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Eventi

Non c'è due senza tre
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Music
Venerdì, 16 Gen 2026 18:30

Trio Reinecke Bernardo Bertamini - clarinetto Elena Lorenzoni - viola Samuele Masera - pianoforte Lo sviluppo del trio tra Settecento e Novecento Opere di: W. Amadeus Mozart - Kegelstatt Trio K. 498 Robert Schumann - Märchenerzählungen Op. 132 Johan Amberg - Fantasiestücke Op. 12 Carl Reinecke - Trio Op. 264 Entrata con offerta libera

Accademia di Merano, Villa San Marco Via Innerhofer 1, Merano, BZ
Non c'è due senza tre
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Music
Venerdì, 16 Gen 2026 18:30-19:30 |

Trio Reinecke Bernardo Bertamini - clarinetto Elena Lorenzoni - Viola Samuele Masera - pianoforte Lo sviluppo del trio tra Settecento e Novecento Opere di: W. Amadeus Mozart - Kegelstatt Trio K. 498 Robert Schumann - Märchenerzählungen Op. 132 Johan Amberg - Fantasiestücke Op. 12 Carl Reinecke - Trio Op. 264 Entrata con offerta libera

Accademia di Merano, Villa San Marco Via Innerhofer 1, Merano, BZ
Doppelabend: DUO IT meets GOTA
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Theatre
Venerdì, 16 Gen 2026 20:00

Two Gather - Circus Artistry meets Ladin Ethno Music Zwei Welten, ein Abend: Das Münchner Akrobatik-Duo DUO IT eröffnet mit TWO GATHER. Daniela Maier, Absolventin der „Academy of Circus and Performance Art“, und Jakob Vöckler, der letzte „Wettkönig“ von „Wetten, dass..?“ und Absolvent von „Codarts Circus Arts“, bringen Artistik zwischen Eleganz und Kraft auf die Bühne. Eine Stunde Zirkus, Theater, Humor und Körperkunst über Nähe, Distanz und das Miteinander. Danach GOTA: Katia und Jan Moling aus dem Gadertal, die Handpan, Didgeridoo, Geige und Stimme zu meditativen, wie weiten Klanglandschaften verweben. Verträumt, rhythmisch, erdig – Musik, die atmet wie die Berge, aus denen sie kommt. In der Mitte wagen beide Formationen ein Experiment: ein improvisierter Jam, bei dem Akrobatik und Musik, Stadt und Berge, Körper und Klang verschmelzen. DUO IT steigt in die Höhe, GOTA bringt Tiefe: Gemeinsam bestreiten sie ein besonderes Experiment. DUO IT: Daniela Maier, Jakob Vöckler GOTA: Katia und Jan Moling

Dekadenz Obere Schutzengelgasse 3A, Bressanone, BZ
Giovanna dei disoccupati
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Theatre
Venerdì, 16 Gen 2026 20:30

Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Teatro Comunale Piazza Johann Wolfgang von Goethe 1, Vipiteno, BZ
ALL THAT MUSIC – DRAWBARS: ZANELLA PERAZZO PATTON (I)
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Music
Venerdì, 16 Gen 2026 21:30-23:00 |

Niccolò Zanella: tenor sax Tommaso Prezzo: hammond organ Daniele Patton: drums Art Directors: Michael Lösch & Helga Plankensteiner I Drawbars sono un nuovo trio strumentale che esplora una varietà di sonorità jazz, combinando elementi di swing, funk, modern jazz e samba. Il nuovo CD “Saturday's Vibe” rappresenta un punto di sintesi tra il rispetto per le radici del jazz e la volontà di esplorare nuove direzioni musicali, decisamente un nuovo modo di intere lo storico sound dell'Hammond trio. Il concerto comincia alle ore 21:30 al Laurin Bar. Supplemento di 12 Euro sulla prima consumazione a partire dalle 21:00. Info e prenotazione tavolo: Laurin Bar, T 0471 311 570

Laurin Bar & Bistro Via Laurin, 4, 39100 Bolzano, Bolzano, BZ
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Art & Culture
Sabato, 17 Gen 2026 10:00-13:00 |

Visita guidata Sabato 17 gennaio 2026, ore 10–13 Partenza dal Monumento alla Vittoria, Bolzano. Un percorso tra musei e spazi pubblici esplora il confine come luogo di attraversamento, memoria e trasformazione. Le opere di otto artistɜ internazionalɜ: Pamela Dodds, Esra Ersen, Boris Missirkov & Georgi Bogdanov, Ivan Moudov, Karin Schmuck, Zorka Wollny e ZimmerFrei (Anna de Manincor) affrontano migrazione, identità e paesaggio. La visita, insieme al collettivo Rotte Balcaniche, intreccia arte e attivismo per riflettere sui confini come spazi di violenza, solidarietà e resistenza.

