Antonella Zazzera - Starlight - Pubblicato da accart

0
×

Attenzione

Questo evento è terminato, rimani connesso per nuovi eventi

Informazioni evento

La mostra personale di Antonella Zazzera (Todi, 1976), realizzata per lo spazio della Galleria Antonella Cattani contemporary art, si inaugura venerdì 15 novembre, alla presenza dell’artista. Le ventidue sculture che compongono la mostra, allestite a parete e a terra, sono costituite da incommensurabili sedimentazioni di filo del più noto tra i conduttori di energia: il rame. Il legame di queste opere dalle forme primarie, naturali, è in stretta relazione con la luce che ne esalta la capacità rifrattiva fino ad amplificarla quasi in scintille. “Parto da un filo di rame che mai si intreccia ma che si sovrappone e si sedimenta” – spiega l’artista; questa singolare pratica è contemporaneamente la base del suo lavoro e la misura stessa del tempo del suo agire.
L’idea si può toccare – il tratto gestuale diventa materia, forma, che interagisce con lo spazio e rivela una natura che è simultaneamente propria della scultura ma anche dell’ installazione. La superficie dei lavori si mostra sensibile ad ogni cambiamento della luce e può variare, dai toni più chiari a quelli più scuri, con il semplice trascorrere delle ore del giorno.

L’esposizione si apre con l’installazione Starlight composta da dodici elementi-scultura accomunati dalla stessa forma che richiama quella di un corpo celeste differenzianosi invece per dimensione. A disegnare queste strutture cangianti e mutevoli è un filo di rame che lancia il suo aggetto nella tridimensionalità dello spazio generando interferenze ritmiche e vibrazioni cromatiche. A seguire le sculture in filo di rame, cellulosa e pigmento nero “Di-Segni”, allestite in successione. La cellulosa avvolge i sottili fili di rame che, composti in strutture reticolari, si fanno calligrafia; una forma di scrittura questa, che si avvale del gioco delle ombre generate dalla tridimensionalità del filo stesso. Infine l’Armonico, scultura da parete di grande dimensione (280x150x50 cm) si mostra in tutta la sua spettacolarità senza sminuire però la forza del dettaglio che tanta rilevanza assume all’interno della concezione del lavoro. I due elementi accostati, che compongono l’Armonico, sembrano trarre forza l’uno dall’altro; ciascuno, avvolto in una forma conica che si libera verso l’alto, esprimono l’intensità di un legame.

Contatti :

Date e orari evento :

Note sugli orari :

mar-sab - ore 10.00-12.30 - 16.00-19.30
Di-Fr 10:00 - 12:30 und 16:30 - 19:30 Uhr

Pubblicato da :

Potrebbe interessarti anche :

