Highlights medley - Pubblicato da accart

0
×

Attenzione

Questo evento è terminato, rimani connesso per nuovi eventi

Informazioni evento

Lo sguardo nell’arte è più di un semplice dettaglio, è un potente mezzo di connessione che trascende il tempo e lo spazio. Le opere d’arte di valore sono highlights che non hanno un tempo: esse fanno parte di una continua linea che dal presente si imprime nel passato continuando per la via del futuro.
Highlights Medley vuole dare risalto all'identità artistica come valore; identità intesa in termini di unicità ed originalità dell’artista e conseguentemente dell’opera stessa.
Il medley ovvero racconto è stato affidato ai tredici artisti, selezionati per il linguaggio e la poetica che li distingue: Mats BERGQUIST Julia BORNEFELD Paolo BUZZI Emanuela FIORELLI Giovanni FRANGI Angela GLAJCAR Paolo Nataly MAIER Paolo RADI Hermann J. RUNGGALDIER Sean SHANAHAN Marco TIRELLI Peggy WAUTERS Antonella ZAZZERA.
Il filo come segno tridimensionale è il medium con cui EMANUELA FIORELLI esplora lo spazio costruendo architetture che mutano allo sguardo ed indicano la flessibile dinamicità di una costruzione geometricamente definita.
Le figure di HERMANN J. RUNGGALDIER, scolpite nel legno a grandezza naturale, si alternano nell’esposizione a figure di piccola dimensione, sospese invece su un ideale palcoscenico della vita, una architettura in plexiglas. Lo spazio, meticolosamente studiato, che ora divide o avvicina le figure, definisce l'intensità delle relazioni mentre la nudità che le accomuna amplifica l'effetto ed il significato dei gesti.
Seguendo le leggi della prospettiva quattrocentesca, PAOLO RADI crea un suo spazio, che definisce tonale, per dare vita ad una opera che reagisce alla luce e all’oscurità.
La trasformazione della materia è da sempre, nel suo operato, la modalità per unire insieme tempo e spazio. La trasformazione è data dall’unione di materiali diversi che si completano ed evocano il passaggio da un luogo all’altro, da un tempo a un altro tempo.
Nella sua pratica artistica, PEGGY WAUTERS, tende ad esaltare l'aspetto ieratico dell'elemento naturale fino a trasformarlo in una icona.
I fiori in porcellana nascono dalla vicinanza alla natura ma soprattutto dalla consapevolezza di una relazione costante in cui domina un tempo circolare; un tempo questo, in cui ogni cambiamento della natura stessa lascia un segno che si proietta nel lavoro successivo.
La ricerca formale e teorica di NATALY MAIER attribuisce una parte centrale al potere evocativo del colore, rivelandoci, come ad ogni situazione, come pure ad ogni oggetto, possa corrispondere la sua trasposizione tonale.
Il colore dunque inteso come un'esperienza articolata, come qualcosa che accade, e non come un dato, fisso e immutabile.
Una pratica antica e intensamente ascetica distingue il lavoro dell’artista svedese
MATS BERGQUIST. Le sue opere sono icone contemporanee dalla rappresentazione visiva rarefatta alle estreme conseguenze.
Delle icone e della loro valenza spirituale rimane il procedimento realizzativo;
L’artista genera così un’immagine di intrinseca potenza visiva, tra riferimenti alla filosofia occidentale e orientale e un senso dell’organizzazione spaziale nella quale è possibile leggere la sedimentazione di innumerevoli significati di respiro universale.
Il lavoro di ANGELA GLAJCAR sfugge alla definizione classica di scultura sia per l’impiego particolare di un materiale come la carta, che per le relazioni e lo spazio che le sue opere contribuiscono a definire.
Sono lavori contraddistinti da stratificazioni e sovrapposizioni di fogli di carta sui quali l’artista interviene sottraendo della materia con lacerazioni e perforazioni, fino ad aprire una via sempre diversa nel candido volume di fogli. È infine la luce naturale a definirne l’itinerario che muta via via orientandosi verso un interno delicato e avvolgente che sembra animarsi di moto proprio.
Le opere di ANTONELLA ZAZZERA sono invece il risultato di tessiture di filo di rame brunito che si trasforma in infiniti attimi luminosi per disegnare lo spazio con armonia.