Blutbuch
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Theatre
Sabato, 17 Gen 2026 19:30-
L'evento si tiene dal 17 Gen 2026 al 31 Gen 2026

von Kim de l’Horizon Die Erzählfigur in „Blutbuch“ identifiziert sich weder als Mann noch als Frau. Als die Großmutter – im Schwyzerdütsch Großmeer – an Demenz erkrankt, erinnert sich das Ich an seine Kindheit in einem Schweizer Vorort und begibt sich auf die Suche nach seinen Wurzeln. Wie schreibt sich unsere Herkunft in unsere Körper ein? Welche Rolle spielt dabei die Muttersprache und wie kann man sich von ihr befreien? Die Erzählfigur taucht in die Vergangenheit ein, sucht nach der Geschichte der Blutbuche, die so wichtig war in ihrer Kindheit und forscht nach der nicht tradierten weiblichen Blutlinie. Sie schreibt Briefe an ihre Großmeer, bricht das Schweigen und verwandelt auf diese Weise Scham in das Gefühl, sich im eigenen, nonbinären Körper wohl zu fühlen. Kim de l’Horizon ist eine nicht binäre Person aus der Schweiz, die 2022 für den autofiktionalen Roman „Blutbuch“ mit dem Deutschen sowie dem Schweizer Buchpreis ausgezeichnet wurde. De l’Horizon versteht Schreiben als kollektiven Heilprozess, hinterfragt Geschlechterzuschreibungen und versucht Identität neu zu lesen. Die berührende und vielschichtige Generationenerzählung kommt in Bozen in einer Fassung von Anna Stiepani auf die Bühne. Die erfolgreiche Regisseurin wird die Grenzen zwischen Text und Körper mit ihrem Ensemble und unterschiedlichen Erzählformen ausloten und aufbrechen. mit Svetlana Belesova Patrice Grießmeier Doris Pigneter Felix Rank Anna Starzinger Regie & Bühnenfassung Anna Stiepani Bühne & Kostüme Jenny Schleif Licht N. N. Dramaturgie Elisabeth Thaler Regieassistenz & Inspizienz Ambra Zattoni

Stadttheater Verdiplatz 40, Bolzano, BZ
Giovanna dei disoccupati
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Theatre
Sabato, 17 Gen 2026 20:30

Un apocrifo brechtiano Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». Dopo aver scritto e interpretato un fortunatissimo apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si cimenta con Bertolt Brecht nell’intento di restituirci lo spirito di osservazione del drammaturgo tedesco nell’insidioso contesto contemporaneo. «Ovviamente non possiamo immaginare cosa scriverebbe Bertolt Brecht se vivesse, oggi, immerso nella nostra cultura, a ottant’anni dalla fine degli orrori nazisti, dentro un’economia e una finanza molto più complesse e stratificate. Eppure quegli orrori e la prevaricazione sono disgraziatamente attuali, sotto altre forme e con armi più subdole» scrive l’autore e attore veneto. «In questa Giovanna dei disoccupati i personaggi di Brecht agiscono in nuovi àmbiti e con nuove parole ma continuano ad essere immersi nel terreno della dominanza e della sudditanza. L’algoritmo può sembrarci meno cattivo, ma alla fine dei fatti risulta perfido e crudele come un padrone in carne ed ossa. Le multinazionali continuano a prevaricare, ferire e colpire i più deboli, in tutti i paesi. […] E poi ci sono le persone: milioni di singoli sempre più isolati, sempre più oppressi dal mondo commerciale-pubblicitario-social che sta massacrando le comunità. In questa massa di monadi emerge il superuomo economico, senza un pensiero vero e senza profondità. Come in Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, vedremo le vicende di Pierpont Mauler, dei suoi sottoposti, di Cridle, di Slift, della più grande lobbista del momento: la terribile Graham; un mondo di magnati al quale si oppone Giovanna Darko, con la sua comunità social‑socialista. Ma forse una comunità online non è una comunità, bensì una moltitudine di monadi che si raccontano il sogno della tribù. Questo, forse, è il vero dramma contemporaneo. Con tutta l’umiltà del caso viene presentato questo apocrifo brechtiano, come se fosse scritto sotto dettatura. Questo è possibile solo con l’aiuto dell’arte immutabile del teatro che, mentre ci diverte, come diceva Gramsci, tenta di gettare bombe nei cervelli». di e con Natalino Balasso e con Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave, Graziano Sirressi regia Andrea Collavino scene Anusc Castiglioni costumi Sonia Marianni luci Stefano Dellepiane drammaturgia Natalino Balasso cura musicale Celeste Gugliandolo produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Teatro Puccini Piazza Teatro 2, Merano, BZ
La rosa
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Theatre
Domenica, 18 Gen 2026 16:30

