banner inside 01 it

BZ 48H Short Film Contest 2020 - Pubblicato da martin_inside

0
×

Attenzione

Questo evento è terminato, rimani connesso per nuovi eventi

Informazioni evento

BZ48H è un contest cinematografico per la realizzazione di cortometraggi che lancia ad artisti e filmmakers una sfida: realizzare un cortometraggio nel tempo limite di 48 ore, dall’ideazione alla post-produzione.

L’obiettivo principale è quello di raccontare la città di Bolzano attraverso i propri film, restituendone l’anima e le atmosfere.

La sfida è aperta a tutti: professionisti, studenti e amatori, sia locali che provenienti da altre città. BZ48H – 4. edition avrà inizio venerdì 25 settembre 2020 e terminerà domenica 27 settembre 2020.

I cortometraggi dovranno essere scritti, girati e post-prodotti all’interno delle 48 ore e avere una durata massima di 8 minuti (titoli di testa e coda esclusi).

Tags

Contatti :

Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 25 Set 2020 al 27 Set 2020

Note sugli orari :

Iscrizione necessaria - Anmeldung erforderlich

Potrebbe interessarti anche :

  • L'evento si tiene dal 26 Apr 2024 al 28 Apr 2024
    Regie Bora Dagtekin Darsteller Mit Jella Haase, Gizem Emre, Max von der Groeben u.a. Spielzeit 120min ab 12 Jahren Nation/Jahr D 2024 Was ist eigentlich aus Chantal aus der 10b geworden? Als intellektueller Underdog mit großem Herzen und noch größerer Make-up-Sammlung wurde sie in „Fack Ju Göhte“ mit ihrer liebenswürdig-chaotischen Art zum weiblichen Publikumsliebling. Jetzt ist sie auf der Leinwand zurück: Chantal, ewige Influencerin ohne Follower, und ihre beste Freundin Zeynep geraten durch einen antiken Zauberspiegel, den sie für ein Social Media Gimmick halten, in eine Märchenwelt mit jeder Menge heiratswütiger Prinzen …
  • evento speciale in collaborazione con L'ARTE DEL FAR RIDERE E LAV-Lega anti vivisezione Regia di Pablo D'Ambrosi, Giulia Innocenzi. Genere Documentario, - Italia, 2024, durata 90 minuti. trailer: https://www.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/watch?v=1Prg_potLCk In collaborazione con l'Arte del Far Ridere e LAV - Lega anti vivisezione, 2 Aprile. Inizio proiezione h 17:30. Entrata h17:15. Sala Videodrome, via Roen 6 Bolzano. Introduzione con Giovanni Vultaggio, LAV Bolzano. Seguirà dibattito e video-collegamento con Lorenzo Mineo* *Ha condotto l’indagine sotto copertura come lobbista a Bruxelles. Coordina l’ufficio di Bruxelles di Eumans – Cittadini per la democrazia e la sostenibilità, un movimento pan europeo basato sulle iniziative popolari, in favore dei diritti umani e della sostenibilità. UN PREGEVOLE ATTO D'ACCUSA NEI CONFRONTI DELLE ISTITUZIONI EUROPEE E I SUSSIDI AGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI. Recensione di Luigi Coluccio Polesine, Italia: un allevamento intensivo di polli, per rispettare le indicazioni del produttore, deve consegnare soltanto degli esemplari perfetti da poter immettere sul mercato, e gli "scarti" vengono eliminati con pratiche violente. Regione di Berlino, Germania: un allevamento intensivo di mucche, visto l'affollamento dei capi e la scarsa pulizia degli ambienti, viene colpito dal proliferare della mastite (un'infezione e infiammazione della ghiandola mammaria), così il personale non medico somministra antibiotici agli animali malati. Murcia, Spagna: un allevamento intensivo di maiali sfrutta le poche risorse idriche del territorio e scarica in vasconi all'aperto i liquami di risulta, causando inquinamento del suolo e contaminazione della falda acquifera. Tutto vero, disturbante e inquietante. Solo che per alcuni politici, organi di controllo e istituzioni gli allevamenti intensivi non esistono... Food for Profit ha la sua distribuzione indipendente e dal basso che porta il documentario e i suoi autori in giro per l'Italia Forse c'è un unico tema che può unire sensibilità etiche, preoccupazioni sanitarie e criticità ambientali nella riflessione sul sistema socio-economico-valoriale del capitalismo come principale causa del riscaldamento globale - il cibo. Quello che mangiamo, o meglio, ciò che decidiamo di mangiare, ha un impatto razionale, misurabile, diretto con inquinamento, sfruttamento, salute, diseguaglianze. Dobbiamo produrre di più