PAOLO JANNACCI&BAND In concerto con Enzo - Pubblicato da Teatro Cristallo

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Informazioni evento

con Paolo Jannacci&Band

durata: 80'

Con il suo concerto, Paolo Jannacci porta sul palco una serata che è molto più di un semplice tributo: è un viaggio emozionante nella musica del padre, Enzo Jannacci. In un abbraccio tra memoria e innovazione, Paolo reinterpreta i grandi successi di Enzo, offrendo al pubblico non solo le sue canzoni più celebri, ma anche una selezione di brani originali che rivelano il suo talento e la sua sensibilità musicale, con un’impronta jazz unica.

Rispondendo al desiderio di tanti amici e ammiratori, Paolo ha scelto di regalare una performance che mescola l’eredità del padre con la sua personale evoluzione artistica, creando un’atmosfera intensa e speciale. Ogni canzone, ogni nota, diventa un messaggio profondo di energia, poesia e passione, raccontando il legame indissolubile con Enzo attraverso un linguaggio musicale che travalica i confini del semplice omaggio.

Ad accompagnarlo sul palco, talentuosi musicisti:

Stefano Bagnoli (Batteria e percussioni)
Marco Ricci (Contrabbasso e basso elettrico)
Daniele Moretto (Tromba/Flicorno e cori)


Un concerto che sa emozionare e sorprendere, tra nostalgia e rinnovata creatività.

Racconti di Musica - Associazione L'Obiettivo

Luogo Teatro Cristallo, via Dalmazia 30, Bolzano
Biglietti: 27 € intero / 24 € Cristallo Card

I biglietti per questo spettacolo sono disponibili presso la cassa del Teatro Cristallo, sull'app Teatro Cristallo Bolzano, dal totem automatico posizionato fuori dal Teatro Cristallo oppure online direttamente qui https://ticket.midaticket.it/teatrocristallo/Events



Contatti :

Date e orari evento :

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  • Il primo viaggio di Haydn a Londra risale al 1791. Fino ad allora non ha mai lasciato la monarchia asburgica. “Me ne sto qui seduto in questa landa desolata – abbandonato – come un povero orfano – quasi senza compagnia umana”, riferisce dal deserto culturale ungherese prima di essere “sollevato” dal ruolo di maestro di cappella presso la corte degli Esterházy. L’impresario di concerti Johann Peter Salomon sfrutta questa occasione e ingaggia il compositore senza padrone per un soggiorno nella capitale britannica. Con le sue sinfonie, Haydn diventa ben presto un beniamino del pubblico e frequenta tanto la benestante borghesia quando la grande nobiltà. Nel 1792 è invitato a Londra a una cena di gala della Royal Society of Musicians, un’organizzazione di beneficenza fondata nel 1738 per i musicisti indigenti e le loro famiglie. Ringrazierà componendo una marcia. La Sinfonia in re maggiore nasce nel 1794 a Vienna e Londra per il suo secondo viaggio in Inghilterra. Il nome che le viene attribuito (“L’orologio”) potrebbe riferirsi al “ticchettio” meccanico del pizzicato degli archi e fagotti nel secondo movimento, ma non proviene in ogni caso da Haydn, bensì dall’editore viennese Johann Traeg, che nel 1798 pubblica una versione per pianoforte dell’Andante dal nome “Rondò. L’orologio”. Philip Glass – che negli anni Settanta scrive la storia della musica, non da ultimo con la sua opera in stile Minimal Music “Einstein on the Beach” – compone nel 2021 la “Liechtenstein Suite” per l’ensemble di archi LGT Young Soloists, che ha sede appunto nel Principato. La Sinfonia n. 32 abbozzata da Mozart nel 1779 a Salisburgo è davvero una sinfonia? “Non vi è alcun dubbio che quest’opera sia stata pensata come ouverture allo Singspiel à la française, di cui si è conservato un frammento battezzato nel XIX secolo ‘Zaïde’”, assicura il musicologo Alfred Einstein. Nel 1781, Mozart è a Vienna e smette di lavorare a “Zaïde”. Si mette invece a musicare il libretto per un altro Singspiel, anch’esso “orientale”: si tratta di “Bellmont und Konstanze” o “Il ratto dal serraglio”.
  • CAROLINE SHAW: Entr'acte JOSEPH HAYDN: Quartetto per archi op. 77,2 andante IGOR STRAVINSKY: 3 pieces TURLOUGH O'CAROLAN: Three Melodies WOLFGANG AMADEUS MOZART: Divertimento KV 139 FOLKSONGS
  • Una voce isolata nell’industria musicale del Nord Europa: il compositore danese Rued Langgard non ha allievi, viene suonato di rado e spesso e volentieri viene dimenticato quando si tratta di assegnare posti o commissionare opere importanti in patria. Scrive la sua Quarta sinfonia dal titolo “Løvfald” (Sentiero autunnale) nel 1916, all’età di 22 anni. Il brano viene eseguito per la prima volta in 13 parti nel 1922 a Heidelberg. La musica a programma espressivo-drammatico, rivista nel 1920, viene quindi composta in un periodo creativo “modernista”, in cui questo eccentrico talento eccezionale compone opere visionarie come la “Sfærernes Musik” (Musica a sfera) o la Suite per pianoforte “Insektarium”. A cinquant’anni di distanza, alla fine degli anni Sessanta, influenzeranno entrambe il movimento d’avanguardia del dopoguerra. Insieme al suo contemporaneo Carl Nielsen, Rued Langgard è oggi tra i rappresentanti di spicco della musica danese del XX secolo. È possibile scrivere ancora sinfonie dopo Beethoven e costruire nuove “case” sulle fondamenta del “classicismo viennese”? Nella sua opera sinfonica, Johannes Brahms si cimenta in questo tentativo uscendo così dall’ombra lunga del suo predecessore. Compone la Sinfonia in re maggiore nel 1877, durante la villeggiatura a Pörtschach, sul Wörthersee. La prima esecuzione ha luogo il 30 dicembre 1877 sotto la direzione di Hans Richter al Musikverein di Vienna. In una “variazione in sviluppo”, come Arnold Schönberg definisce questa procedura, il lascito di Beethoven viene modificato, integrato e ulteriormente sviluppato nella più lirica delle quattro sinfonie di Brahms. Ancor prima della prima presentazione in sala da concerto, Brahms modula la sinfonia, di cui i critici loderanno più avanti la “chiarezza solare”, dalla chiara tonalità maggiore alla scura tonalità minore: “La nuova sinfonia è talmente malinconica che non la reggono. Non ho mai scritto qualcosa di così triste, in tonalità minore: la partitura deve essere pubblicata con il bordo nero del lutto”. Che dica sul serio? Difficilmente. La sua musica pastorale spodesta le ombre cupe e risuona come il ricordo di un’estate spensierata.

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