ORCHESTRA HAYDN | Arvo Volmer - Pubblicato da FondazioneHaydnStiftung

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Informazioni evento

Arvo Volmer - direzione, Jean-Efflam Bavouzet - pianoforte

Ludwig Van Beethoven
Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore, op.37
Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 55 "Eroica"

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  • “Nel 1949, a 26 anni, ho imparato ad appuntarmi a orecchio canzoni popolari all’Istituto per il folclore di Bucarest. Molte melodie mi sono rimaste impresse nella memoria: così è nato nel 1951 il ‘Concerto rumeno’”, racconta György Ligeti. L’esecuzione pubblica del brano, che riprende il suono “strambo” delle orchestrine di paese, viene ben presto vietato: “nella dittatura staliniana perfino il folclore era consentito solo in forma politicamente corretta”. La prima esecuzione di “Púrpura” per viola e orchestra di Filippo Del Corno – un’opera commissionata congiuntamente dalla Fondazione Haydn e dall’Orchestra I Pomeriggi Musicali – è seguita da un avvenimento rivoluzionario della storia della musica europea: “Dall’Inghilterra”. Nel giugno 1941, il Servizio tedesco della BBC sostituisce la sua sigla con una sequenza iniziale della quinta sinfonia di Beethoven. I valori delle note del leggendario motivo del “destino che bussa alla porta” – tre brevi, una lunga – indicano nell’alfabeto Morse la lettera “V” di “Victory”, vittoria. Questa sequenza compone il nucleo del brano per orchestra che inizia drammaticamente in Do minore e termina – trionfante – in Do maggiore. In Francia la “Quinta” viene definita anche “Chant de victoire” – in una lettura forse molto vicina a quella del compositore, che non aveva in mente un destino cupo ma piuttosto un inno alla Rivoluzione francese con solenne giuramento alla Repubblica.
  • Direzione D'Orchestra Hossein Pishkar Orchestra Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Programma Carl Maria von Weber: Ouverture zu «Oberon» J 306 John Adams: Shaker Loops Pëtr Il'ič Čajkovskij: Sinfonia n. 1 in sol minore, op. 13 "Sogni d'inverno" L’opera di Carl Maria von Weber “Oberon, or The Elf King’s Oath” viene eseguita per la prima volta il 12 aprile 1826 – solo due mesi prima della morte del compositore – alla Royal Opera House Covent Garden. Nell’Ouverture, ultimata tre giorni prima della prima, si concentrano i temi principali di un avventuroso viaggio esotico che dalla Francia porta a Bagdad passando per Tunisi. “Shaker Loops ricorre agli aspetti per me tra i più affascinanti del linguaggio minimalista: una pulsazione sicura e leggera, ampie armonie e timbri nonché architetture musicali che si formano lentamente”, così John Adams commenta il suo lavoro più popolare, composto – dopo un primo tentativo fallito – nel 1978 come sestetto e arrangiato nel 1983 per orchestra d’archi. Il concetto del loop deriva dall’epoca del nastro magnetico, quando si incollavano tra loro clip musicali come pezzetti di carta. La parola “shake” si riferisce a una tecnica violinistica e alla rituale danza agitata degli “shaker” – una setta religiosa presente un tempo anche nel New Hampshire, stato d’origine del compositore. “Sono inutile, sono una nullità”, si lamenta Tchaikovsky tormentato dai dubbi interiori mentre lavora alla sua prima sinfonia, che definirà un “peccato di gioventù”. L’opera dalle cupe atmosfere invernali completata nel 1866 naturalmente non è “un trascorso da dimenticare”, bensì una testimonianza del suo talento.
  • “Un’orchestra da camera suona una melodia. Piuttosto, descrive una melodia: ma solo come un’ombra può descrivere un oggetto e un’eco può descrivere un suono. L'idea è che la melodia stessa non sia esplicitamente presente, ma piuttosto suggerita, frammentata, o riflessa attraverso variazioni, ritorni e digressioni, con un centro mobile e forse inafferrabile” – così Luciano Berio descrive “Requies” del 1984, dedicato alla moglie deceduta un anno prima, la cantante e compositrice Cathy Berberian. Finalmente libero: nel 1790 muore il datore di lavoro di Haydn, il Principe Nicola I Esterházy. Quando il figlio lo esonera dall’incarico, Haydn, ormai libero professionista, concorda insieme a Johann Peter Salomon l’esecuzione di sei nuove sinfonie per i concerti che l’impresario offre in abbonamento a Londra. La Sinfonia n. 93 nasce nella primavera del 1791 e viene eseguita per la prima volta con grande successo nel febbraio 1792 all’inaugurazione dei “Salomon Concerts”. La serie di concerti termina tre mesi più tardi con la Sinfonia n. 97 di Haydn. Nel Fin de Siècle dell’Europa centrale, il mondo è ancora in ordine: l’austriaco Franz Schreker idea il suo “Intermezzo” attorno al 1900, all'età di 22 anni, partecipando a un concorso di composizione per un “piccolo brano orchestrale caratteristico per strumenti ad arco” e si aggiudica il primo premio – grazie alla conduzione delle parti e all’“armonia ad essa legata”.

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