perché dobbiamo mangiare più carne, e per farlo dobbiamo sfruttare più suolo, contaminare più acqua, appestare più aria, somministrare più antibiotici, stipare più animali, violare più diritti. Ma davvero dobbiamo? Food for Profit non solo mette la camera - nascosta e non - al centro di tutto questo, costringendo in qualche modo a guardare (che tu sia spettatore inconsapevole, attivista convinto, politico coinvolto), ma alla fine dei suoi '90 minuti fa una anche una precisa call for action: "Stop sussidi pubblici agli allevamenti intensivi". Ecco, se c'è un pregio indiscutibile del documentario diretto da Giulia Innocenzi e Pablo D'Ambrosi è proprio il suo posizionamento, che si profila inizialmente come lavoro d'inchiesta sulla gestione degli allevamenti intensivi, diventa poi atto d'accusa nei confronti delle istituzioni europee complici in modo diretto e indiretto di questo sistema, e infine mette insieme queste due prospettive per trasmutarsi in un prodotto affilato da brandire per catalizzare la consapevolezza dei cittadini. Senza tirare mai il fiato e mettersi da parte. Innocenzi d'altronde c'è sempre andata dritta nelle cose, vuoi per la sua appartenenza all'albero genealogico-scolastico dell'ariete Michele Santoro su Annozero e Servizio Pubblico, vuoi per la sua vicinanza ideale e lavorativa con il giornalismo impegnato e d'assalto di Report e Le iene, così in questo progetto che spinge ancora più avanti sue precedenti inchieste tv come Che porci! e I monatti (sull'allevamento grattacielo di 26 piani a Ezhou, Cina) ibridandole con l'occhio e l'afflato del documentario cinematografico, si piazza davanti allo schermo facendo funzione di voce narrante, corpo investigativo e coscienza attivista, in una triangolazione che riassume un po' tutta la sua carriera quanto la stessa intima natura di Food for Profit. --- Food for Profit è il primo documentario che mostra il filo che lega l’industria della carne, le lobby e il potere politico. Al centro ci sono i miliardi di euro che l’Europa destina agli allevamenti intensivi, che maltrattano gli animali, inquinano l’ambiente e rappresentano un pericolo per future pandemie. In questo documentario investigativo con approccio cinematografico, Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi ci guidano in un viaggio illuminante e scioccante in giro per l’Europa, dove si confronteranno con allevatori, multinazionali e politici. Con loro una squadra di investigatori che ha lavorato sotto copertura negli allevamenti dei principali paesi europei, svelando la realtà che si cela dietro le eccellenze della produzione di carne e formaggio. A Bruxelles, un lobbista è riuscito a portare con sé una telecamera nascosta là dove le decisioni vengono prese, raccogliendo informazioni sconvolgenti. Food For Profit non solo mostra l’orrore degli allevamenti intensivi e la connivente protezione politica di cui godono, ma con una squadra di esperti internazionali affronta le principali problematiche legate a questo tipo di produzione industriale: inquinamento delle acque, sfruttamento dei migranti, perdita di biodiversità e antibiotico resistenza. L’appello del film è forte e chiaro: dobbiamo fermare questo sistema corrotto se vogliamo salvare il pianeta. E noi stessi.
  • IT 2024, 90 min. regia: Giulia Innocenzi, Pablo D’Ambrosi In questo documentario investigativo con approccio cinematografico, Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi ci guidano in un viaggio illuminante e scioccante in giro per l’Europa, dove si confronteranno con allevatori, multinazionali e politici. Con loro una squadra di investigatori che ha lavorato sotto copertura negli allevamenti dei principali paesi europei, svelando la realtà che si cela dietro le eccellenze della produzione di carne e formaggio. A Bruxelles, un lobbista è riuscito a portare con sé una telecamera nascosta là dove le decisioni vengono prese, raccogliendo informazioni sconvolgenti. FOOD FOR PROFIT è il primo documentario che mostra il filo che lega l’industria della carne, le lobby e il potere politico. Al centro ci sono i miliardi di euro che l’Europa destina agli allevamenti intensivi, che maltrattano gli animali, inquinano l’ambiente e rappresentano un pericolo per future pandemie.