Ensemble Desiderio & Elisa Wallnöfer - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Agnes Mayr, flauto
Matiz Kuder, clarinetto
Valeria Curti, fagotto
David Fliri, corno
Laura Lunansky violino
Neža Klinar, violino
Jonathan Ponet, viola
Johannes Kofler, violoncello
Elisa Wallnöfer, pianoforte

PROGRAMMA:
Louis Spohr - Septett op. 147 in a – Moll fu?r Flöte, Klarinette, Fagott, Horn, Violine, Violoncello und Klavier (1853)
Leoš Janá?ek - Concertino fu?r Klarinette, Fagott, Horn, 2 Violinen, Viola und Klavier (1925)
Ernö Dohnányi - Sextett op. 37 in C - Dur fu?r Klavier, Violine, Viola, Violoncello, Klarinette und Horn (1935)

L'Ensemble Desiderio è un giovane ed emergente gruppo di musica da camera con sede in Alto Adige. I concerti dell'Ensemble Desiderio mostrano non solo il risultato di un intenso lavoro di prove, ma soprattutto l'entusiasmo per il lavoro comune su interpretazioni sempre da rimettere in discussione e la gioia ininterrotta per le partiture appena scoperte. L'idea della musica come linguaggio universale, sempre alla ricerca dell'integrazione di culture e della vicinanza al pubblico, gioca un ruolo importante nell'Ensemble Desiderio. Qualità, passione e impegno caratterizzano l'ensemble fondato nel 2017 dalla fagottista Miriam Kofler, dalla flautista Agnes Mayr e dal cornista David Fliri. Il concetto europeo non si riflette solo nella scelta del repertorio, ma anche nei membri dell'ensemble. I musicisti provengono dal belgio, germania, italia e spagna. Il repertorio, il cui fulcro è costituito da musica da camera per fiati e archi, spazia dal barocco al moderno e varia nella strumentazione dal trio al nonetto. I musicisti dell'ensemble sono laureati nelle più rinomate università europee e attualmente sono professori d’orchestra, insegnati, musicisti freelance, cameristi e solisti ricercati a livello internazionale. I membri suonano in orchestre come la Filarmonica di Berlino, la Mahler Chamber Orchestra, la Musicaeterna di San Pietroburgo, l'Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino, la Staatskapelle Weimar, la Slovenska Filharmonija e molte altre.

PARTNERSHIP con la SOCIETÀ DEI CONCERTI BOLZANO e il SÜDTIROLER KULTURINSTITUT

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  • Conclude la stagione dell’Orchestra Haydn la Quinta Sinfonia di Mahler diretta da Michele Mariotti. Oggi forse la più nota e amata delle sinfonie mahleriane, la Quinta nasce nelle estati del 1901 e 1902 in un momento particolarmente felice per il compositore. A quarant’anni appena compiuti, la direzione dell’Opera di corte di Vienna e dei Wiener Philharmoniker, pur lasciandogli poco tempo per comporre, lo confermava uno dei più importanti direttori d’Europa; la sua musica cominciava finalmente a circolare e ad ottenere i riconoscimenti tanto desiderati; la situazione economica volgeva al meglio e Mahler poté permettersi l’acquisto di una villa a Maiernigg, sul Wörthersee in Carinzia; nel 1901 conobbe Alma Schindler, molto più giovane di lui, e a marzo del 1902 i due si sposarono. Anche la creazione della Quinta Sinfonia fu piuttosto lineare, ma il successo che oggi la circonda non deve ingannare: accolta tiepidamente alle prime esecuzioni, Mahler tornerà insistentemente sulla Sinfonia fino ai suoi ultimi mesi di vita. La struttura della Sinfonia viene convenzionalmente divisa in tre parti dal carattere ben distinto, di cui la prima è composta dalla Marcia funebre iniziale e dal seguente “Stürmisch bewegt”. Questi due movimenti sono quasi un’endiadi: il primo tempo si apre su un richiamo della tromba alla Generalmarsch dell’esercito austroungarico, per poi procedere come una terrificante marcia funebre, che anticipa il carattere e il materiale tematico del secondo movimento. Completamente diversa l’atmosfera dello Scherzo, in cui il corno assume un ruolo spiccatamente solistico in un movimento vivace e danzante, che ondeggia tra Ländler popolareggianti ed eleganti valzer. La terza parte, più eterogenea, affianca il famosissimo Adagietto all’elaborato Rondò finale, in cui frammenti dei movimenti precedenti riemergono in una densa e turbinante scrittura polifonica.
  • L'evento si tiene dal 01 Lug 2024 al 30 Giu 2024
    Tutto è possibile: Questo gruppo diretto dal sassofonista svedese Otis Sandsjö propone un "jazz liquido" influenzato dall'hip-hop e dalla musica elettronica contemporanea. Il loro complesso tessuto sonoro è melodico e al contempo ricco di beat. Nella ricerca di nuove forme di comunicazione i Y-Otis si addentrano in spazi liberi che si estendono fino ai limiti dell'avanguardia. Artists Otis Sandsjö (SE) - sax Petter Eldh (SE) - db Jamie Peet (NL) - dr Dan Nicholls (UK) - key, synth

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