Fabrizio De André Ensemble - A forza di essere vento - Pubblicato da frengo79

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Fabrizio De André Ensemble//Luci della Ribalta

Un viaggio tra le parole e le melodie di Fabrizio De André, dove musica e teatro si intrecciano per dare vita a uno spettacolo unico.

A chiusura della 26ma edizione della rassegna teatrale “Il Mascherone”, Fabrizio De André Ensemble, insieme alla Compagnia teatrale “Luci della Ribalta”, darà voce e anima alle storie e ai personaggi delle canzoni di Faber. I due mondi si fondano in un racconto emozionante, un omaggio ad un artista che ha saputo trasformare le parole in sogni e le note in battiti di cuore.

Biglietti su:
https://www.ticket.bz.it/application.aspx?id=8025&consultazione=1

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  • Wild As Her – ovvero Caro von Brünken e Chris Kaufmann – sono due musicisti impossibili da ignorare nella scena musicale tedesca. Si sono conosciuti durante una sessione di songwriting e hanno subito trovato il loro terreno comune: la country music moderna, emotiva ed energica. Il loro sound unisce voci intense, quasi gospel, a chitarre dal carattere forte – autentico, sincero e capace di arrivare dritto al cuore. Caro von Brünken lavora da molti anni come cantante, autrice, vocal coach e speaker. Nel suo studio registra regolarmente come corista per produzioni di artisti come Münchener Freiheit, Wincent Weiss, Beatrice Egli e Melissa Naschenweng. Come cantante live è inoltre in tour in tutta Europa con la band art-rock RPWL. Anche nel mondo del cinema la sua voce è molto richiesta – tra l’altro è presente nel film Disney “Oceania 2” (Vaiana 2). Chris Kaufmann è a suo agio sia in studio che sui grandi palchi. Come chitarrista e produttore ha lavorato, tra gli altri, con Albert Hammond, Bonnie Tyler, Melissa Naschenweng, Marina Marx, Voxxclub, Zwei wie Eins, Maite Kelly e Michael Holm; per molti anni è stato membro dei Truck Stop ed è dal 2023 chitarrista di Andreas Gabalier nei tour negli stadi e nelle arene. Inoltre, ogni primo venerdì del mese conduce la Boots & Guitars Radio Show su RAI Alto Adige. Con il loro album d’esordio Off The Leash (maggio 2023) Wild As Her hanno mostrato per la prima volta tutta la gamma del loro sound. L’album è stato definito dalla stampa specializzata come il miglior debutto country in lingua inglese degli ultimi vent’anni. La EP Matches & Gasoline (febbraio 2025) è nata tra Alto Adige, Berlino, Nashville e Maiorca ed è caratterizzata da storie vere, raccontate apertamente, a volte forti, a volte delicate. Nel dicembre 2025 è seguita la nuova EP Heartshaped Road, pubblicata su CD e vinile, che rappresenta il lato più emotivo, introverso e acustico del duo. Nel 2025 Wild As Her sono stati premiati dall’ACMF – Austrian Country Music Federation con l’ACMF Award nella categoria Best Band International. Nel loro podcast settimanale Wild As Her – Weekly, Caro e Chris offrono scorci sulla loro vita da musicisti, condividono storie di studio e di tour e pubblicano per ogni nuovo brano un episodio speciale di approfondimento. Dal vivo, Wild As Her dimostrano quanto possa essere potente l’alchimia tra voce e chitarra – in set acustici intimi oppure loud and proud. Dal 2023 sono in tour in Germania, Austria e Alto Adige: da concerti nei salotti e nei teatri fino ai grandi festival con oltre 8.000 spettatori. Dopo i loro live, solitamente resta una sola cosa: un pubblico pieno di sorrisi.
  • Nel settembre 1872 Carl Ferdinand Pohl, il bibliotecario della Società viennese degli amici della musica, sottopone all’attenzione del suo direttore artistico Johannes Brahms sei “Feldparthien”: sono sei divertimenti per strumenti a fiato attribuiti a Haydn. Nell’estate 1873 Brahms scrive variazioni su un corale composto dai sei divertimenti, “allenandosi” così nella progressiva trasformazione ed evoluzione degli elementi costitutivi e dei motivi della sua musica nonché nell’arrangiamento orchestrale che più avanti caratterizzerà la sua opera sinfonica. Con il suo unico concerto per violino ultimato, nel 1806 Beethoven fa evolvere ulteriormente un genere che sino ad allora andava dal concerto dei maestri barocchi italiani fino a Mozart. L’opera a impianto sinfonico con un primo movimento lunghissimo sembra avvicinarsi più ai concerti per violino di Brahms, Tchaikovksy o Sibelius che non ai predecessori del XVIII secolo. Il 12 maggio 1926 viene eseguita per la prima volta la Prima sinfonia di Shostakovich – suo lavoro di diploma al Conservatorio di Leningrado – che verrà poi fatta conoscere a livello internazionale da Bruno Walter e Arturo Toscanini. Shostakovich si rivela da subito un mattacchione: nella partitura del diciannovenne, influenze di Stravinsky, Prokofiev, Mahler e Hindemith si fondono in un linguaggio tonale originale e puntiglioso, con acrobazie dettate dall’ironia e comicità che all’epoca si potevano ammirare al circo o nei film muti, ma non ancora nelle sale da concerto.
  • Alla fine del 1946 Richard Strauss traspone in musica la poesia “Al tramonto” di Joseph von Eichendorff. Nel 1948 legge le opere liriche di Hermann Hesse e, pochi mesi più tardi, l’ormai ottantaquattrenne ha già completato tre Lieder con le sue poesie. Dopo la sua morte nel settembre 1949, l’editore Ernst Roth riunisce le opere per orchestra sotto il titolo “Quattro ultimi Lieder” – un grandioso necrologo al Lied romantico in cui il compositore cita anche il suo poema sinfonico “Morte e trasfigurazione”, composto 60 anni prima. “Nulla di originale” oppure “il primo vero evento musicale del XX secolo”? La quarta sinfonia di Gustav Mahler, composta originariamente nel 1899 e 1900 come umoresca sinfonica, lascia il pubblico interdetto. L’opera rinuncia al pathos romantico, l’organico orchestrale è ridotto, a prima vista il programma non è riconoscibile. La stravagante marcia funebre (“Totentanz”) nel secondo movimento è seguita nel finale – vero e proprio fulcro dell’opera verso cui tutto converge – dal Lied “Der Himmel hängt voller Geigen”, tratto da “Des Knaben Wunderhorn”. “Balliamo e saltelliamo”, esultano gli angeli in paradiso sul sottofondo di una musica che, affievolendosi a mano a mano, pare opporsi a quel senso dell’umorismo naif e infantile. Così Mahler descrive il mondo “all’incontrario” da lui raffigurato: “È tutto sottosopra, non vi è più alcun rapporto di causalità! È come scorgere all’improvviso la parte nascosta della luna.”

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