banner inside 01 it

Simon Rauter - creator imperfectus - Pubblicato da martin_inside

0
×

Attenzione

Questo evento è terminato, rimani connesso per nuovi eventi

Informazioni evento

Al centro delle sue opere vi è l’ambivalenza della creazione, resa attraverso una triade di tipologie formali: le forme astratte delle sculture lignee che, alla maniera di colonne, salgono verso l’alto o pendono dalla parete; le forme umane delle sculture figurative in legno, emergenti da una massa amorfa. Le sculture in pietra sono tasselli, frammenti di un insieme più grande, dettagli specifici della superficie umana che in questa sua forma astratta costituisce un’unità, un elemento chiuso.

Le sculture figurative in legno sono il vero e proprio cuore della mostra. Figure amorfe da cui fuoriescono gli individui. Nella maggior parte dei casi è solo la testa, o altre parti del corpo, ad emergere dalla “massa originale”. Immagini istantanee. Nei volti si riflette lo stato d’animo interiore. È uno sguardo al mondo dell’anima: ordito, lacerato, crudele e bellissimo.

Cruda e labile, l’argilla dei lavori esposti nella seconda parte della mostra racconta del rapporto fra scultura e scultore. Nelle superfici e nelle forme delle sculture si ritrovano i gesti e le gesta del Creatore, i movimenti della mano e le impronte delle dita.

Le sculture in argilla sono metafora della predestinazione dell’Uomo, fortemente limitato nell’agire. Con i desideri e gli aneliti influenzati dall’esterno. Con il libero arbitrio ridotto ad essere un’illusione, anche nel mondo globalizzato.

Il materiale di partenza delle sculture è l’argilla confezionata in pratiche porzioni. La forma rettangolare di base della materia prima rimane fortemente riconoscibile. Con dita, mani e piedi, con tutto il corpo, lo scultore penetra nell’argilla. Il suo corpo plasma e crea l’immagine di un individuo, o solo parti imperfette dello stesso. Queste sculture rivelano il confronto, lo scontro e tutta la disperazione avvertita dal creatore durante l’atto creativo.

Curriculum

1981 nasce a Bolzano, vive e lavora a Velturno

2000-2006 studia Ingegneria Edile al Politecnico Universitario di Graz

2003/04 studia all’estero, all’IST di Lisbona

2007-2009 collaboratore scientifico in holz.bau forschungs gmbh, Graz

2010-2013 frequenta la Scuola di scultura Geisler-Moroder di Elbigenalp

2011-14 summeracademy Salzburg - Simposio di scultura, Corso di pittura

2014-2015 site manager SWISS Pavillon all’EXPO 2015 di Milano; Nüssli (CH) Ltd

dal 2015 lavora come artista freelance

dal 2017 dirige corsi alla Scuola di scultura Geisler-Moroder di Elbigenalp in Tirolo

Tags

Contatti :

Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 17 Giu 2019 al 05 Lug 2019

Note sugli orari :

+ Do/gio h. 18:00-20:00

Potrebbe interessarti anche :

