Identità - Pubblicato da ale inside

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Informazioni evento

di e con Marco Baliani & Maria Maglietta - Spettacolo all'interno della Rassegna Arte della Diversità 2014-15
La parola “identità” ci viene incontro in ogni momento della nostra vita sociale, oggi, più ancora di quanto non accadesse anni fa. È come una parola puntaspilli dove vanno a infilarsi e a convergere una pluralità di temi, di sostanze, ma anche di racconti. Nei secoli ma anche in tempi a noi prossimi, esaltando la parola “identità” abbiamo visto compiersi massacri, negandola abbiamo visto compiersi stermini. Identità religiosa, identità etnica, identità sessuale, identità nazionale, identità genetica, identità biologica, l’elenco potrebbe continuare a lungo.
Lo spettacolo tenta di toccare qualcuno di questi “territori”, come può fare il teatro, mettendo in scena conflitti, facendo domande, senza dare soluzioni univoche, riflettendo su come la parola “identità” si presti ad essere relativizzata e modificata a seconda dei contesti.
A fare da filo conduttore dello spettacolo è un uomo che percorre la strada di una città, per andare a denunciare lo smarrimento della sua carta d’identità.
Durante il tragitto avvengono incontri che innescano pensieri, digressioni, metafore e racconti. Un flusso monologante che ruota continuamente intorno alla parola chiave “identità”. Ogni tanto, il flusso è interrotto da improvvisi blitz narrativi, che avvengono con registri linguistici diversi, aprendo nuovi sentieri di esplorazione del medesimo tema identitario.
Infine, a spostare ulteriormente le coordinate, un dialogo surreale e poetico che compendia in altro modo i temi trattati.

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  • L'evento si tiene dal 08 Gen 2026 al 11 Gen 2026
    Antonio Latella, regista e drammaturgo di fama europea, dirige Riccardo III di William Shakespeare, nella nuova traduzione di Federico Bellini. «Il male è. Non è una forma, non è uno zoppo. Non è un gobbo. Il male è vita. Il male è natura. Il male è divinità. Il nostro intento è quello di provare ad andare oltre l’esteriorità del male cercando di percepirne l’incanto. È chiaro che se il male stesso viene rappresentato attraverso un segno fisico il pubblico è portato ad accettarlo, vede la “mostruosità” e la giustifica. Anzi, prova empatia se non simpatia con e per il protagonista. Ma è ancora accettabile questo “alibi di deformità” nel ventunesimo secolo?» si chiede Latella. «A noi interessa la forza della parola, la seduzione della parola, e, perché no, la scorrettezza della parola. […] Il male che mi interessa è nella bellezza, non nella disarmonia. Il male è il giardino dell’Eden. Una bellezza opulenta e ingannatrice, fatta di relazioni pericolose, di giochi di seduzione continui. E, in questo, Riccardo III è il maggiore dei maestri. La sua battaglia non è per la corona, non per l’ascesa al trono, ma è per la sottomissione del femminile, quando è proprio il femminile che gli darà scacco matto; difatti sarà la Regina madre a portare a termine una tremenda maledizione». Il Riccardo III di Latella è interpretato da un cast importante «forte per talento e capace di dare ad ogni personaggio letterario qualcosa di fortemente artistico» prosegue il regista «un cast che ammali gli spettatori mettendo al primo posto del loro lavoro il potere performativo della parola che il Bardo ci consegna e ci lascia in eredità […]. A tutti i miei collaboratori artistici ho chiesto di dare bellezza al male e non bruttezza, perché chi tradì il paradiso fu l’Angelo più bello». di William Shakespeare traduzione Federico Bellini adattamento Antonio Latella e Federico Bellini regia Antonio Latella con Vinicio Marchioni, Silvia Ajelli, Anna Coppola, Flavio Capuzzo Dolcetta, Sebastian Luque Herrera, Luca Ingravalle, Giulia Mazzarino, Candida Nieri, Stefano Patti, Annibale Pavone, Andrea Sorrentino dramaturg Linda Dalisi scene Annelisa Zaccheria costumi Simona D’amico musiche e suono Franco Visioli luci Simone De Angelis regista assistente e movimenti Alessio Maria Romano assistente volontario Riccardo Rampazzo produzione Teatro Stabile dell’Umbria e LAC - Lugano Arte e Cultura durata: 160 minuti incluso intervallo
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