Filodrammatica “I Simpatici APS“ Roverè della Luna (TN) Presenta “LA ROSA” Commedia divertente ed intrigante in dialetto trentino di Camillo Vittici (versione dialettale di Simone Degasperi) - Regia di Claudia Tomasini e Simone Degasperi

Teatro delle Muse Via Dolomiti 23, Laives, BZ
AnnPhie Fritz: Shanti Schatzi
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Theatre
Domenica, 18 Gen 2026 18:00

„Was für ein Theater!“ – Falter Einatmen, ausatmen. Wir leben in einer aufregenden Zeit. So viele Möglichkeiten! Du kannst gegen Schönheitsideale sein und trotzdem ideal schön sein wollen, kannst Atheistin sein und dir jemand anderes Religion ausborgen für den Morgensport. Du kannst queer flirten und dir sicher sein, dass sich ein Hetero-Typ angesprochen fühlt. Genauso sicher, wie dass einer dir auf die Brüste starrt, selbst wenn du als Herbert Prohaska vor die Tür gehst. Wenn diese Brüste sprechen könnten … Naja, zum Glück ist das Patriarchat eh vorbei, oder? Weiß gar nicht, warum ich immer so müde bin. „Fritz bringt in ihrem ersten Solo-Programm etwas auf die Kabarettbühne, was man dort nicht oft zu sehen bekommt: weibliche Lebensrealität! Scharfsinnig und selbstironisch…“ – Kulturknistern „was für eine grandiose Idee (…) Das Publikum spendet nicht enden wollenden Applaus.“ – Haller Tagblatt Text, Inszenierung und Spiel: AnnPhie Fritz Outside Eye: Friederike Förster

Dekadenz Obere Schutzengelgasse 3A, Bressanone, BZ
Vom halbherzigen Ja zum positiven Nein
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Formation
Martedì, 20 Gen 2026 09:00-12:00 |
L'evento si tiene dal 20 Gen 2026 al 22 Gen 2026

Ziel und Inhalt: „Ja sagen“ macht beliebt! Ein „Nein“ hingegen wirkt oft sperrig und unkooperativ. Doch wer zu allem Ja sagt und keine Grenzen setzt, läuft Gefahr, seine Energie zu verlieren, nicht mehr leistungsfähig zu sein, krank zu werden. Tagtäglich sind wir mit der Herausforderung konfrontiert, viele große und kleine Entscheidungen zu treffen. Doch wie kann ich meine eigenen Standpunkte erspüren und vertreten? Was hilft mir, gute Entscheidungen zu treffen und mich klar und fair zu positionieren? Wie zeige ich mich als gute*r Partner*in in Absprachen und Verhandlungen? Wie gelingt es mir, nicht nur ein „Ja“ sondern auch ein „Nein“ zu vertreten, ohne Arbeits- und private Beziehungen zu gefährden? Zielgruppe: Mitarbeiter*innen der Kinder- und Jugendarbeit, Erzieher*innen, (Sozial)Pädagog*innen, Sozialassistent*innen, Lehrpersonen, Fachkräfte im Kindergarten, Multiplikator*innen aus pädagogischen und sozialen Berufen, Eltern und Interessierte Teilnehmerzahl: 8 - 14 Ort: Online – über PC / Laptop von Ihrem Standort aus Beitrag: 198,00 € inkl. 22% Mwst. Referent*in: Barbara Hülmeyer, Schongau (D). Dipl. Sozialpädagogin, Systemisches Coaching (SG), Psychotherapie (HPG), Achtsamkeitspraxis Anmeldeschluss: 13.01.2026

Bildungshaus Jukas Brunogasse 2, Bressanone, BZ
Concerto dell'Orchestra Haydn - Dir: Glass Marcano
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Music
Martedì, 20 Gen 2026 20:00