  • L'evento si tiene dal 11 Ott 2025 al 01 Mar 2026
    Museion presenta una retrospettiva dedicata all’opera della celebre artista francese Nicola L. (Marocco, 1932 - Stati Uniti, 2018). La mostra rappresenta un’occasione unica per esplorare la pratica multidisciplinare dell’artista, che si manifesta in una sorprendente varietà di linguaggi: dalla scultura al collage, dalla pittura al disegno, fino alla performance e al film. Nicola L. – I Am The Last Woman Object è la prima mostra museale dell’artista in Italia e la più ampia mai realizzata fino ad oggi. Dalla metà degli anni sessanta, Nicola L. ha sviluppato un’opera tanto giocosa quanto radicale, permeata da ideali di uguaglianza, collettività, e da uno spirito sovversivo. La sua pratica – spesso associata alla Pop Art, al Nouveau Réalisme, al femminismo e al design – intreccia anche temi quali la cosmologia, la spiritualità, la sessualità, l’ambientalismo e la resistenza politica. Nicola L. dedica gran parte della sua vita – trascorsa tra Parigi, Bruxelles, Ibiza e New York – a un “ammorbidimento” degli spazi domestici e urbani, spinta dal desiderio di connettersi con altre persone e con ambienti in continuo cambiamento. Le sue sculture antropomorfe di grandi dimensioni, progettate come mobili funzionali, sono gli esempi più noti della sua riflessione umoristica e acuta sui ruoli di genere tradizionali e sui rapporti di potere quotidiani all’interno della sfera domestica. Confondendo i confini tra arte e vita, l’artista ha illuminato gli ambienti con lampade a forma di occhi e labbra e ha creato una vasta serie di “chaise longue” in forme morbide e flessibili, rappresentanti figure umane giganti, piedi e mani. Opere celebri come Little TV Woman: “I Am the Last Woman Object” (1969) o le Femmes Commodes (1969–2014) – armadi in legno dipinto a forma di silhouette femminili stilizzate, le cui parti del corpo si aprono come cassetti – offrono una critica audace all’oggettificazione della donna. Il suo leitmotiv di penetrare i confini imposti dalla società si manifesta con particolare evidenza nelle tele di grande formato, con teste, maniche o gambe di pantaloni. Conosciuti come “pénétrables”, questi lavori consentono alle persone di calarsi fisicamente e simbolicamente in altri corpi e ruoli – come quello del sole, della luna o del cielo – ed esprimono la visione olistica e non egocentrica del mondo, tipica di Nicola L. Questo concetto è stato ampliato in una serie di altre opere interattive in cui più partecipanti indossavano impermeabili, mantelli, tappeti e ambientazioni fittizie. L’esempio più significativo è la sua emblematica Fur Room (1970/2020), una ricostruzione della quale sarà accessibile in mostra. Una selezione di questi straordinari lavori è esposta in mostra insieme a documentazione d’archivio delle sue performance, che illustrano l’intento dell’artista di creare nuovi spazi di solidarietà per l’azione collettiva. Molte di queste opere partecipative, immersive e performative – come il fondamentale Red Coat (1969) – nascono dall’idea utopica dell’artista di generare un corpo collettivo, una “stessa pelle per tutte e tutti” – indipendentemente dalla classe sociale, dall’etnia, dal genere o da altri fattori troppo spesso alla base dell’esclusione sociale. La mostra mette inoltre in risalto la diversità della pratica artistica dell’artista, che spazia dai disegni ai romanzi grafici, dai collage ai film sperimentali. Alcune delle sue opere sono dedicate a figure influenti, tra cui l’attivista per i diritti civili Abbie Hoffman e altre voci fuori dal coro, come si nota nella serie Femmes Fatales (2006), collage su lenzuola che commemorano nove celebri donne la cui vita è stata tragicamente interrotta, tra cui Frida Kahlo, Marilyn Monroe e Billie Holiday. La retrospettiva riunisce oltre ottanta opere realizzate nell’arco di cinque decenni, all’interno di uno spazio espositivo progettato dallo Studio Manuel Raeder. Seguendo l’approccio giocoso e spaziale di Nicola L., la scenografia offre uno sguardo vivace sui luoghi dei suoi interventi: dalla dimensione domestica ai contesti urbani internazionali. Come parte della nuova linea di ricerca di Museion intitolata THE SOFTEST HARD, la mostra esplora l’arte come pratica urbana e sociale di resistenza non violenta. In un presente segnato da guerre, violenze diffuse e democrazie minacciate, la forza urgente delle forme di protesta morbide di Nicola L. si rivela nella sua opposizione radicale, lontana da una visione egocentrica del mondo, e nel suo ottimismo contagioso, sempre orientato alla ricerca di amore e connessione. Pubblicazione: La mostra è accompagnata da una monografia illustrata che raccoglie nuovi saggi critici e testi dedicati ai principali nuclei dell’opera dell’artista, pubblicata da Lenz Press, Milano, in collaborazione con le quattro