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Ditpinti di Elisa Grezzani “‘I’ve shattered the power‘, ho disperso la forza motrice e i frammenti sono volati via, si sono adagiati da qualche parte nel mio mondo alluvionato sono giunti a una pace apparente e non graffiano più alla parete all’interno della mia anima ma su fondi di legno che prestano una migliore resistenza.” Così la giovane artista Bolzanina motiva la scelta di usare materiali come il legno e la carta come base per le sue opere. Elisa Grezzani è vivace e agile nel suo modo di lavorare, spesso anche contemporaneamente a quindici o venti opere. Questa procedura le da la possibilità di mantenere una certa distanza psichica nei confronti delle sue opere. In mostra alla Galleria Prisma una scelta di tavole di formati piccoli e grandi, che da un lato attirano lo spettatore all'interno delle loro distese colorate mentre dall’altra parte lo proteggono da una vicinanza immediata con uno strato di resina. Tramite la sovrapposizione di strati di resina e di colori fluenti si crea una profondità che rafforza l'intenzione di realizzare opere leggibili su diversi livelli. Grezzani denuda il suo stato d’animo nella sua pittura gestuale strato per strato, sviluppando negli anni un linguaggio visivo nel quale solo uno sguardo esperto e sincero riconosce lentamente il suo interno raffinato e sottile. Il lavoro in parallelo a più opere permette di porre l'estetica in primo piano: la meta che ambisce è quella di portare forma e colore in sintonia, raggiungere un’armonia e un equilibrio che diventano percepibili dallo spettatore e dove il senso di bellezza abbia un ruolo importante. Confrontarsi con questo tema complesso mostra che il confine tra il bello e il brutto, tra armonia e dissonanza può essere molto labile ed è proprio in questa zona grigia che l'artista si sente più a suo agio. Lo stesso vale anche per concetti come astrazione o concrezione: quanto possono forme o colori essere in contrapposizione tra di loro, reggersi l'uno affianco al altro o persino rafforzarsi reciprocamente? Fino a quanto si possono mescolare piani e strati prima che non siano più leggibili come qualcosa di figurativo? Con queste domande Grezzani riesce a creare una tensione inquietante nelle sue opere così che amabile e grezzo, fine e ruvido, forte e debole si sfregano tra di loro e contemporaneamente si perdono l’uno dentro l’altro. Nata nel 1986 a Bressanone, Elisa Grezzani ha studiato pittura e media visivi all’accademia d’arte di Urbino (Marche, 2007-2011). Fra il 2012 e 2017 ha lavorato come responsabile a progetti di formazione al Museion di Bolzano e come assistente dell’artista Robert Pan. È madre di due bambini e vive e lavora come pittrice presso lo studio co working “il macello”, via Macello 18 a Bolzano.