La pampa argentina “non è solo un ambiente fisico, ma anche una forma di vita” constata il filosofo Carlos Astrada nel 1948 nel suo libro “El mito Gaucho”. In due opere per pianoforte e violoncello (Pampanea n. 1 e n. 2) e in una Pastorale sinfonica (Pampanea n. 3), anche il compositore argentino Alberto Ginastero si occupa – quasi contemporaneamente – della vita nella vasta pianura erbosa senza alberi. Nel 1941, l’impresario Lincoln Kirstein gli commissiona la composizione di un balletto in atto unico con cinque scene per la sua compagnia “American Ballet Caravan”, che un anno dopo si scioglierà. La musica di Ginestra, strettamente legata alla vita dei gauchos, viene ugualmente eseguita per la prima volta nel 1943 – sotto forma di suite in quattro movimenti per sala da concerto – al Teatro Colón di Buenos Aires. Diventa subito un successo mondiale. Dalla “spiritualità” della pampa allo “Sturm und Drang” del XVIII secolo europeo: un Mozart sedicenne compone il Divertimento K 136 nella primavera del 1772 per il principe-arcivescovo di Salisburgo. Con la sua Sinfonia n. 29, due anni dopo si allontana dai modelli italiani, come sottolinea il ricercatore mozartiano Albert Einstein, superando gli elementi decorativi con una “finezza da musica da camera” con cui rifugge tutto ciò che vi è di convenzionale e di banale. La sinfonia porta con sé un’aria di freschezza e novità. Un giovane genio inizia a farsi strada verso uno stile tutto suo.

Auditorium Via Dante 15, Bolzano, BZ
La gatta sul tetto che scotta
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Theatre
Giovedì, 22 Gen 2026 20:30-
L'evento si tiene dal 22 Gen 2026 al 25 Gen 2026

La gatta sul tetto che scotta è un’opera scritta nel 1955 dal grande drammaturgo statunitense Tennessee Williams, che con questo testo vinse il suo secondo Premio Pulitzer. Racconta la storia dei Pollitt, una ricca famiglia del Sud degli Stati Uniti che vive una profonda crisi di fronte all’imminente morte del padre, Big Daddy. La famiglia si è riunita nell’immensa proprietà terriera del patriarca per festeggiare il suo compleanno. In questo contesto emergono l’avidità e la debolezza dei figli, Gooper e Brick, e in particolare la situazione di quest’ultimo e di sua moglie Margaret. I due vivono un matrimonio senza intimità. Maggie è profondamente innamorata, ma Brick è distante: è da tempo un alcolizzato e non la degna di considerazione. Durante un conflitto con Brick, Maggie dice di sentirsi come “una gatta su un tetto che scotta”, decisa a non cadere giù: ha, infatti, conquistato con fatica una posizione sociale. Leonardo Lidi rilegge questo testo mettendo in luce il filo rosso che parte da Anton Čechov, passa da Tennessee Williams e si conclude con alcuni film di Woody Allen. «La società raccontata tramite la famiglia e le proprie contraddizioni, le tantissime, le tonnellate di storie d’amore, le battute che tornano e che si rincorrono tra un autore e l’altro» scrive il regista residente del Teatro Stabile di Torino. «Torno a Williams perché credo che sia l’autore più utile a comprendere l’importanza dell’analisi della società attraverso la lente famigliare. Williams utilizza il ridicolo per raccontare la tradizionale famiglia americana del Sud, la sua incapacità di avanzare, ferma in un ricordo, pronta a distruggere pulsioni sessuali “nocive” e a nascondere tutta la polvere della società occidentale sotto il tappeto». di Tennessee Williams traduzione Monica Capuani regia Leonardo Lidi con Valentina Picello, Fausto Cabra, Orietta Notari, Nicola Pannelli, Giuliana Vigogna, Giordano Agrusta, Riccardo Micheletti, Greta Petronillo, Nicolò Tomassini scene e luci Nicolas Bovey costumi Aurora Damanti suono Claudio Tortorici assistente regia Alba Maria Porto produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, TSV - Teatro Nazionale La gatta sul tetto che scotta viene presentato per gentile concessione de la University of the South, Sewanee, Tennesee. durata: 105 minuti Spettacolo con luci stroboscopiche

Teatro Comunale Piazza G. Verdi 40, Bolzano, BZ
Rhobinson Khoury (FR): MŸA
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Music
Giovedì, 22 Gen 2026 20:00

