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Il 9 maggio presenteranno a Vipiteno il loro ultimo cd: Underwater Blues Fosse un disco di Eric Clapton, dei Black Keys o di Thorbjørn Risager, si sentirebbe più e più volte girare nei pub che amano dare energia e qualità alla loro tappezzeria sonora; trattandosi invece di una produzione locale e per giunta di composizioni originali, quella via di diffusione si rivelerà forse più difficile. Si tratta del nuovissimo ep in cd di Delladio & Rossetto Band Underwater Blues, una manciata di canzoni orientate sin dal titolo a un genere ben preciso, un blues rock che sa però spaziare tra i tanti ritmi e modi in cui storicamente si declina. I bolzanini Marco Delladio e Matteo Rossetto, chitarristi e autori affiatati, hanno presentato il loro lavoro, impreziosito dall’apporto dei maestri Federico Groff alla batteria e Flavio Zanon al basso, in anteprima a Monaco di Baviera ma questo mese lo faranno in patria nell’ambito dei Blue Days di Vipiteno il 9 maggio. La maturità dei due leader emerge chiara dall’equilibrio e dall’essenzialità dell’intreccio sonoro esibito, privo di tastiere e probabile frutto di un lungo lavoro di distillazione delle poliedriche esperienze accumulate in ambiti differenti dal blues, specie in Take me to the station, un chiaro omaggio al “chitarrismo magico” degli Stones e, nel testo, un possibile gioco con la loro No expectations.