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Informazioni evento
Nel 2012 i fotografi Martin Geier e Damian Pertoll hanno seguito i festival LanaLive e Lana meets Jazz. Hanno ripreso i grandi del jazz ed assieme a LanaLive hanno percorso il fiume Valsura fino alla confluenza con l‘Adige.
A cura di: Lucrezia Cippitelli, Simone Frangi
Aerolectics è la prima mostra personale di Belinda Kazeem-Kamiński in Italia e propone nuove opere realizzate appositamente. Ispirata alle storie di Gambra*, Schiama* e Asue* - portate forzatamente a Brunico nel 1855 dal sacerdote Niccolò Olivieri, la mostra invita a riflettere su un capitolo poco considerato della storia, compresa quella altoatesina: il ruolo del sistema missionario comboniano nel trasferimento forzato di oltre 800 bambini e bambine africani in Europa, guardando ai paesi di lingua tedesca.
La riflessione artistica si concentra sul modo in cui la violenza si manifesta negli strati geologici depositandosi attraverso l’interazione di elementi – roccia, fuoco, acqua ed aria – ma anche sulle possibilità di guarigione attraverso un lavoro di scavo generazionale.
La pratica di Kazeem-Kamiński è caratterizzata da un approccio autoetnografico e da un’oscillazione tra ricerca artistica e produzione critica di testi e immagini. Influenzata da pensatrici, autrici e produttrici di immagini femministe e nere, ha sviluppato una pratica artistica che utilizza il video, la fotografia, la performance e il testo per dedicarsi alle storie polifoniche della diaspora africana, soprattutto nelle aree di lingua tedesca. I suoi lavori si muovono tra documentazione e finzione e mettono in discussione la presenza e la visibilità di persone nere nella storiografia, nel paesaggio fisico e nello spazio pubblico d’Europa.
La mostra è parte del programma triennale The Invention of Europe, a cura di Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi.
L’artista Laurenz Stockner presenta nuovi recipienti realizzati in rame e acciaio. HYLE deriva dal greco e inizialmente indica il legno in sé, ma nella sua estensione filosofica significa sostanza, materialità. Proprio dall’osservazione della materialità, l’approccio artistico crea nuovi livelli di interpretazione, soprattutto perché il carattere utilitaristico non viene posto in primo piano. I recipienti fanno parte dell’equipaggiamento di base delle culture rurali. La loro forma arcaica e senza tempo si combina con la lunga tradizione dell’utilizzo del suolo.
Il fabbro, orafo e artista del metallo ha sviluppato una particolare affinità con il rame, il cui materiale di base proviene dalla miniera di Predoi. La forma estetizzata dei recipienti dalle forme artistiche si basa su una tradizione secolare, se non millenaria.
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