Classic and More 2016: Reverend and the lady - Pubblicato da ale inside

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Informazioni evento

Mauro Ferrarese: voce, chitarra resofonica & dodici corde, banjo
Alessandra Cecala: contrabbasso e voce
Special guest: Todd Day Walt
Mauro Ferrarese e Alessandra Cecala uniscono le proprie forze e dopo una serie di fortunati concerti danno vita nel 2011 a questo progetto. Mauro Ferrarese è conosciuto e apprezzato dal pubblico soprattutto come autore di brani propri e Alessandra Cecala per le svariate collaborazioni come contrabbassista. Il repertorio è composto da pezzi
originali e da una selezione eterogenea di musica popolare nata tra gli anni ‘20 e gli anni ‘40 del sud degli Stati Uniti, brani facenti parte della tradizione afroamericana e non solo. Todd Day Wait lascia nel 2009 la sua casa a Columbia nel Missouri e si trasferisce a New Orleans, dove inizia la sua nuova avventura di musicista. Il suo repertorio è dato da una mix di blues, folk, country e bluegrass. Sei mesi all’anno li trascorre come artista di strada suonando nelle strade di New Orleans e gli altri sei è in tour per gli Stati Uniti. Spesso Todd Day Wait’s Pigpen si esibisce con vari artisti musicali incontrati lungo il cammino della sua carriera.

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  • “Nel 1949, a 26 anni, ho imparato ad appuntarmi a orecchio canzoni popolari all’Istituto per il folclore di Bucarest. Molte melodie mi sono rimaste impresse nella memoria: così è nato nel 1951 il ‘Concerto rumeno’”, racconta György Ligeti. L’esecuzione pubblica del brano, che riprende il suono “strambo” delle orchestrine di paese, viene ben presto vietato: “nella dittatura staliniana perfino il folclore era consentito solo in forma politicamente corretta”. La prima esecuzione di “Púrpura” per viola e orchestra di Filippo Del Corno – un’opera commissionata congiuntamente dalla Fondazione Haydn e dall’Orchestra I Pomeriggi Musicali – è seguita da un avvenimento rivoluzionario della storia della musica europea: “Dall’Inghilterra”. Nel giugno 1941, il Servizio tedesco della BBC sostituisce la sua sigla con una sequenza iniziale della quinta sinfonia di Beethoven. I valori delle note del leggendario motivo del “destino che bussa alla porta” – tre brevi, una lunga – indicano nell’alfabeto Morse la lettera “V” di “Victory”, vittoria. Questa sequenza compone il nucleo del brano per orchestra che inizia drammaticamente in Do minore e termina – trionfante – in Do maggiore. In Francia la “Quinta” viene definita anche “Chant de victoire” – in una lettura forse molto vicina a quella del compositore, che non aveva in mente un destino cupo ma piuttosto un inno alla Rivoluzione francese con solenne giuramento alla Repubblica.
  • Alla fine del 1946 Richard Strauss traspone in musica la poesia “Al tramonto” di Joseph von Eichendorff. Nel 1948 legge le opere liriche di Hermann Hesse e, pochi mesi più tardi, l’ormai ottantaquattrenne ha già completato tre Lieder con le sue poesie. Dopo la sua morte nel settembre 1949, l’editore Ernst Roth riunisce le opere per orchestra sotto il titolo “Quattro ultimi Lieder” – un grandioso necrologo al Lied romantico in cui il compositore cita anche il suo poema sinfonico “Morte e trasfigurazione”, composto 60 anni prima. “Nulla di originale” oppure “il primo vero evento musicale del XX secolo”? La quarta sinfonia di Gustav Mahler, composta originariamente nel 1899 e 1900 come umoresca sinfonica, lascia il pubblico interdetto. L’opera rinuncia al pathos romantico, l’organico orchestrale è ridotto, a prima vista il programma non è riconoscibile. La stravagante marcia funebre (“Totentanz”) nel secondo movimento è seguita nel finale – vero e proprio fulcro dell’opera verso cui tutto converge – dal Lied “Der Himmel hängt voller Geigen”, tratto da “Des Knaben Wunderhorn”. “Balliamo e saltelliamo”, esultano gli angeli in paradiso sul sottofondo di una musica che, affievolendosi a mano a mano, pare opporsi a quel senso dell’umorismo naif e infantile. Così Mahler descrive il mondo “all’incontrario” da lui raffigurato: “È tutto sottosopra, non vi è più alcun rapporto di causalità! È come scorgere all’improvviso la parte nascosta della luna.”
  • durata: 80' Il Florida Fellowship Super Choir (F2) è un coro gospel nato nel 2017sotto la guida di Corey Edwards, che ne è fondatore e direttore esecutivo. Rappresenta un’unione di fede, famiglia e fratellanza e riunisce oltre 100 tra cantanti, cantautori e musicisti di ogni denominazione religiosa, provenienti da tutta la Florida. Per il tour italiano saranno presenti 7 membri. F2 ha festeggiato sette anni di attività, vincendo nel 2022 il prestigioso concorso internazionale “How Sweet the Sound” nella categoria Grandi Cori, con giudici d’eccezione come Donald Lawrence, Ricky Dillard, JJ Hairston e Bishop Hezekiah Walker. Si è esibito su palchi prestigiosi come il “Choir Fest”, la “Gospel Music Workshop of America” e la “Dorsey Convention”. Ha collaborato con artisti del calibro di John P. Kee, Kierra Sheard, Beverly Crawford e altri. Il primo album Rejoice: Live in Tampa è del 2019; nel 2022 è uscito il secondo progetto discografico I Will Bless the Lord. Corey Edwards direttore, pianoforte Tamara Smith, Stephanie Johnson soprani Skyla Strange, Tera Lewis contralti Jumah Day, Joe Simmons tenori

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