istituzioni partner. Nicola L. Nata da genitori francesi a El Jadida, in Marocco, nel 1932, Nicola L. ha studiato presso l’École des Beaux-Arts e ha vissuto principalmente tra Parigi, Bruxelles, Ibiza e New York, fino alla sua morte a Los Angeles nel 2018. Negli ultimi anni, il suo lavoro è stato riscoperto attraverso una mostra personale al SculptureCenter di New York (2017) e incluso in importanti mostre collettive come Elles, Centre Pompidou, Parigi (2009); Liverpool Biennial (2014); The World Goes Pop, Tate Modern, Londra (2015); Made in L.A. 2020: A Version, Hammer Museum, Los Angeles; She-Bam Pow Pop Wizz! The Amazons of Pop, MAMAC, Nizza (2021); Future Bodies From a Recent Past – Sculpture, Technology, and the Body since the 1950s, Museum Brandhorst, Monaco di Baviera (2022); e HOPE (2023) a Museion. Le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche, tra cui Centre Pompidou, Parigi; Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum, New York; Design Museum Brussels; Frac Bretagne, Rennes; Gallery of Modern Art, Glasgow; MHKA, Anversa; MAMCO, Ginevra; e Museion, tra le altre istituzioni.
  • L'evento si tiene dal 13 Gen 2025 al 31 Dic 2025
    Grazie alle cartoline della Collezione Gaetano Sessa e alla collaborazione con musei, archivi ed enti del territorio, la mostra si propone di ripercorrere la storia del quartiere Europa-Novacella: dalla campagna fatta di vigneti attorno allo storico complesso di Maria Heim, alla costruzione del rione Littorio. Dal dopoguerra con l’inaugurazione della Fiera di via Roma e il padiglione numero uno trasformato in palaghiaccio fino alle prime scuole e ai pomeriggi nelle sale cinematografiche. Un viaggio dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri.
  • L'evento si tiene dal 25 Nov 2025 al 08 Nov 2026
    L’archeologia racconta la storia – ma a volte diventa essa stessa parte della storia. Tra il 1920 e il 1972, in Alto Adige, i diversi regimi politici utilizzarono ritrovamenti e scavi archeologici per legittimare le proprie ideologie. Così, mentre gli scienziati italiani di stampo fascista presentavano le testimonianze romane come prova delle radici latine della regione, i ricercatori nazionalsocialisti interpretavano i ritrovamenti preistorici come conferma di un presunto passato “germanico”. La scienza finì così nel vortice della politica: gli oggetti furono sovra interpretati in chiave ideologica, gli scavi trasformati in strumento di propaganda e la ricerca privata della sua autonomia. Le conseguenze di questo conflitto culturale si fecero sentire anche dopo la fine della seconda guerra mondiale. La mostra temporanea UNDER PROPAGANDA palesa questo complesso e controverso capitolo della storia dell’archeologia altoatesina. Per la prima volta numerosi reperti degli anni 1920–1972 vengono presentati al pubblico, riletti in chiave critica con criteri scientifici aggiornati. I documenti d’archivio e le postazioni interattive raccontano accanto ai reperti le pratiche di ricerca del passato. Per i più giovani è previsto un percorso “underground”: un’avventura che svela in oggetti appositamente selezionati storie inattese. Un’occasione per riflettere su come il passato sia stato strumentalizzato e per guardare con occhi nuovi le testimonianze archeologiche che ancora oggi hanno molto da raccontare. La mostra invita a riscoprire l’importanza di una ricerca libera e indipendente ricordandoci quanto possa essere stimolante osservare i reperti archeologici con occhi critici e consapevoli. Un ricco programma di attività e iniziative collaterali per adulti e bambini offre diversi modi di avvicinarsi alla mostra, pensati per differenti tipi di pubblico. La mostra si rivolge sia a un pubblico specializzato e interessato, sia al grande pubblico, ed è aperta da martedì 25 novembre 2025 fino a domenica 8 novembre 2026.

Inserisci i tuoi eventi sul primo e più amato calendario di eventi dell'Alto Adige!

HAI GIÀ UN ACCOUNT?

ACCEDI

NON HAI ANCORA UN ACCOUNT?

Non perderti i migliori eventi in Alto Adige!

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER SETTIMANALE

Vuoi vedere i tuoi eventi pubblicati sul nostro magazine?

RICEVI UN AVVISO AL MESE PER LA CHIUSURA REDAZIONALE

Vuoi promuovere i tuoi eventi o la tua attività? Siamo il tuo partner ideale e possiamo proporti soluzioni e pacchetti su misura per tutte le tue esigenze.

VAI ALLA SEZIONE PUBBLICITÀ

CONTATTACI DIRETTAMENTE

INSIDE EVENTS & CULTURE

Magazine mensile gratuito di cultura, eventi e manifestazioni in Alto Adige-Südtirol, Trentino e Tirolo.
Testata iscritta al registro stampe del Tribunale di Bolzano al n. 25/2002 del 09.12.2002 | Iscrizione al R.O.C. al n. 12.446.
Editore: InSide Società Cooperativa Sociale ETS | Via Louis Braille, 4 | 39100 Bolzano | 0471 052121 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..