David Oistrakh String Quartet - Pubblicato da valentina_inside

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  • Piazza Domenicani, 19, Bolzano, BZ
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Informazioni evento

Nel 2017 il comitato artistico del Concorso Busoni ha deciso di includere nelle fasi finali una prova di musica da camera con i quintetti per pianoforte di Schumann, Franck, Brahms, Šostakovic oppure Dvorák. Un ulteriore banco di prova per i giovani pianisti, che hanno l’opportunità di ampliare il proprio repertorio con questi capolavori della letteratura cameristica. Due serate d’eccezione in cui la poesia del pianoforte si fonde con quella degli archi del magnifico Quartetto David Oistrakh.

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Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 03 Set 2019 al 04 Set 2019

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  • Nel settembre 1872 Carl Ferdinand Pohl, il bibliotecario della Società viennese degli amici della musica, sottopone all’attenzione del suo direttore artistico Johannes Brahms sei “Feldparthien”: sono sei divertimenti per strumenti a fiato attribuiti a Haydn. Nell’estate 1873 Brahms scrive variazioni su un corale composto dai sei divertimenti, “allenandosi” così nella progressiva trasformazione ed evoluzione degli elementi costitutivi e dei motivi della sua musica nonché nell’arrangiamento orchestrale che più avanti caratterizzerà la sua opera sinfonica. Con il suo unico concerto per violino ultimato, nel 1806 Beethoven fa evolvere ulteriormente un genere che sino ad allora andava dal concerto dei maestri barocchi italiani fino a Mozart. L’opera a impianto sinfonico con un primo movimento lunghissimo sembra avvicinarsi più ai concerti per violino di Brahms, Tchaikovksy o Sibelius che non ai predecessori del XVIII secolo. Il 12 maggio 1926 viene eseguita per la prima volta la Prima sinfonia di Shostakovich – suo lavoro di diploma al Conservatorio di Leningrado – che verrà poi fatta conoscere a livello internazionale da Bruno Walter e Arturo Toscanini. Shostakovich si rivela da subito un mattacchione: nella partitura del diciannovenne, influenze di Stravinsky, Prokofiev, Mahler e Hindemith si fondono in un linguaggio tonale originale e puntiglioso, con acrobazie dettate dall’ironia e comicità che all’epoca si potevano ammirare al circo o nei film muti, ma non ancora nelle sale da concerto.
  • FRANCESCA BERTAZZO HART TRIO feat. ANDREA PIMAZZONI (I) “A SWINGIN’ CHRISTMAS” Francesca Bertazzo Hart: vocals, guitar Andrea Pimazzoni: sax Giulio Campagnolo: hammond organ Marco Carlesso: drums Art Directors: Michael Lösch & Helga Plankensteiner Francesca Bertazzo Hart, presente sulla scena jazzistica nazionale e internazionale da quasi vent’anni, propone un repertorio dedicato al tema del Natale. I brani, tra i più celebri evergreen natalizi, raccontano le atmosfere tipiche della stagione: da Santa Claus a Jack Frost fino a Rudolph the Red-Nosed Reindeer, tutti rivisitati in chiave jazzistica, arricchiti da swing e arrangiamenti originali. Il concerto comincia alle ore 21:30 al Laurin Bar. Supplemento di 12 Euro sulla prima consumazione a partire dalle 21:00. Info e prenotazione tavolo: Laurin Bar, T 0471 311 570
  • “Vado ogni domenica alle 12 dal barone von Suiten”, scrive Mozart nell’aprile 1782 al padre. Gottfried van Swieten dispone a Vienna di un ampio archivio musicale con opere di Händel e Bach. Mozart è solito prendere in prestito le stampe e i manoscritti, studia le tecniche di composizione e nel 1783 le applica con virtuosismo in una fuga. Cinque anni dopo combina gli “esercizi per le dita” con un nuovo Adagio introduttivo. Dal 1777 al 1790, le opere di Haydn sono incontrastate al vertice dei “Concerts Spirituels” parigini con 256 esecuzioni. Nel 1785 consegna all’orchestra del Concert de la Loge Olympique sei sinfonie “parigine”. Anche la Sinfonia n. 92 approda nel 1789 nella capitale francese prima di essere eseguita nel 1791 a Oxford in occasione del conferimento della laurea ad honorem a Haydn. “È tutto un trastullarsi, un punzecchiare, un civettare”, così il giornale “Allgemeine Musikalische Zeitung” commenta il secondo movimento dell’Ottava sinfonia di Beethoven, composta nel 1812 e, secondo il pianista Carl Czerny, “nettamente migliore” della più famosa “Settima”. Che il compositore si sia abbandonato a “innocenti gioie” o sia forse innamorato? Mentre rifinisce la sinfonia invia lettere d’amore a una destinataria anonima: “Già a letto le idee si spingono verso te, mia eterna amata, dapprima gioiose, poi di nuovo tristi, in attesa che il destino ci dia ascolto. Posso solo vivere con te o non vivere affatto.”

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