Contatti :

Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 27 Nov 2024 al 30 Dic 2024

Note sugli orari :

MA / DI - VE / FR 10:00 - 12:00 15:30 - 18:30 SA 10:00- 12:00

Pubblicato da :

Potrebbe interessarti anche :

  • L'evento si tiene dal 11 Apr 2025 al 31 Gen 2026
    Edizioni Francesco Conz dalla Collezione Museion
  • L'evento si tiene dal 13 Gen 2025 al 31 Dic 2025
    Grazie alle cartoline della Collezione Gaetano Sessa e alla collaborazione con musei, archivi ed enti del territorio, la mostra si propone di ripercorrere la storia del quartiere Europa-Novacella: dalla campagna fatta di vigneti attorno allo storico complesso di Maria Heim, alla costruzione del rione Littorio. Dal dopoguerra con l’inaugurazione della Fiera di via Roma e il padiglione numero uno trasformato in palaghiaccio fino alle prime scuole e ai pomeriggi nelle sale cinematografiche. Un viaggio dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri.
  • L'evento si tiene dal 08 Dic 2025 al 20 Dic 2025
    Camilla Prey, nata a Weimar (Germania) e cresciuta a Egna, è un’artista multidisciplinare. Ha una formazione in arti applicate, acquisita grazie ai suoi studi di gioielleria contemporanea a Lisbona e Tallinn. Dal 2022 è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. How many scales on the eye? è la sua prima mostra personale in Alto Adige. Il termine inglese “scale” significa misura, bilancia e scaglia, aprendo così un ampio spettro tra percezioni, misurazioni e metamorfosi. Le opere si muovono tra equilibrio e rovesciamento, tra stabilità e transitorietà. Cera, metallo, bilance, luce e cerchi creano un sistema fluido e non incentrato su un risultato, ma sulle immense possibilità in continuo mutamento. La mostra ruota attorno a questioni di visioni, misurazioni e tempo: comprensioni e stratificazioni, il rapporto tra l’osservazione e ciò che essa produce, e il momento in cui tempo e materia si sovrappongono. Le opere di Camilla Prey non intendono raffigurare questi concetti – li rendono fisici attraverso la loro presenza. I materiali entrano in relazione, dialogano tra loro, reagiscono. Gli spazi intermedi, le giunture e i punti di contatto si attivano a vicenda. Accanto a elementi fusi e modellati compaiono anche ready-made: oggetti della vita quotidiana il cui significato muta in nuovi contesti. Recano tracce di usura e memoria, che però non vengono raccontate, bensì tradotte in altre relazioni. Processi, frammenti e transizioni non sono disturbi, ma parte della forma. All’inaugurazione, la mostra viene attivata da un dialogo a due voci, una sorta di “calibrazione della percezione”. Due voci si muovono attraverso il linguaggio come uno strumento di misura: narrano di visione, peso, memoria e luce, e di ciò che accade quando la percezione diventa materia. Le voci cambiano ruolo, spostano i toni e annullano le gerarchie tra uomo e sistema, materia e ombra. How many scales on the eye? apre uno spazio che mette in discussione gli strumenti della nostra percezione. Testo: Léa Manoussakis di-Bona

Inserisci i tuoi eventi sul primo e più amato calendario di eventi dell'Alto Adige!

HAI GIÀ UN ACCOUNT?

ACCEDI

NON HAI ANCORA UN ACCOUNT?

Non perderti i migliori eventi in Alto Adige!

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER SETTIMANALE

Vuoi vedere i tuoi eventi pubblicati sul nostro magazine?

RICEVI UN AVVISO AL MESE PER LA CHIUSURA REDAZIONALE

Vuoi promuovere i tuoi eventi o la tua attività? Siamo il tuo partner ideale e possiamo proporti soluzioni e pacchetti su misura per tutte le tue esigenze.

VAI ALLA SEZIONE PUBBLICITÀ

CONTATTACI DIRETTAMENTE

INSIDE EVENTS & CULTURE

Magazine mensile gratuito di cultura, eventi e manifestazioni in Alto Adige-Südtirol, Trentino e Tirolo.
Testata iscritta al registro stampe del Tribunale di Bolzano al n. 25/2002 del 09.12.2002 | Iscrizione al R.O.C. al n. 12.446.
Editore: InSide Società Cooperativa Sociale ETS | Via Louis Braille, 4 | 39100 Bolzano | 0471 052121 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..