Bolzano Festival Bozen: European Union Youth Orchestra - Pubblicato da ale inside

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Informazioni evento

KRZYSZTOF URBA?SKI Direttore
ALEXANDER ROMANOVSKY Pianoforte
Introduzione al concerto con Giacomo Fornari alle ore 19.00
Maurice Ravel (1875-1937)
Bolèro
Sergej Prokofiev (1891-1953)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in sol minore op. 16
Modest Musorgskij (1839-1881)
Quadri di una esposizione (Orch. Maurice Ravel)
Nel 2001, a soli 17 anni, Alexander Romanovsky si aggiudicò il Primo Premio al Concorso Busoni: una vittoria che lo avviò a una carriera internazionale di prestigio. Quest’anno a Bolzano il pianista ucraino si cimenterà nell’esecuzione di uno dei concerti più impegnativi di Sergej Prokofiev e accompagnerà poi la European Union Youth Orchestra in una tournée che farà tappa in diverse capitali europee.

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  • “La mia anima aspira al Signore, e in lacrime Lo cerco. Come posso non cercare te?” Arvo Pärt, che ricava la sua musica “dal silenzio e dal vuoto”, compone nel 1991 il brano per orchestra d’archi “Silouan’s Song”, ispirandosi al breve testo di una preghiera del mistico russo-ortodosso Silouan (1866–1938) dello Stato Monastico Autonomo del Monte Athos, in Grecia. Tra le righe musicate del testo, Pärt infila “battute vuote” di silenzio, unendo in tal modo la trasparenza armonica e melodica alla contemplazione spirituale. Nel 1867, Henrik Ibsen scrive a Ischia e Sorrento il suo poema drammatico “Peer Gynt”: il protagonista è un vagabondo, un gradasso per cui tutto è fantasia, nulla realtà. Le musiche di scena di Edvard Grieg per il “meno musicale di tutti i temi pensabili e immaginabili” trasformano una materia così poco malleabile in un brano popolare che riscuote un successo straordinario. Nel 1888 e 1891, Grieg estrae dai 26 pezzi che compongono il lavoro due suite per orchestra, che diventeranno ben presto successi mondiali. “Il mattino” – di gran lunga il più noto dei brani dell’opera di Grieg – si trova nella prima suite, sebbene sul palcoscenico introduca in realtà il quarto atto. È seguito, secondo una drammaturgia esclusivamente musicale, da “La morte di Aase”, “La danza di Anitra” e “Nell’antro del re della montagna”. La seconda suite inizia con il “Il ratto della sposa” e termina, dopo “Il ritorno a casa di Peer Gynt”, con la “Canzone di Solveig”. La composizione come un puzzle: “La disposizione dei temi, un’occupazione importante e misteriosa. Come se il Padre eterno avesse fatto cadere le tessere di un mosaico dal pavimento del Cielo e mi avesse chiesto di ricostruirlo con la massima precisione”, constata Jean Sibelius, la cui quinta sinfonia è un cantiere infinito. Mettersi ad assemblare le piastrine di un mosaico nel bel mezzo della Prima guerra mondiale è tutt’altro che facile: nel 1915 scrive una prima versione, nel 1916 una seconda che non pubblica nemmeno, e solo nel 1919 nasce l’ultima versione della sinfonia – ridotta da quattro a tre movimenti – che nel finale termina in modo spettacolare con sei esplosioni di suono. Il 22 aprile 1919, il compositore scrive soddisfatto: “Sinfonia n. 5 – mirabile, o dovrei dire horrible dictu. Finita, nella sua versione definitiva. È stata una lotta con Dio.”
  • Con la Sinfonia in fa maggiore, Johannes Brahms si emancipa definitivamente dal “gigante” Beethoven. In occasione della prima esecuzione a Vienna, non mancano da parte dei seguaci di Wagner fischi di protesta contro questa “musica assoluta”, costruita con una precisione minuziosa e la densità della musica da camera. L’opera scritta nell'estate del 1883 raccoglierà comunque il successo del pubblico. Clara Schumann ha la sensazione di sentire nei primi due movimenti un “misterioso incanto della vita nel bosco”, e perfino Eduard Hanslich, il più aspro critico del tempo – che aveva contrapposto il presunto “tradizionalista” Brahms alla “scuola neotedesca” attorno a Wagner e Liszt in una disputa musicale consumatasi in pubblico – sottolinea la trasparenza di questa musica. Anche Antonìn Dvořák ne è entusiasta. “Dico, e non esagero, che quest’opera supera le sue due prime sinfonie; magari non per grandezza e concentrazione, ma di sicuro per bellezza! Crea un’atmosfera che non si trova spesso in Brahms! Che melodie splendide vi si trovano! È tutto amore, e ti si scalda il cuore”, scrive al suo editore Fritz Simrock. Nel gennaio 1893, Dvořák inizia ad abbozzare a New York la sua sinfonia “Dal nuovo mondo”. “Chi ha ‘fiuto’ non può non riconoscervi l’influsso delle Americhe”, constaterà più tardi. Ma cosa c’è qui di “americano”? I “negro-spirituals”, che il suo allievo di composizione Harry Thacker Burleigh gli canta, hanno influenzato la composizione tanto quanto il Wild West Show di Buffalo Bill, a cui Dvořák assiste, o l’adattamento in chiave poetica del mito indiano di “Hiawatha” da parte di Henry Longfellow. Eppure, nella musica ci sono molti elementi europei quali la vicinanza alle danze popolari boeme o il lavoro motivico-tematico. Come che sia: la Nona Sinfonia viene eseguita per la prima volta nel dicembre 1893 alla Carnegie Hall di New York sotto la direzione di Anton Seidl, amico di Dvořák. Il pubblico celebra l’opera come prototipo di una nuova musica “americana”.
  • Michael Hinteregger: voice, guitar, bass Manuel Hinteregger: styrian accordion, voice Marcel Gritsch: bass, e-guitar Martin Malfertheiner: drums, voice Da ormai cinque anni, i Jimi Henndreck fanno parlare di sé con la loro ”Stubnmusig” progressiva e psichedelica. Nel 2025 tornano con un nuovo programma, "nimma hoagl". L'album uscirà a maggio e ad aprile ci sarà un’anteprima esclusiva: alcuni pezzi inediti debutteranno dal vivo alla Carambolage. I ragazzi ci porteranno in un viaggio tra storie assurde, raccontate da prospettive ancora più folli – sempre con quell'ironia che li contraddistingue. Incontreremo, ad esempio, il visionario imprenditore tech Egon Marsk, che sogna di aprire un hotel nello spazio. Oppure sentiremo Ötzi, che dopo 5.000 anni di ibernazione ci dirà la sua – e non è detto che gli ultimi sviluppi lo abbiano entusiasmato. Sembra una follia? Lo è. Ed è proprio questo il bello di Jimi Henndreck. Quindi: vieni, ascolta, lasciati trasportare e preparati a un’esperienza fuori dal comune!

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