Robinson Khoury è un giovane trombonista e compositore, una delle voci più stimolanti della sua generazione in Francia. È noto per aver suonato con Ibrahim Maalouf e Natacha Atlas, per aver contribuito a definire il sound del gruppo SARAB e per aver ricevuto una menzione speciale dall’Académie Charles Cros per l’album Broken Lines. Ha suonato come solista con il Metropole Orkest e con musicisti come Lew Soloff, Mark Turner e, nel 2019, nell’orchestra di Quincy Jones. Con il suo nuovo progetto MŸA, Khoury costruisce un ponte tra jazz, elettronica e sonorità mediorientali: il timbro caldo del trombone si intreccia con sintetizzatore modulare, percussioni e canti senza parole. Ne nasce una musica arcaica e contemporanea allo stesso tempo piena di groove, atmosfera e gioia del fare musica. Nel marzo 2025 Robinson Khoury è stato insignito del Premio Django Reinhardt come musicista jazz dell’anno, il più prestigioso premio jazz di Francia. Robinson Khoury: Posaune, Stimme, Effekte Anissa Nehary: Perkussionen, Stimme Léo Jassef: Piano, Synthesizer, Stimme

Dekadenz Via Alta Angelo Custode 3A, Bressanone, BZ
Ensemble Trianima
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Music
Venerdì, 23 Gen 2026 19:00-21:00 |

Isabel Goller, arpa Johanna Gossner, clarinetto Marilies Guschlbauer, violoncello Dmitri Shostakovich: Quattro pezzi Daniel Schnyder: East Ludwig van Beethoven/Camila Cobello: Ludwig in Havanna Gilad Cohen: GTrio for a Spry Clarinet, Weeping Cello and Ruminating Harp Justin Hurwitz: La La Land Eric Whitacre: Goodnight Moon In collaborazione con la Scuola di musica di Bressanone Il nome “Trianima” riflette l'essenza dell'ensemble. Deriva dal termine musicale “con anima”, e si combina con “tri” per le tre musiciste. L'ensemble di musica da camera è composto dalle tre musiciste Isabel Goller di S. Andrea presso Bressanone (arpa), Johanna Gossner (clarinetto) e Marilies Guschlbauer (violoncello). Il loro repertorio spazia da arrangiamenti originali di opere classiche al jazz, alle colonne sonore e alla musica contemporanea. Profilo artistico: Trianima è sinonimo di innovazione e anticonformismo nel panorama dei concerti classici. Biglietti online: www.mytix.bz oppure alla cassa serale

Scuola di Musica di Bressanone Am Priel 7/a, Bressanone, BZ
Die Kraft der Stimme
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Formation
Venerdì, 23 Gen 2026 19:00-21:00 |

Ziel und Inhalt: In diesem Seminar werden wir in teilweise mehrstimmige Mantras und Lieder verschiedener Kulturen eintauchen. Die Melodien sind einfach und wiederholen sich. In jedes neue Lied können wir uns sehr schnell einstimmen und mitsingen. Dabei wird der Kopf frei, der Verstand kommt zur Ruhe. Die Stimmen erreichen eine Schwingungsebene, die direkt mit dem Herzen verbindet. Die Sinne werden aufmerksamer, der Geist weitet sich, und die innere Stimme wird wieder hörbar. So nehmen wir mehr wahr, was wir wirklich brauchen und wollen. Der Gesang wird zur Quelle von Kraft und Lebensfreude. Zielgruppe: Mitarbeiter*innen der Kinder-, Jugend- und Sozialarbeit sowie im Gesundheitsbereich, Erzieher*innen, pädagogische Fachkräfte in Kindergarten und Schule, Singgruppenleiter*innen und alle Interessierten, die ihre Freude am Singen vertiefen möchten. Auch alle, die glauben, nicht singen zu können oder sich noch nicht trauen Teilnehmerzahl: 10 - 30 Zeit: Freitag, 23. Jänner 26, 19.00 – 21.00 Uhr Samstag, 24. Jänner 26, 8.00 – 8.45, um 8.45 Uhr gemeinsames Frühstück, 10.00 – 12.30, 15.00 – 18.00 und 20.00 – 21.30 Uhr Sonntag, 25. Jänner 26, 9.00 – 12.30 Uhr Mitzubringen: Bequeme Kleidung, evtl. Wolldecke und Sitzkissen Beitrag: 180,00 € inkl. 22% Mwst. 162,00 € Frühbucherpreis bis 15.09.25 Referent*in: Raimund Mauch, Ravensburg. Musiker, Ergotherapeut, Heilpraktiker (Psychotherapie). Bringt seit 30 Jahren verschiedenste Gruppen zu kraftvollem Gesang zusammen. Seine herzliche, undogmatische, lebensfrohe Art springt sofort auf die Gruppe über und lässt jede Veranstaltung zu einem Glanzpunkt werden - www.kraftderstimme.de Anmeldeschluss: 09.01.2026

Bildungshaus Jukas Brunogasse 2, Bressanone, BZ
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