Zeichnungen eine Reihe gestalterischer Arbeiten in Sakralbauten.
Un aspetto importante delle opere di Xaver Gschnitzer è l’interazione tra materia, forma, espressione e le loro variazioni. Gli artefatti vengono modellati, frammentati, parzialmente ricostruiti e ricombinati. A tal fine, l’artista utilizza i cosiddetti materiali “poveri”, come carta, gesso, polistirolo e prodotti di scarto, superando i limiti della materia e dell’immaginazione attraverso un approccio sperimentale. Il tutto viene fuso e tenuto insieme dal colore. Gschnitzer reagisce anche in modo affettivo alle fasi intermedie delle opere in divenire. Questo processo gli richiede un confronto sensoriale ed emotivo sempre nuovo: una percezione in cui anche lo spettatore può lasciarsi coinvolgere.
Xaver Gschnitzer, nato nel 1987 a Vipiteno, ha studiato arte transmediale con Brigitte Kowanz presso l’Università delle Arti Applicate di Vienna. Attualmente vive e lavora a Colle Isarco.
La mostra temporanea „Gli Hutteriti una ricerca a Chiusa” viene affiancata dalla mostra collettiva degli artisti del gruppo UNIKA dal titolo in lingua ladina “PESC” che significa PACE, valore che lega entrambe le mostre presentate al Museo Civico di Chiusa. Tutte e due fanno parte delle iniziative per l’anno dei musei dell’Euregio 2025 “guardare oltre” che prende spunto dalla commemorazione della guerra dei contadini del 1525 per affrontare temi attuali.
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