Dan Kinzelman’s Ghost (USA/I) - Pubblicato da ale inside

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Informazioni evento

Dan Kinzelman, Mirco Rubegni, Manuele Morbidini, Rossano Emili: various instruments
Quartetto di fiati e percussioni che si sottrae ai generi, Dan Kinzelman’s Ghost mischia con irriverenza musica da camera, musica contemporanea, free jazz, ritmi africani e minimalismo orchestrale con elementi tratti da musiche etniche di tutto il mondo e dalla tradizione bandistica. Il risultato è una rete complessa e stratificata in cui il contrasto e la decontestualizzazione rivelano aspetti sorprendenti in mondi musicali che si ritenevano sinora familiari. I tratti salienti e determinanti di questo progetto si trovano forse nella ricerca estrema di elementi opposti: un’attenzione ossessiva al dettaglio abbinato a una propensione all’abbandono nell’inaspettato, un’elevazione del connubio suono-silenzio, fino a farli diventare elementi autonomi musicali, e una straordinaria estensione dinamica. Tutti elementi forti che caratterizzano anche l’ultimo lavoro del quartetto, “Stonebreaker”. “L'ultima cosa che contraddistingue questo progetto è il fatto che cerchiamo di suonare in situazioni dove possiamo avere il pubblico intorno. Spostando il pubblico sul palco e intorno al gruppo, si confondono i ruoli. Non più protetti dalla barriera fra palco e platea, sia i musicisti che gli spettatori si sentono più partecipi, tutti perdono qualche sicurezza e si interrompe la formalità e l'abitudine della serata solita al teatro. Io credo che questo permette anche un ascolto (anche da parte dei musicisti) di tipo diverso, più aperto alle sfumature e più attento all’evento nel suo insieme.  L'attenzione in un certo modo viene focalizzata al centro, al gruppo, ma vedi lo spettatore che guarda dall'altra parte, che forse sta guardando anche te. Ti senti osservatore e osservato allo stesso tempo... una specie di panopticon dove tutti osservano e ascoltano tutti, con un'attenzione che raramente si può avere in un contesto più normale.” (Dan Kinzelman).
Per noi che siamo andati a scovarli, uno dei concerti davvero più belli in circolazione. 

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