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Di ritorno al Festival si tratta anche per la compagnia italo-spagnola Kor’sia dopo la rivisitazione contemporanea di Giselle, ora propongono un lavoro che muove dal sommo poeta e scrittore Francesco Petrarca. Il nuovo lavoro Mont Ventoux, vincitore del Premio Fedora-Van Cleef & Arpels 2023 prende spunto da una lettera scritta da Petrarca nel 1336, apparentemente una semplice descrizione a un amico dell’ascesa su una montagna, in realtà una sottile metafora di un’auspicata rinascita (il Rinascimento) dopo l’oscurantismo del Medioevo. Mont Ventoux è un lavoro che invita alla presa di coscienza e i coreografi Mattia Russo e Antonio de Rosa, con la complicità della drammaturga Agnés Lopez Rios, riflettono sulla vita che conduciamo, auspicando un recupero di valori quali l’interiorità e la salvaguardia dell’ambiente naturale. Mont Ventoux è un viaggio nel nostro tempo, frenetico e malato, condotto da nove interpreti dentro e fuori una teca trasparente pensata da Amber Vandenhoeck. Corpi plasticamente scomposti e intrecciati, in lotta e in cammino, portano con sé le conquiste dei secoli e un invito a un cambio di paradigma sul ritmo techno di Alejandro Da Rocha.