One Billion Rising - Pubblicato da ale inside

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Informazioni evento

Le statistiche internazionali testimoniano che 1 donna su 3 subisce stupri o percosse nel corso della propria vita. Visto che la popolazione mondiale femminile ammonta a sette miliardi, questo equivale ad un miliardo di donne e bambine!
Ed è così che è nata la campagna One Billion Rising, un movimento mondiale di uomini, donne e giovani che attraverso la danza, i flash-mob e azioni diverse manifestano contro questa ingiustizia, chiedendo uguaglianza, dignità e libertà per tutte le donne e bambine del mondo.
E siccome la violenza contro le donne non conosce confini e riguarda purtroppo anche la nostra realtà, anche nel nostro territorio sono nate diverse iniziative di sensibilizzazione; tra le diverse, a Bolzano il 14 febbraio prossimo si ballerà in piazza Walhter e già da ora si può iniziare ad imparare la coreografia della danza. Con il coordinamento dell'Ufficio Famiglia, Donna e Gioventù del Comune, diverse associazioni sono impegnate per sensibilizzare e coinvolgere tantissime persone, e propongono in ogni quartiere della città 2 incontri per sperimentare la coreografia "Break the Chain! Spezza la catena!". La cooperativa Motus Danza, il movimento Se Non Ora Quando, i Centri giovani Bunker e Vispa Teresa e il gruppo eXpress Your eXperience hanno organizzato l'anno scorso i laboratori per giovani, e quest'anno queste stesse giovani, con un'energia ed entusiasmo contagioso e con la ferma volontà di regalare un po' del proprio tempo e delle proprie capacità, sono pronte ad insegnare a tutti i passi del ballo collettivo.

Contatti :

Date e orari evento :

Note sugli orari :

ore 20.00 - 22.00 Uhr

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  • Vincenzo Merola si innesta con il suo lavoro su una doppia tradizione, quella dell’arte concreta e delle sperimentazioni verbovisive. Linguaggi apparentemente molto diversi ma che condividono tra loro l’ambizione a utilizzare il piano bidimensionale del supporto come campo per investigazioni di natura rigorosa e concettuale che, però, riescano ad avere anche un aggancio di natura estetica. Ciò che però costituisce la peculiarità e la freschezza nella ricerca di Merola è la capacità di servirsi di questi esempi ormai storicizzati per deviarli ai suoi scopi. In questa maniera, all’interno di forme nate da una certa rigidità e chiusura, cominciano a fare capolino aspetti che riguardano la casualità, la comunicazione, la cronaca, il corpo e la propria quotidianità. Si possono così incontrare diagrammi che traspongono e analizzano drammatici fatti di cronaca, simbolismi geometrici che mappano il proprio orizzonte esistenziale giornaliero oppure quadri astratto-concreti formati applicando sistemi compositivi aleatori. È forse in questo che si inserisce l’eresia e la deviazione più sensibile nel lavoro dell’artista: realizzare opere compositivamente ineccepibili, riferimento a una storia molto attenta agli equilibri del dipinto, che per assurdo vengono portate a termine senza investimento intimo ed emozionale. In questo affidamento al caso c’è in realtà una profonda consapevolezza della relatività di tutte le cose, come anche della piccolezza dell’umano nei confronti della realtà nella sua interezza. Per Merola questa operatività è un modo per uscire da se stesso e vedere in maniera più spersonalizzata. Per l’osservatore è un invito a riconsiderare la propria posizione nel mondo, apprezzando anche equilibri cromatici che stimolano l’attenzione per la loro delicatezza e leggerezza. Vincenzo Merola è nato nel 1979 a Campobasso, dove vive e lavora. Tra le più recenti mostre personali si segnalano: Un lancio di dadi (a cura di Angela Madesani, presso BI-BOx Art Space a Biella), Frequenze (a cura di Matteo Galbiati, presso Maurizio Caldirola Arte Contemporanea a Monza), Silent Borders (a cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio, presso il Centro di arte contemporanea dell’Università del Molise) e Diapason | Alighiero Boetti - Vincenzo Merola (a cura di Valerio Dehò, presso la Galleria Stefano Forni a Bologna); tra le collettive: Orthogonal Landscape (presso Manuel Zoia Gallery a Milano), Cantiere tempo (a cura di Matteo Galbiati, presso Villa Reale a Monza), Nuove opere della collezione tra acquisizioni e proposte (a cura di Bruno Corà e Tommaso Evangelista, presso il CAMUSAC a Cassino) e le partecipazioni a numerose fiere in Italia e all’estero (Arte Fiera - Bologna, ArtVerona, Art Karlsruhe, ART.FAIR - Cologne, Drawing Room - Madrid, Art Bodensee - Dornbirn).

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