  • L'evento si tiene dal 17 Feb 2024 al 28 Apr 2024
    Volage, titolo della mostra di Julia Bornefeld, è riferito ai mutamenti esplorati dall’artista attraverso una ricerca multimediale che trova corrispondenza in un fluttuante transfer fra pittura, fotografia e installazione. La matrice del suo work in progress si carica di riferimenti e simboli fino a generare una reazione a catena che si interrompe al raggiungimento di un equilibrio tra immediatezza emotiva e teatralità, sovranità estetica e riflessione. Con questo ciclo di opere inedite, Julia Bornefeld (Kiel,1963) tende a creare un imperscrutabile ordine nel caos dei cambiamenti attraverso opere realizzate impiegando materiali e tecniche diverse che stupiscono lo spettatore. Ci troviamo di fronte a sculture che coniugano la leggerezza di un tessuto in rete di alluminio con strutture in acciaio per dare vita a forme universali che dialogano con le opere allestite a parete. La mutevolezza del cosmo prende forma sulle tele ed assume tutti i toni dell’argento per dare vita agli eventi che gli appartengono. Alla ricerca di un equilibrio e di un’apparente quiete corrisponde invece la serie di fotografie su diaplex; l’artista mette in scena una giovane danzatrice che indossa un costume “rubato” alle sue sculture. L’arte diventa così quell’enigma che suggestiona facendoci intuire come nell’apparente caos dei cambiamenti, da quelli climatici fino all’impatto sul nostro essere - tutto è mutevole. Il percorso della mostra si conclude con un “test”, propostoci da Bornefeld attraverso le opere, tecniche miste su carta, dal titolo esplicativo: Rorschach. Il test di Rorschach, così chiamato dal nome del suo creatore, è un noto test psicologico proiettivo che fornisce dati utili per quanto riguarda l'esame di realtà e la capacità di rappresentazione di sé e degli altri nelle relazioni. “Osservami e dimmi come stai” sembra chiederci l’artista che, anche in questo ultimo progetto, dimostra la sua particolare sensibilità nell’interagire con il pubblico.
  • L'evento si tiene dal 23 Mar 2024 al 01 Set 2024
    AliPaloma, Monia Ben Hamouda, Costanza Candeloro, Filippo Contatore, Isabella Costabile, Binta Diaw, Giorgia Garzilli, Sophie Lazari, Lorenza Longhi, Magdalena Mitterhofer, Jim C. Nedd, Luca Piscopo, Raphael Pohl, Davide Stucchi, Tobias Tavella A cura di Leonie Radine Design della mostra (ab)Normal Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano, è lieto di annunciare la sua attesissima mostra dedicata alla celebrazione di giovani artiste e artisti contemporanei dell’Alto Adige e di Milano. RENAISSANCE mette in luce posizioni artistiche transdisciplinari che condividono l’impegno per un esame rigenerativo e critico del patrimonio culturale. In occasione dell’assegnazione di una delle più alte borse di studio per l’arte emergente in Europa, conferita dalla Fondazione Vordemberge-Gildewart, Museion presenta una mostra con lavori selezionati di 15 giovani artiste e artisti del nord Italia. Nonostante la diversità delle loro pratiche – tra cui troviamo scultura, installazioni, pittura, disegno, video, fotografia e performance – tutti e tutte condividono un approccio rigenerativo e critico con il proprio retaggio culturale. In che modo una giovane generazione di artiste e artisti elabora la propria pesante eredità culturale, plasmata da “standard” estetici e sociali, valori, modelli, icone o aspettative sulla figura della o dell’artista? Come si costruisce sulle rovine del passato che ancora proiettano lunghe ombre? I 15 artisti e artiste in mostra usano metodi, immagini o materiali per mettere a nudo elementi basilari o ruderi di modelli di rappresentazione estetica e sociale dominanti, e fondare su di essi il nuovo. Mentre alcune e alcuni indagano rituali, pratiche spirituali, storie di migrazione o storie familiari tramandate, altre e altri si concentrano sull’analisi critica e la rivalutazione di immagini pervasive della cultura pop, finzioni urbane o ruoli di genere stereotipati in letteratura, cinema, design, architettura o pubblicità. Diversi artisti e artiste si dedicano poi al riciclo di prodotti di scarto dell’industria creativa in cui a volte operano, ponendosi all’intersezione fra arte figurativa e arti applicate. In vari modi transdisciplinari, tutte e tutti gli artisti tematizzano questioni di appartenenza, affermando che l’identità culturale è qualcosa di fluido, per nulla scolpita nella pietra. In questo senso, i noti concetti rigenerativi di “Rinascimento” o “Arte povera” vengono tradotti nel “qui ed ora” e assumono un nuovo significato. Lo studio di design milanese (ab)Normal ha creato la scenografia della mostra che, attraverso un gioco di sfondi, luci e ombre, consente un passaggio fluido tra le varie posizioni. L’occasione per la realizzazione della mostra è una borsa di 60.000 franchi svizzeri che la Fondazione Vordemberge-Gildewart assegna ogni anno in collaborazione con un’istituzione espositiva europea – per il 2024 è stato scelto Museion – a un o un’artista di massimo 35 anni della regione selezionata. La mostra collettiva costituisce la base per la selezione della o del vincitore da parte di una giuria internazionale indipendente. Non ci sono condizioni per l’utilizzo del premio in denaro da parte della o del borsista. In occasione della mostra verranno assegnati anche il primo Museion Private Founders Award e il Premio del Pubblico. Entrambi i premi sono legati ad acquisizioni per la collezione di Museion.
  • L'evento si tiene dal 26 Mar 2024 al 06 Apr 2024
    Francesca Tomasi – Pittura e scultura Andrea G. Zingerle – Pittura In questa mostra Francesca Tomasi und Andrea G. Zingerle si sono confrontate intensamente con la gamma dei colori tra il rosa e il viola. Per entrambe avvicinarsi a queste tonalità è stata inizialmente una sfida, in quanto non si ritrovavano nel clichè classico associato a questo colore. Attraverso la ricerca di significati e simbolismi che sono attribuiti al rosa e al viola, alle loro storie, le artiste hanno potuto scoprire una varietà di nuovi aspetti e spunti di riflessione. Ad esempio, il rosa non è sempre stato il colore delle bambine, con questa valenza si è affermato solo dopo la Prima guerra mondiale. La traduzione inglese del colore rosa è pink e comprende l’intera gamma di tonalità che vanno dal rosa chiaro fino all’intenso rosa shocking. In particolare il rosa shocking è un colore nato nel ventesimo secolo, introdotto dalla stilista Elsa Schiaparelli, la quale era in contatto con ambienti artistici dadaisti e surrealisti. Anche Marilyn Monroe contribuì a far diventare il rosa simbolo di una femminilità forte e coraggiosa. Con le loro opere le artiste desiderano porre l’accento sui punti di forza delle donne, concentrandosi sulla loro forza e sulla speranza. Elementi contrastanti possono coesistere benissimo, forme chiuse e aperte, sguardi verso l'interno e verso l'esterno.