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Informazioni evento
Nel suo presepe liturgico l'artista Martin Rainer (1923-2012) racconta storie bibliche, raggruppando innumerevoli statuine di terracotta in scene dettagliate.
Sette artiste e artisti altoatesini abiteranno con le loro opere d’arte una parte dell’Abbazia di Novacella - la sala „Molino", situata sopra l’osteria -, riprendendo così una lunga tradizione che vede il monastero come luogo di creazione e mecenatismo d’arte. Le artiste e gli artisti creeranno opere nuove, concepite e realizzate specificamente per lo spazio espositivo. L’intento della mostra è quello di analizzare il concetto dell’atelier da un punto di vista formale e concettuale.
Con
Theresa Bader
Ingrid Hora
insalata mista studio
Arianna Moroder
Barbara Tavella
Tobias Tavella
Paul Thuile
Sono il colore e la luce, che interagiscono con il corpo umano, a giocare un ruolo centrale nei dipinti di Helmut Prinoth. In quelli più recenti, forme e fisicità si dissolvono in macchie cromatiche talvolta audaci, dominate in gran parte dai colori primari. Questa “parete colorata” esprime una certa ambiguità che oscilla tra la permeabilità, l’apertura e l’impenetrabilità.
Una percezione spontanea caratterizza tutti gli elementi all’interno dell’opera. Le persone raffigurate (anche in coppia) sono collocate esse stesse in un immaginario “spazio di colore e luce”, dove comunicano attraverso sguardi e gesti. Le differenze dimensionali suggeriscono una certa distanza spazio-temporale, che rende tangibile il “percorso umano”. [Testo: Richard Firler]
Helmut Prinoth (*1960, Ortisei), formatosi come scultore e restauratore d’arte, si è sempre dedicato al disegno, alla modellazione e, negli ultimi anni, alla pittura.
Lo scorso autunno, nell'ambito di un concorso, numerose artiste dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino hanno partecipato alla seconda edizione del progetto fortezzaDONNA. Tra le proposte pervenute, una giuria ha selezionato le idee progettuali di otto artiste e cinque collettivi sul tema dell'identità. Le loro opere sono molto diverse: spaziano da installazioni, dipinti di grande formato, sculture, incisioni, fotografie, installazioni sonore con canti e musica, danza e videoarte.
In febbraio e marzo, il forte diventerà quindi uno spazio di lavoro e di ispirazione, in cui le donne useranno la loro arte per rompere la sua mascolinità inscritta, occupare gli spazi e creare posizioni artistiche che affrontano sfaccettature molto diverse dell'identità. Ciò che creeranno in questo processo sarà esposto in una mostra curata dalla collaboratrice del forte, Esther Erlacher, che si aprirà il 6 aprile alle ore 11 e potrà essere visitata fino al 16 giugno.
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